Sì alla richiesta di detrazione fiscale al 50%
in caso di istallazione di fotovoltaico domestico nei lavori di
retrofit edilizio. Lo torna a ricordare Confindustria Anie in una nota
stampa in cui riporta l’espressione dell’Agenzia delle Entrate in merito alla corretta interpretazione dell’articolo 16 bis del DPR 917 del 1986.
Nello specifico lo scorso ottobre l’associazione aveva presentato
all’Agenzia la propria interpretazione dell’istanza di consulenza
giuridica, in cui si chiedeva che la detrazione Irpef applicabile ai
lavori di ristrutturazione per gli impianti elettrici di riscaldamento e
idraulici, il famoso bonus del 50%, potesse essere estesa anche alle spese
sostenute per l’acquisto e l’installazione di pannelli fotovoltaici per
la produzione di energia elettrica fino a 20 kW nominale (le dimensioni più tipicamente presenti presso gli edifici residenziali).
L’assenso espresso in questo senso
dall’Agenzia dell’Entrate segue la linea interpretativa adottata già lo
scorso dicembre, avendo incluso le “opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia”, anche tra gli interventi agevolabili al 36%.
Per poter beneficiare della detrazione del 50%, è necessario che
l’impianto fotovoltaico sia installato essenzialmente per far fronte ai
bisogni energetici dell’abitazione (e quindi per usi domestici, di
alimentazione degli apparecchi elettrici, di illuminazione) e,
ovviamente, non può essere cumulata con gli incentivi concessi dal V
Conto Energia.
“La risposta va incontro alle aspettative del settore – ha dichiarato Maria Antonietta Portaluri, direttore generale di ANIE.
“Peraltro il contribuente che intende beneficiare della detrazione non
dovrà produrre particolare documentazione che attesti il risparmio
energetico, in quanto, anche in base alle indicazioni del MISE, la
realizzazione dell’impianto a fonte rinnovabile comporta in sé un
miglioramento della prestazione energetica dell’edificio e quindi non è
necessario produrre alcuna certificazione, con notevoli effetti quindi
di semplificazione e riduzione di oneri”.
Fonte (rinnovabili.it)