sabato 30 giugno 2012

Il fotovoltaico si fa sottile… come un “sandwich”

Un nuovo pattern ha permesso a dei ricercatori americani di creare celle super sottili in grado di non perdere nulla in fatto di prestazioni rispetto ai prodotti più tradizionali in silicio amorfo



Un gruppo di ricercatori della North Carolina State University ha trovato un modo per creare celle fotovoltaiche in thin film molto più sottili di quelle presenti sul mercato, ma senza sacrificare la loro capacità di assorbire l’energia solare. Il segreto, ancora una volta, è da ricercare nel design. Gli scienziati hanno messo a punto un ‘sandwich su scala nanometrica’ di strato di ‘attivo’ ultra-sottile. “Siamo stati in grado – spiega il Dott. Linyou Cao, co-autore della ricerca – di realizzare una cella solare con uno strato attivo di silicio amorfo con soli 70 nanometri (nm) di spessore. Si tratta di un miglioramento significativo, perché le tipiche celle solari a film sottile attualmente sul mercato che utilizzano silicio amorfo hanno strati attivi tra 300 e 500 nm di spessore”.
Lo strato attivo è contenuto tra due fogli di materiale dielettrico a formare un profilo che ricorda la merlatura degli antichi castelli medievali. “La tecnica che abbiamo sviluppato è molto importante perché può essere applicata a diversi altri materiali fotovoltaici, come il tellururo di cadmio, seleniuro di indio rame gallio, e materiali organici,” aggiunge Cao. La nuova tecnica si basa principalmente su processi di produzione convenzionali, ma si traduce in un prodotto finale ben diverso. Il primo passo consiste nel creare un pattern sul substrato utilizzando tecniche standard di litografia. Il modello mostra strutture in materiale dielettrico trasparente tra 200 e 300 nm. I ricercatori hanno poi rivestito il substrato e le nanostrutture con un sottilissimo strato di materiale attivo, come il silicio amorfo, a sua volta ricoperto con un altro foglio di dielettrico. “Le nanostrutture fungono da antenne ottiche molto efficienti, concentrando l’energia solare sul materiale attivo”. Ciò significa che la cella è in grado di concentrare la luce solare senza sacrificare le prestazioni.

mercoledì 27 giugno 2012

Passera: Quinto Conto Energia, recepite le richieste

In audizione alla Camera il ministro allo Sviluppo spiega di aver valutato e incluso molte delle richieste avanzate in Conferenza unificata: aumento del buget, flessibilità del registro, premialità



Appuntamento alla Camera per Corrado Passera in audizione alla commissione Ambiente per presentare le nuove misure per la promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili.  Il ministro dello sviluppo Economico ha spiegato quali osservazioni presentate dalle Regioni in conferenza Unificata siano state recepite nei due decreti Quinto Conto Energia e rinnovabili elettriche. A partire da quelle che riguardano le semplificazioni procedurali per accedere ai nuovi incentivi al fotovoltaico. Il provvedimento, attualmente oggetto di discussione fra Passera e il ministro all’Ambiente Clini, sarà più flessibile nella definizione delle soglie del registro impianti e nelle modalità iscrizione che avverrà mediante presentazione di un’autocertificazione sostitutiva dell’atto di notorietà.
Confermate le esenzioni per 5 categorie di impianti – innovativi, a concentrazione, in sostituzione dell’amianto, della PA e realizzati nelle zone terremotate della Emilia-Romagna – così come le premialità per il made in EU e per il fotovoltaico a carattere innovativo. Inoltre, ha affermato il ministro, gli incentivi saranno destinati anche agli impianti su fabbricati rurali, cave, miniere, “capannoni non condizionati termicamente”(ovvero non soggetti all’obbligo di certificazione energetica) aree e distretti industriali in crisi. Tra le modifiche annunciate da Passera anche quella di una data di entrata in vigore dei nuovi incentivi più graduale e “un incremento complessivo del budget”. Infine Passera ha annunciato che il Governo si impegna a presentare entro l’estate una proposta di Piano energetico nazionale a cui seguirà una fase dina consultazione pubblica.

lunedì 25 giugno 2012

Traguardo storico: in Italia il solare supera l’eolico

Il sorpasso è avvenuto a febbraio. Con l’energia prodotta dal solo fotovoltaico potrebbe essere soddisfatto il bisogno energetico di tutte le famiglie del Sud Italia



Sorpasso storico quello evidenziato dall’ultimo rapporto della Confartigianato, che vuole ora il fotovoltaico in testa all’eolico nella produzione verde italiana. I dati appartengono all’indagine dell’Ufficio studi della confederazione e sottolineano un superamento forse per molti quasi scontato visti gli ultimi trend di crescita del mercato solare nostrano, ma pur sempre di sicuro effetto. Dal febbraio di questo 2012 il fotovoltaico è, infatti, la prima fonte rinnovabile per Watt prodotti a livello nazionale se dalla lista si esclude il contributo dell’idroelettrico. La distanza tra sole e vento si è fatta sempre più consistente producendo uno scarto tra le due fonti di 2.949 GWh registrato nello scorso mese: 14.490 GWh fotovoltaici contro 11.541 GWh eolici, che a conti fanti basterebbero per soddisfare le necessità elettriche di tutte le famiglie del Mezzogiorno.
Il dato risulta ancora più incisivo se si analizza la crescita su base annuale; a cavallo tra maggio 2011 e maggio 2012 la produzione fotovoltaica è cresciuta di oltre 11 TWh, contro i ”soli” 2,4 TWh degli impianti eolici e con lei è aumentato il dato occupazionale segnando un altro segno più sui grafici del settore lavoro. Un simile risultato, spiega il presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, replicato solo dalla Germania. E se il fotovoltaico ha registrato un vero e proprio boom, meno buone sono invece state le prestazioni dell’idroelettrico – in calo con una riduzione di 7.416 GWh – del geotermico, in crescita ma con un trend decisamente più contenuto.

sabato 23 giugno 2012

Anter: che il V Conto Energia entri in vigore il I gennaio

Ancora nessuna data certa sull’entrata in vigore del V Conto Energia. Dall’Anter l’appello affinchè non si fermi un comparto che in tempo di crisi, nel solo 2011, ha creato 63mila posti di lavoro



Dopo le indiscrezioni sul disaccordo tra i Ministri Clini e Passera che hanno fatto ritardare nuovamente la decisione che dovrebbe stabilire la data di attivazione del V Conto Energia Anter, Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili e i 100mila iscritti hanno lanciato un appello affinchè si fissi l’attivazione del nuovo regime di tariffazione al 1° gennaio 2013. Le modifiche richieste dalla Commissione Politica Ambiente e Energia della Conferenza delle Regioni sul Quinto Conto Energia, non ancora accettate, dovrebbero infatti, a sentire Anter, essere prese in considerazione al fine di garantire la sopravvivenza di un settore, quello fotovoltaico, che è uno dei motori del comparto enegertico italiano.
Nel 2011 infatti il fotovoltaico ha permesso un risparmio di 400 milioni di euro in bolletta solo grazie all’effetto di peak shaving mentre le previsioni indicano entro il 2030 un risparmio in termini di emissioni inquinanti pari a 68-83 milioni di tonnellate di Co2 (Fonte Irex Annual Report 2012).
“Chiediamo che il Quinto Conto Energia entri in vigore a partire dal 1° gennaio 2013 -dichiara il Presidente Anter Antonio Rainone- per non fermare gli investimenti già messi in atto dalle aziende e permettere un graduale contenimento delle tariffe incentivanti così come già previsto dal Quarto Conto Energia. Chiediamo inoltre al Governo italiano di non fermare un settore che ha creato, in un momento di crisi economica, oltre 63.000 nuovi posti di lavoro nel 2011 e ne prevede altri 90.000 entro il 2020 (dati provenienti dal Dossier Verdi)”.
L’Associazione ha fatto richiesta affinchè gli incentivi vengano diminuiti del 5% ogni semestre per la tariffa omnicomprensiva e del 10% ogni semestre per l’autoconsumo.
“Chiediamo inoltre – continua Rainone – che venga ripristinato il premio per gli impianti fotovoltaici il cui costo di investimento sia per non meno dell’80% riconducibile a una produzione realizzata unicamente all’interno dell’Unione Europea, parallelamente ad un chiaro ed esaustivo iter per accedere al bonus, che confermerebbero lo sviluppo di una filiera produttiva nel Paese. Determinante per contrastare l’inquinamento è poi il premio fisso per gli impianti installati su edifici che abbiano sostituito le coperture in eternit. Un controllo rigido, ma semplice delle procedure per l’iscrizione al registro per gli impianti, –dichiara inoltre Rainone- è quanto mai necessario per non generare inutili complicazioni burocratiche.”


venerdì 22 giugno 2012

Quinto Conto Energia, si rimanda ancora

Le ultime indiscrezioni vogliono i ministri Passera e Clini in disaccordo sulla data di entrata in vigore e sulla soglia per l’iscrizione al registro. In ritardo anche il decreto Fer elettriche



Si fa sempre più lunga l’attesa sul Quinto Conto Energia e sul decreto “rinnovabili elettriche”. Prima la notizia che le raccomandazioni delle Regioni, a cui era legato l’assenso della conferenza Unificata,  con molta probabilità non saranno integrate nei testi dei provvedimenti, ora le voci che vogliono i ministri Clini e Passera alle prese con un vero e proprio impasse.  Le differenti posizioni dei due capi di Dicastero erano saltate agli occhi fin dalle prime battute in  tema di incentivi alla fonti energetiche verdi. Un disaccordo che, stando alle ultime indiscrezioni, potrebbe con molta probabilità ritardare di un’altra settimana l’emanazione dei due decreti.
In realtà a complicare la situazione sarebbero alcuni punti chiave del Quinto Conto Energia che dividerebbero nettamente le posizioni di Clini e Passera. Secondo Sebastiano Serra, capo della segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente i punti su cui trovare l’intesa in questi sette giorni sarebbero la soglia di potenza degli impianti per l’iscrizione al registro e la data d’entrata in vigore del nuovo feed-in-tariff. Da un lato, infatti, il ministro dell’Ambiente vorrebbe innalzare da 12 a 20 kW la potenza delle istallazioni obbligate ad iscriversi al registro, dall’altro quello dello Sviluppo teme che così facendo si vada incontro ad una spesa semestrale eccessiva.
Altra sostanziale differenza, Corrado Clini concorda con quanto richiesto dalle regioni di attivare il nuovo sistema tariffario a partire dal 1° ottobre 2012 anziché collegare la partenza al superamento del tetto dei 6 miliardi e dunque prevedendo tempi decisamente più stretti (fine agosto, inizio settembre). Positiva invece la conferma delle premialità per la sostituzione delle coperture in amianto e per il “made in UE”, premialità per le quali, ha dichiarato Serra, il budget dovrà essere necessariamente aumentato.

giovedì 21 giugno 2012

Prende il via il Progetto Solare per il Mediterraneo

Prende il via il Progetto solare per il Mediterraneo: sviluppo delle rinnovabili ed efficienza saranno alla base dei piani di sviluppo 

Mediterranean Solar Plan Project Preparation Initiative (MSP-PPI) è il progetto nato con lo scopo di accelerare e incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili e di migliorare l’efficienza energetica in diversi paesi del Mediterraneo.
L’iniziativa, promossa dalla Banca europea per gli Investimenti (BEI) insieme alla Commissione europea ad AFD, KfW, AECID, EBRD e all’Unione per il Mediterraneo e finanziato dal Fondo europeo Neighbourhood Investment Facility, è in mano alla Commissione europea.
Attuando il MSP-PPI i progetti volti alla realizzazione del piano solare mediterraneo potranno essere supportati se concernenti alle aree tematiche specificate: energie rinnovabili, efficienza energetica e collegamenti alle reti di distribuzione.
Il progetto servirà inoltre ad eliminare i principali ostacoli che impediscono la realizzazione di progetti per lo sfruttaamento di fonti energetiche alternative alle fossili. Seguendo questa linea l’iniziativa si prefigge dunque di accelerare la diffusione di impianti per lo sfruttamento di fonti enenrgetiche rinnovabili e di interventi per aumentare l’efficienza energetica per soddisfare la sempre crescente domanda di energia, domanda che potrà essere soddisfata sfruttando adeguamente e nel rispetto dell’ambiente le ingenti risorse che l’area del Mediterraneo offre.
L’obiettivo principale del progetto è garantire entro il 2020 una capacità energetica green di almeno 20 GW migliorando e aumentando le reti di incornessione energetica, sia nazionali che transfrontaliere, al fine di offrire la fornitura energetica e la relativa sicurezza di cui i paesi hanno bisogno per la crescita economica.

Solar Impulse, dopo il Mediterrano attraversa il deserto

Dopo aver abbandonato il primo tentativo, Borschberg è decollato nuovamente questa mattina da Rabat in direzione città meridionale di Ouarzazate

Continua l’avventura di Solar Impulse, l’aereo a energia solare che si prepara a stupire il mondo con la sua transvolata planetaria. Il tempo per compiere l’impresa però non è ancora maturo. Dopo le ottime prestazioni che lo hanno condotto dalla Svizzera in Spagna e dalla Spagna in Marocco, il velivolo dell’avventuriero svizzero Bertrand Piccard è stato costretto a rinunciare al primo tentativo di sorvolare il deserto marocchino. Il motivo? Questione di sicurezza; i forti venti e le turbolenze atmosferiche nei pressi delle montagne dell’Atlas avrebbero reso la prova troppo rischiosa.
Il pilota André Borschberg, co-fondatore del progetto, ha tentato nuovamente questa mattina, e con successo, il decollo  dall’aeroporto di Rabat alle 7:05 ora locale. Solar Impulse volando a una velocità di 62 chilometri all’ora sopra l’Atlantico in direzione di Casablanca (100 km a sud della capitale) dovrebbe atterrare alle 11:30 ora locale di questa sera a Ouarzazate, esattamente a pochi metri dall’area dove il Marocco ha intenzione di realizzare più grande impianto solare termodinamico del mondo. Ricordiamo che questo gigante high-tech degli aeromobili, che ha un’apertura alare di un jumbo jet, ma pesa poco più di un’auto di medie dimensioni, è dotato di 12.000 celle solari che alimentano quattro motori elettrici.

mercoledì 20 giugno 2012

Fotovoltaico: da luglio il riciclo va garantito

Per tutti gli impianti entrati in esercizio dopo il 30 giugno sarà necessario inviare al GSE la documentazione che ne attesta il corretto smaltimento da parte del produttore o dell’importatore



Che siano prodotti in Italia o importati dall’estero poco importa: a partire dal 1 luglio 2012, i pannelli fotovoltaici giunti a fine vita dovranno essere correttamente smaltiti, pena il mancato accesso agli incentivi. Secondo quanto stabilito dall’art. 11 (Comma 6) del IV Conto Energia, infatti, il soggetto responsabile di un impianto entrato in esercizio dopo il 30 giugno 2012 dovrà inviare al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) un certificato contenente l’adesione del produttore o dell’importatore dei moduli fotovoltaici a un consorzio che ne garantisca il riciclo a fine vita.
Grazie all’accordo stipulato tra COBAT, un sistema nazionale di raccolta e riciclo, e il Comitati IFI (Industrie Fotovoltaiche Italiane), in Italia si costituirà la prima filiera italiana per la gestione e lo smaltimento dei pannelli giunti a fine vita. Come spiegato da Michele Zilla, Direttore Generale di COBAT, i requisiti a cui la filiera dovrà attenersi sono 2: la tracciabilità, per far sì che tra tutti i moduli fotovoltaici immessi sul mercato, vengano censiti quelli effettivamente coperti dalla garanzia di corretta gestione, e la garanzia finanziaria, «affinché – spiega Zilla – sia assicurato, anche dopo molti anni dall’installazione dei moduli ed anche nel caso in cui un produttore o lo stesso sistema dovessero interrompere la propria attività, che vi siano fondi adeguati alla raccolta e al riciclo del rifiuto». La necessità di prevedere un obbligo simile è dovuta ai numeri sull’installato: a fronte dei 50 milioni di moduli fotovoltaici ad oggi installati in Italia, pari a circa 13 GW e destinati a diventare 23 GW entro il 2016, il Legislatore ha ritenuto opportuno chiarire anche cosa fare una volta che essi verranno dismessi.

martedì 19 giugno 2012

“Enigma Infinito”, il sole in barca

È giunto al suo quarto giorno di navigazione il catamarano solare guidato dallo skipper Maurizio Vettorato, che circumnavigherà l’Italia in soli dieci giorni



Ha preso il largo sabato 16 giugno, dal Molo Sartorio di Trieste, “Enigma Infinito”, il catamarano solare progettato da FreeSolar per la “nuova missione sportiva dello skipper estremo” Maurizio Vettorato. Obiettivo del viaggio, circumnavigare in solitaria la nostra penisola, senza alcun scalo. Millecinquecento miglia lungo il Mediterraneo, che Vettorato percorrerà a bordo del catamarano solare in meno di dieci giorni, in vista dell’Extreme Ski Yatchting prevista tra agosto e settembre prossimi. Enigma Infinito è dotato di FLEX, un modulo fotovoltaico flessibile ad alta efficienza, progettato appositamente dall’azienda triestina per consentirne la completa impermeabilizzazione, garantendo la massima efficienza anche in condizioni difficili del mare aperto.
Attraverso la collaborazione con il progetto ‘Extreme Ski Yatchting, la società si propone di estendere l’impiego della tecnologia fotovoltaica anche nella nautica. “Siamo particolarmente soddisfatti di ‘salire a bordo’ di un’iniziativa senza precedenti come quella di Enigma Infinito – spiega Mauro Gasparetto, Responsabile Tecnico di FreeSolar – per farlo abbiamo lavorato fianco a fianco con il team di Vettorato per progettare un sistema fotovoltaico in grado di coniugare innovazione ed alta tecnologia. Il risultato è un modulo estremamente efficiente, versatile e pronto a rispondere alle esigenze estreme di questa emozionante impresa’”. Grazie ad un trasmettitore satellitare gli appassionati avranno la possibilità di seguire l’impresa di Vettorato on-line sul sito omonimo dello skipper.

lunedì 18 giugno 2012

V Conto Energia, si disfa l’accordo?

E’ di nuovo tempo di rimaneggiamenti per il testo del V Conto Energia? Così sembrerebbe dalle indiscrezioni trapelate in queste ore che danno per certo lo slittamento dell’entrata in vigore dei nuovi incentivi



Ci si affida nuovamente alle ultime voci di corridoio per aggiornare la situazione V Conto Energia. I rumors dell’ultima ora vogliono il testo del decreto attuativo di nuovo sotto le mani del tavolo tecnico del Ministero dello Sviluppo per alcune modifiche last minute che potrebbero stravolgere in parte quanto richiesto dalle Regioni. Le frenetiche riunioni della Conferenza delle Regioni e della Conferenza Unificata avevano rilasciato alcune opzioni a cui era vincolato il parere positivo ma che potrebbero, nei fatti essere disattese. A cominciare dalla data di entrata in vigore del nuovo sistema di incentivazione.
Con  tutta probabilità infatti il raggiungimento della soglia dei 6 miliardi entro la fine di luglio (così fa predire il contatore del GSE) farà sì che il nuovo FiT  diventi realtà non più tardi dei primi giorni di settembre, dimenticando la richiesta  delle amministrazioni di spostare l’entrata in vigore a dopo il 1° ottobre. Stando a quanto riportato dal Sole 24, ad essere rigettate potrebbero essere anche la proposta di innalzare la soglia di potenza oltre la quale è obbligatorio iscriversi al registro dai 12 kW proposti dal Governo a 100 kW. Ci sarebbe invece spazio di mediazioni per altri due capito fondamentali del V Conto Energia: si starebbe valutando la possibilità di esonerare alcune tipologie e di innalzare il tetto di spesa. Il governo promette che il testo sarà varato entro i primi giorni di questa settimana.

venerdì 15 giugno 2012

L’Umbria investe su FER ed efficienza energetica

Le nuove risorse regionali svilupperanno sul territorio più di 20 milioni di investimenti in materia di energia da fonti rinnovabili e risparmio energetico



L’Umbria accelera sulle energie rinnovabili. La Regione ha infatti presentato i risultati dei due bandi rivolti ai Comuni (POR FESR 2007-2013 Asse I e III) che, con oltre 13 milioni di euro da investire rispettivamente per sostenere “gli interventi di efficienza energetica e la produzione di energia da FER e “lo sviluppo delle tecnologie verdi”, punteranno alla creazione di un nuovo ‘asset locale’ dei consumi incentrato sulla sostenibilità, (in coerenza con gli obiettivi Ue al 2020). Secondo i dati forniti oggi dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e dall’assessore regionale all’ambiente, Silvano Rometti “oltre 13 milioni di euro di risorse regionali, svilupperanno sul territorio umbro più di venti milioni di investimenti in materia di energia da fonti rinnovabili e risparmio energetico.”
Nel frattempo i 2 bandi hanno già riscosso una notevole partecipazione da parte delle Amministrazioni Locali, con la presentazione di ben 118 domande totali (di cui 115 ammesse a finanziamento), sia nell’ambito degli interventi di efficientamento su impianti esistenti a servizio di  reti stradali, impianti sportivi e monumenti, (con azioni che vanno dalla sostituzione di vecchie lampade a vapori di mercurio con sistemi ad elevato risparmio energetico, fino all’adozione di sistemi di controllo e gestione del flusso luminoso), che nel settore specifico dell’energia solare, (a cui verrà assegnato, per ciascun Comune, un contributo massimo di 150 mila euro, finalizzato all’installazione di impianti fotovoltaici).
Per il Presidente della Regione Umbria, “la grande adesione ottenuta da questi bandi dimostra una crescita sempre più alta di consapevolezza, soprattutto degli amministratori pubblici, a sviluppare ogni forma di risparmio energetico, ricorrendo alle fonti rinnovabili per la produzione di energia”. “Un obiettivo – ha sottolineato Marini – che intendiamo perseguire cercando anche di  realizzare quanto l’Europa chiede, e cioè mettere in atto misure che favoriscano il giusto mix di impianti di produzione da fonti rinnovabili come il fotovoltaico, il solare, ma anche le biomasse, verso le quali vi è ancora una certa diffidenza culturale che occorre  superare”. Della stessa opinione Silvano Rometti: – “L’insieme delle azioni finanziate con i  due bandi permetterà di  conseguire  benefici energetici ed economici, ma anche ambientali.” “Le azioni – conclude Rometti – determineranno infatti una significativa riduzione dell’impatto ambientale rispetto ai livelli attuali dovuti ai sistemi esistenti. Le emissioni evitate di gas climalteranti sono quantificabili in oltre 3 mila 500 tonnellate all’anno di CO2”.

mercoledì 13 giugno 2012

La Regione Lombardia eroga 4 milioni per le rinnovabili



Vi segnaliamo questa notizia per lo sviluppo delle rinnovabili. La Regione Lombardia ha appena sbloccato un fondo da 4 milioni di euro per incentivare l’uso di fonti energetiche pulite basate sulla geotermia. I finanziamenti erogati saranno a disposizione degli enti pubblici locali che investiranno nell’installazione di nuovi impianti di riscaldamento/ rinfrescamento alimentati con pompe di calore che utilizzano energia geotermica.

Nonostante il momento di forte crisi economica, l’amministrazione regionale lombarda cerca quindi di  puntare sulle strategie di sviluppo ambientali per rilanciare il futuro economico ed energetico del territorio. Con quest’ultimo bando, infatti, saranno premiati 150 progetti ritenuti meritevoli e in grado di apportare un contributo significativo agli ambiziosi obiettivi posti dall’amministrazione in termini di risparmio energetico e limitazione delle emissioni Co2.
Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 31/12/2013. I contributi (a fondo perduto) copriranno l’80% del costo totale degli impianti per un massimo di 500.000 euro per ogni soggetto beneficiario del finanziamento. Un’iniziativa che dovrebbe portare ad un risparmio di 140 tonnellate di energia pari a un anno di consumo di petrolio e una diminuzione di Co2 di 500 tonnellate l’anno. Il bando è disponibile sul sito della Regione Lombardia.
Ci auguriamo ovviamente che venga in futuro alzato il tetto di finanziamenti!


martedì 12 giugno 2012

Clini: un incentivo per chi assume green e under 35

Trasmesso dal MATT al CdM la proposta di uno sgravio fiscale per le imprese della green economy che assumeranno giovani a tempo indeterminato



Il fattore “nuove generazioni” può rappresentare la strada maestra della crescita verde italiana. Ne è fermamente convinto il ministro dell’ambiente Corrado Clini che dopo aver lanciato il primo Greening Camp torna a parlare di giovani e mondo del lavoro in occasione della conferenza del Pd sull’economia verde. E come già fatto per l’appuntamento del 31 marzo, Clini ha rilasciato un nuovo chiarimento in merito al programma straordinario per l’occupazione giovanile, il progetto con cui il governo intende sostenere l’assunzione di almeno 60.000 giovani esperti nelle imprese che operano nei settori avanzati della green economy e della protezione del territorio.
Il ministro ha infatti fatto saper di aver consegnato al Consiglio dei Ministri per l’approvazione la proposta di un incentivo fiscale a favore dei green job. La misura in questione, come peraltro già riportato da Rinnovabili.it, prevedrebbe l’applicazione di un credito di imposta a quelle imprese operanti nel campo della green economy che assumerebbero a tempo indeterminato giovani di età inferiore ai 35 anni, coprendo un biennio con un tetto-obiettivo di 30mila giovani l’anno. Ad essere interessati saranno i settori della protezione del territorio, prevenzione del rischio idrogeologico e sismico e quelli della ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti di seconda e terza  generazione, di tecnologie innovative nel solare fotovoltaico, nel solare a concentrazione, nel solare termodinamico e nella geotermia.
A ciascuno dei giovani assunti sarà riconosciuta una dote contributiva fino al 40% del costo lordo salariale e le nuove assunzioni dovranno essere aggiuntive rispetto alla media totale degli addetti degli ultimi 12 mesi. Secondo Clini, si legge nella nota stampa, “questa misura deve essere adottata come “pilota” per altre misure analoghe finalizzate alla crescita ed alla competitività dell’economia italiana”. Calcolando unicamente l’impatto diretto della misura, si ottengono numeri importanti: dal terzo anno il saldo pubblico diventa positivo e a regime si avvicina +420 milioni/anno e ragionando in termini cumulati, l’esborso complessivo è azzerato dopo appena tre anni dal lancio della misura.

lunedì 11 giugno 2012

V Conto Energia: la parziale soddisfazione di ANIE/GIFI

L’Associazione esprime la sua perplessità in merito ad alcuni elementi contenuti nel testo del documento scaturito dall’ultima Conferenza Unificata

Quella che si è riunita lo scorso 6 giugno è stata, per ANIE/GIFI, una Conferenza Unificata tra luci e ombre che ha portato alla messa a punto di un documento contenente sia alcuni aspetti positivi sia alcune criticità ancora da risolvere. Registri, premi e tariffe incentivanti sono gli elementi sui quali l’associazione che riunisce una buona parte delle imprese fotovoltaiche italiane dice la sua. Pur soddisfatto per la richiesta delle Regioni di escludervi alcuni impianti, per il Presidente di ANIE/GIFI, Valerio Natalizia, il registro rimane uno strumento che di fatto “aumenta la burocrazia ed i costi creando maggiore incertezza a scapito della bancabilità dei progetti”. Scarso il gradimento anche per l’aumento a 6,759 miliardi di euro complessivi, “un passo nella giusta direzione ma non soddisfacente soprattutto in virtù dei numerosi limiti che sono stati posti sulle varie tipologie di impianti”. Da qui la proposta, che l’Associazione ritiene necessaria, di arrivare a 7 miliardi di euro.
Buona, per Natalizia, la reintroduzione dei premi che, lo ricordiamo, prevedono un bonus di 3 Eurocent/kWh nei casi di sostituzione di eternit o impiego di componentistica Made in Europe, la cui entità, però, dovrebbe “essere saggiamente valutata sulla base dell’effettiva ricaduta occupazionale e dell’impatto a medio-lungo termine”. Stessa perplessità viene espressa sull’aumento delle tariffe incentivanti. «Lo sviluppo sostenibile del mercato fotovoltaico – ha dichiarato Natalizia – non si basa sull’aumento delle tariffe incentivanti, ma sull’eliminazione delle barriere burocratiche e delle incertezze legate al registro e ai limiti “imposti”. L’industria nazionale ha bisogno di misure lungimiranti che servano a stimolare la competitività del sistema produttivo nel suo complesso».

sabato 9 giugno 2012

Rinnovabili: uno sguardo agli emendamenti delle Regioni

Il presidente lucano De Filippo: “Abbiamo offerto spunti di miglioramento riguardanti i tempi di entrata in vigore dei nuovi incentivi, le risorse disponibili, la sburocratizzazione ed il rilancio dei sistemi produttivi”



Il vertice tra il Ministero dello Sviluppo e le Regioni di ieri ha definitivamente chiuso i testi dei due decreti interministeriali relativi all’incentivazione delle fonti rinnovabili. Un punto, quello messo ai due provvedimenti, che soddisfa sia il Governo che le amministrazioni locali che avevano subordinato il loro parere positivo in Conferenza unificata al recepimento di una serie di emendamenti.
In un tema cruciale come quello delle energie rinnovabili – spiega il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo - le Regioni hanno offerto importanti spunti di miglioramento dei decreti predisposti dal Governo che riguardano questioni che vanno dai tempi di entrata in vigore del nuovo sistema di incentivi, alle risorse disponibili all’aggancio al territorio europeo delle produzioni e del lavoro necessario a realizzare gli impianti, dalla sburocratizzazione e collegamento ad un sostegno per il rilancio dei sistemi produttivi, all’abbassamento dei costi energetici nel sistema pubblico”.
I testi, che recepiscono anche le indicazioni dell’AEEG e le richieste avanzate in extremis dalla Commissione Europea, soddisfano in prima battuta tutti i protagonisti politici pur lasciando sostanzialmente inalterata l’impalcatura dei provvedimenti dal punto di vista degli obiettivi in volumi e delle risorse messe a disposizione. “In particolare, per quanto concerne il settore agricolo rimangono confermati gli indirizzi verso la promozione dei sottoprodotti delle filiere agricole, agroalimentari, forestali e di comportamenti virtuosi, mediante specifici criteri di accesso ai ‘bonus’, con ricadute di interesse agricolo”, ha spiegato il ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania. Ma quali sono nel dettaglio gli emendamenti su cui hanno spinto in questi giorni Regioni, Comuni e Province? Le richieste di modifica riguardavano innanzitutto l’aumento del tetto di incentivi: per il fotovoltaico dai 500 milioni di euro l’anno previsti inizialmente a 759 milioni, per le altre rinnovabili elettriche da 5,5 a 6 miliardi annui.

V CONTO ENERGIA

TEMPI E TARIFFE Dovrebbe con tutta probabilità, visti anche i tempi per l’approvazione del decreto, entrare in vigore non prima del 1° ottobre 2012, mentre si chiede che il IV Conto Energia continui ad applicarsi agli impianti realizzati su edifici e aree pubbliche che entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2012. Si ritiene necessario un aumento degli incentivi per gli impianti sugli edifici sotto i 20 kW, sia per la tariffa omnicomprensiva che per quella premio sull’autoconsumo.
ISCRIZIONE AL REGISTRO Sulla delicata questione dei Registri del V Conto Energia, condizione imprescindibile per le Regioni è che siano esclusi dalla procedura, tra gli altri gli impianti fotovoltaici di potenza fino a 100 kW per i quali il costo annuo indicativo degli incentivi del semestre non ecceda i 50 milioni di euro; gli impianti installati su edifici, capannoni e fabbricati rurali ricompresi nelle zone colpite dal terremoto […] purché costruiti o ricostruiti nel rispetto della normativa antisismica. (Approfondisci qui).
AUTOCERTIFICAZIONI e BONUS Si snellisce inoltre il percorso burocratico con l’impegno del MISE di fornire nuova versione con una semplificazione basata, tra le altre cose, su una maggior responsabilizzazione dei soggetti che richiedono l’incentivo (autocertificazione) e una dichiarazione dell’installatore sulla conformità impianto. Sono infine stati previsti premialità, cumulabili fra loro,  per il Made in Europe e per la sostituzione dell’amianto: di 3 centesimi di euro per kWh.
Fonte (rinnovabili.it)


venerdì 8 giugno 2012

L’Australia scommette sul solare a concentrazione

Il potenziale solare nazionale, se sfruttato, potrebbe contribuire a produrre il 30% dell’energia ad oggi generata sul territorio nazionale



Un nuovo studio dell’Istituto per l’Energia Solare dell’Australia ha evidenziato che il solare a concentrazione (CSP) potrebbe fornire al paese il 30% dell’energia elettrica attualmente generata con il solo bisogno di estendere marginalmente la rete elettrica nazionale per permettere di collegarvi gli impianti.
La relazione “Realising the Potential of Concentrating Solar Power in Australia” è stata commissionata dall’ASI (Australian Solar Institute) al fine di accelerare lo sviluppo della tecnologia all’interno dei confini nazionali. Il direttore esecutivo dell’ASI, Mark Twidell, ha specificato che il rapporto rileva che l’Australia ha le potenzialità per ottenere una parte importante della catena globale dell’approvvigionamento energetico pulito, contribuendo ad affrontare le sfide a lungo termine per la riduzione della produzione dei gas serra delle emissioni di sfida.
Il direttore esecutivo dell’ASI, Mark Twidell, ha specificato che il rapporto rileva che l’Australia ha le potenzialità per ottenere una parte importante della catena globale dell’approvvigionamento energetico pulito contribuendo ad affrontare le sfide  a lungo termine per la riduzione della produzione dei gas serra. “I sistemi CSP, con capacità di stoccaggio, offrono energia pulita su larga scala in grado di fornire energia elettrica per le ore di punta, così come l’energia elettrica per soddisfare le richieste a lungo termine dei consumatori”, ha detto Twidell. “Il CSP può essere efficacemente integrato nelle centrali a carbone esistenti e nei nuovi impianti e centrali a gas per ridurre le emissioni con un costo minimo di transizione verso un futuro a basse emissioni.”
Fonte (rinnovabili.it)


giovedì 7 giugno 2012

V Conto Energia e FER elettriche: la fumata bianca

Via libera dalle Regioni ai decreti del governo che riguardano gli incentivi all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Accolte nel testo le integrazioni presentate



Sembrava un’altra giornata di empasse, e invece il nodo che ancora bloccava i due decreti attuativi in tema di energie rinnovabili è stato sciolto. Dal tavolo della Conferenza Unificata le Regioni hanno concesso il proprio parere condizionato agli schemi del V Conto Energia e del decreto sulle rinnovabili elettriche, uscendo da quella situazione di stallo che bloccava i colloqui fra le parti e che rimandava l’atteso esito ormai da settimane. In realtà l’anticipazione del presidente della Basilicata Filippo de Vincentis era stata ribaltata già dal ministro dell’Ambiente Clini nel corso del convegno sulle rinnovabili organizzato da OIR, rivelando l’apprezzamento del Governo alle integrazioni fornite ai testi dei due provvedimenti. Anche il Ministero dello Sviluppo economico ha espresso da subito “la propria soddisfazione per l’esito della Conferenza Unificata che, dopo un articolato confronto, ha fatto registrare il parere positivo di Regioni, Province e Comuni sui due Decreti relativi alle energie rinnovabili. Nel corso della Conferenza”,  ha riferito Passera in una nota stampa, “il Governo, in risposta alle richieste formulate da istituzioni ed enti locali, ha proposto delle modifiche – a cui è legato il parere positivo – che verranno incorporate nei testi dei due decreti”.
INTEGRAZIONI ACCOLTE E con la stessa soddisfazione la notizia è stata accolta anche dall’Anci che plaude l’impegno preso dal Governo a modificare il testo originale dei provvedimenti recependo le proposte formulate dai Comuni “Le principali proposte – spiega Enrico Borghi, Delegato alla  Montagna dell’ANCI, che ha rappresentato l’Associazione nella riunione di Conferenza – si concentrano per il fotovoltaico su accesso diretto alle tariffe incentivanti per impianti realizzati in sostituzione di coperture in eternit fino a 100 kW, per interventi che combinano la produzione di energia al risparmio energetico e per gli impianti di iniziativa pubblica fino a 30 kW, oltre ad una adeguato periodo di transitorietà a salvaguardia delle iniziative e degli investimenti già effettuati dai Comuni e dagli enti pubblici, prioritariamente per la realizzazione di interventi in aree di crisi industriale e per aree ambientalmente degradate’.
Fonte (rinnovabili.it)

V Conto Energia e FER elettriche: se le Regioni dicono no

Le anticipazioni del Presidente della Basilicata De Filippo: da Conferenza Unificata parere negativo sui due decreti attuativi del MiSE



Si potrebbe allungare ulteriormente il percorso del V Conto Energia e del decreto sulle rinnovabili elettriche. Dopo la sonora bocciatura da parte dell’Unione Europea, un nuovo no potrebbe raggiungere i due schemi dei decreti attuativi. I presidenti regionali e delle due provincie autonome di Trento e Bolzano sarebbero, infatti, pronti a presentare la loro ferma opposizioni ai due provvedimenti nel corso della Conferenza Stato-Regioni. Ad annunciarlo è il presidente della Basilicata, Vito De Filippo, che a margine della riunione delle Regioni di  questa mattina, ha confidato la posizione assunta dagli amministratori. Una posizione che boccerebbe entrambe le bozze “in quanto non soddisfacenti” nonostante i punti di avanzamento dopo l’incontro con il sottosegretario Claudio De Vicentis. Questa mattina infatti  il sottosegretario allo Sviluppo si è incontrato con  i rappresentanti degli enti locali e dei Comuni accogliendo la serie di proposte  dedicate i due provvedimenti presentate per l’occasione.
“I punti di avanzamento sugli emendamenti e sulle indicazioni delle Regioni non sono soddisfacenti – ha dichiarato De Filippo – Se il governo dovesse decidere di prendersi ancora qualche giorno di tempo per trovare un punto di convergenza più ampio noi siamo disponibili a confrontarci, ma ad oggi il parere dei governatori è sfavorevole”. A far discutere sono gli stessi punti evidenziati dal Commissario Oettinger: una eccessiva burocratizzazione ed un tetto troppo basso per il fotovoltaico.
Fonte (rinnovabili.it)

mercoledì 6 giugno 2012

Decreti rinnovabili: dalla Ue un duro monito all’Italia

La lettera di richiamo inviata lunedì scorso al governo italiano direttamente dagli uffici del commissario Ue all’Energia, Guenther Oettinger



Una sonora bocciatura dell’Europa ai nuovi decreti sugli incentivi alle fonti rinnovabili – è questo, in sintesi, il contenuto della recente lettera di richiamo inviata lunedì scorso al capo dipartimento per l’Energia del ministero per lo Sviluppo economico, Leonardo Senni direttamente dagli uffici del commissario Ue all’Energia, Guenther Oettinger. La missiva infatti, critica duramente i meccanismi di incentivazione che domani saranno al vaglio della Conferenza Unificata, ritenendo “molto difficile, se non impossibile, per i produttori indipendenti accedere al finanziamento dei propri progetti” dopo l’entrata in vigore dei decreti. In particolare, uno dei principali problemi evidenziati dalla lettera – stando a quanto riportato da alcune agenzie stampa – è quello di un eccessivo appesantimento delle procedure amministrative applicate alle incentivazioni (che invece necessiterebbero di maggiori semplificazioni), dove l’introduzione del meccanismo dei registri per i nuovi progetti di energia rinnovabile “potrebbe aumentare l’onere burocratico per gli operatori di mercato e diminuire la sicurezza degli investitori sul fatto che i progetti si qualifichino per il sostegno finanziario”. Per Bruxelles anche la fissazione di un limite minimo di 12 kW per il fotovoltaico e di 50 kW per le altre FER elettriche potrebbe costituire un grave deterrente, capace di addormentare il segmento di mercato di piccola scala anzichè privilegiarlo come si riproponeva la riforma. In tal senso la missiva conterrebbe alcune “possibili modifiche” ai decreti per arginare l’aumento degli oneri burocratici e la difficoltà di accesso ai finanziamenti in cui si suggerisce sia che riduzione degli incentivi alle FER elettriche sia connessa al grado di maturità della tecnologia sia di allungare il periodo transitorio per proteggere gli investimenti già fatti.
Secondo i senatori del Pd  Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, la lettera dell’Ue rappresenta “una  netta bocciatura, che non può che indurre il Governo a rivedere drasticamente l’impianto del decreto, a partire dal meccanismo dei ‘registri’.”
Il richiamo del Commissario  Oettinger è accolto con particolare soddisfazione l’Anev; l’associazione si era recata lo scorso aprile a Bruxelles per sollecitare un simile intervento da parte dell’esecutivo europeo, ricordando in più di un’occasione come gli operatori del settore abbiano  a suo tempo considerato di accettare un taglio temporaneo (fino al 2015) del valore dell’incentivo per aiutare a sopportare la crisi contingente, a fronte di una ristabilizzazione del medesimo livello pre taglio dal 2016. “Tuttavia  - spiega l’anev in una nota stampa – il perdurare del ritardo nell’emanazione di tale livello sta comportando gravissime incertezze nel ritorno degli investimenti, tanto che molti istituti finanziatori hanno chiamato il default su alcuni progetti in quanto a rischio di ripagamento in assenza di un valore certo”.

Fonte (rinnovabili.it)


martedì 5 giugno 2012

V Conto Energia: il momento della verità

Nella Conferenza Unificata convocata per mercoledì 6 giugno 2012 si discuterà del nuovo incentivo per il fotovoltaico



Il Decreto MSE 5 maggio 2011, che istituiva il 4° Conto Energia in Italia, così recitava all’art. 1: il presente decreto si applica agli impianti fotovoltaici che entrano in esercizio in data successiva al 31  maggio 2011 e fino al 31 dicembre 2016,  per un obiettivo indicativo di potenza installata a livello nazionale di circa 23.000 MW, corrispondente ad un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi stimabile tra 6 e 7 miliardi di Euro.
Dopo un anno, la potenza fotovoltaica installata nel paese è di 13.308 MW, per un costo annuo degli incentivi di 5,7 miliardi di Euro. Che cosa è successo? Perché il contatore dei costi è schizzato in alto, approssimandosi al tetto di spesa, con quattro anni di anticipo e con quasi 10.000 MW ancora da installare?
Le risposte sono da ricercare nella discutibile gestione politica e nell’uso inopportuno dello strumento incentivante, di per sé, uno dei migliori che siano mai stati approntati in Italia, sia per efficacia, sia per funzionalità. Così, si scontano oggi gli errori di ieri. Tariffe troppo alte, scarsissima prontezza nel loro adeguamento ai decrescenti costi della tecnologia, regali insperati (lèggi Salva Alcoa). Risultato: gli italiani che ancora non hanno pensato al fotovoltaico, non solo pagheranno per i prossimi 18-19 anni un incentivo esagerato per gli impianti già installati (a costo relativamente alto), ma ora, con la bozza di 5° Conto Energia allo studio della Conferenza Stato-Regioni, potrebbero veder affievolirsi le speranze di installare nuovi impianti, a causa del contingentamento della potenza installabile e delle nuove tariffe, fortemente ribassate rispetto all’ultimo sistema incentivante.

Tabella 1. Contatore fotovoltaico (Dati GSE[1])
Impianti in esercizio Potenza in kW Costo annuo in €
1° Conto Energia 5.729 163.447 95.168.309
2° Conto Energia 203.752 6.820.278 3.282.875.907
3° Conto Energia 38.490 1.536.692 638.761.198
4° Conto Energia 109.344 4.787.526 1.681.788.053
Totale 357.315 13.307.943 5.698.593.467

Il Quinto Conto Energia

Nel citato D.M. 5 maggio 2011 era prevista la possibilità di revisione del Conto Energia, una volta raggiunti i 6 miliardi di costo annuo complessivo (dal 1° al 4° Conto Energia). Lo scorso aprile, il MSE, di concerto con il MATTM, ha presentato la bozza di decreto che è ora oggetto di discussione.
Nella bozza si legge che, oltre all’eccessivo costo, all’incentivazione della tecnologia fotovoltaica si deve imputare anche il deflusso di risorse dalle altre fonti rinnovabili, soprattutto quelle non elettriche, e dall’efficienza energetica, meritevoli, al contrario, di un’attenzione maggiore, in quanto caratterizzate da un migliore rapporto tra costi di incentivazione e benefici ambientali connessi.
Per di più, sul lato elettrico, l’Italia è già vicina all’obiettivo del 26% dei consumi finali coperti da fonti rinnovabili, previsto per il 2020 dal Piano di Azione Nazionale inviato alla Commissione Europea nel 2010.

Entrata in vigore

Secondo lo schema di decreto presentato alla Conferenza Unificata, per l’entrata in vigore del 5° Conto Energia si deve attendere che il GSE comunichi all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas la data di superamento del limite di costo annuo degli incentivi di 6 miliardi e che l’AEEG pubblichi un’apposita deliberazione (entro 10 giorni dal ricevimento della comunicazione del GSE). Il Governo avrà allora 30 giorni di tempo dalla data di pubblicazione della deliberazione AEEG per far entrare in vigore il decreto, comunque non prima del 1° luglio 2012.
Secondo il trend di costo cumulato osservato negli ultimi 15 giorni (20 maggio – 4 giugno), la soglia dei 6 miliardi sarà raggiunta a metà novembre 2012.

Volumi incentivabili

Il 5° Conto Energia dovrebbe durare almeno 5 semestri a partire dal mese successivo la data di pubblicazione della deliberazione dell’Autorità. Per ciascun semestre la spesa massima per incentivi è fissata in:
  • 80 milioni di € per impianti fotovoltaici;
  • 10 milioni di € per impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative;
  • 10 milioni di € per impianti fotovoltaici a concentrazione;
80 milioni di € di incentivi corrispondono, secondo una stima conservativa, ad una potenza di circa 270 MW di impianti fotovoltaici. Si ricorda che 540 MW di installato in un anno corrisponde al 5,8% del nuovo installato nel 2011 (9.300 MW). Gli incentivi erogati agli impianti senza obbligo di iscrizione al registro verrebbero detratti dal costo annuo indicativo degli incentivi disponibile nel semestre successivo.
Nonostante questo, il Governo conta di raggiungere i 30 GW di installato al 2020, ad un ritmo di 2 GW all’anno. Si deve intendere che la totalità o quasi della potenza ancora da installare per raggiungere l’ambizioso non dovrà pesare sui consumatori attraverso la bolletta, ovvero dovrà essere installata dopo il 2015, a grid-parity raggiunta (secondo le previsioni MSE).

Registro

L’iscrizione al registro degli impianti ammessi alle tariffe incentivanti dovrebbe diventare obbligatoria per tutti i tipi d’impianto di potenza superiore a 12 kW, anche se la Conferenza delle Regioni ha già fatto sapere che il suo parere positivo sul decreto è vincolato all’innalzamento di tale soglia fino a 20 kW. Le Regioni richiedono anche che siano esentati dall’obbligo di iscrizione al registro gli impianti fotovoltaici pubblici, quelli con caratteristiche innovative e quelli a concentrazione di qualsiasi potenza.
Sono previste nella bozza varie limitazioni all’accesso all’incentivo, la più clamorosa delle quali è l’ottenimento del titolo autorizzativo prima della data di entrata in vigore del decreto ministeriale per gli impianti rientranti nella categoria “altri impianti fotovoltaici”.
Il bando per il primo semestre dovrebbe essere pubblicato dal GSE entro 10 giorni dalla pubblicazione delle Regole applicative per l’iscrizione ai registri e l’accesso alle tariffe incentivanti, che, a sua volta, dovrebbe essere pubblicato entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto. I successivi bandi dovrebbero essere pubblicati con cadenza semestrale a partire dalla data di pubblicazione del primo bando.
Il termine per la presentazione delle domande di iscrizione al registro sarebbe sempre di 60 giorni a partire dalla data di pubblicazione del bando. Ipotizzando l’entrata in vigore del decreto ad un mese di distanza dalla  prossima riunione della Conferenza delle Regioni, in programma per il 6 giugno 2012, il primo bando dovrebbe essere pubblicato al massimo verso la metà di agosto 2012 (in contrasto con l’ipotizzata data di raggiungimento dei 6 miliardi di Euro di costo cumulato) e la scadenza per l’iscrizione al registro cadrebbe alla metà di ottobre 2012.
Graduatorie
Sempre secondo lo schema di decreto in esame, il GSE sarebbe tenuto a pubblicare sul proprio sito internet le graduatorie degli impianti iscritti ai registri entro 30 giorni dalla data della loro chiusura. Per la formazione delle graduatorie dovrebbero valere, allora, i criteri riportati nella tabella seguente (impianti fotovoltaici). I criteri sarebbero da applicare in ordine gerarchico, quindi gli impianti fotovoltaici su edificio in classe energetica A+, con moduli installati in sostituzione di coperture di eternit (fattispecie, a dire il vero, un po’ inverosimile), godrebbero della priorità assoluta. Tra tutti gli impianti in possesso del medesimo requisito, l’ordine di priorità verrebbe stabilito in base al criterio successivo.
Solo per il primo semestre, come primo criterio di priorità, varrebbe la data di entrata in esercizio dell’impianto.
Per gli impianti che non rientrassero nel volume incentivabile non sarebbe prevista né priorità, né iscrizione automatica al registro per il semestre successivo. I soggetti responsabili, inoltre, sarebbero tenuti a versare nuovamente il contributo al GSE per le spese di istruttoria, pari a 5 € per ogni kW di potenza dell’impianto per impianti fino a 20 kW e 2 € per ogni kW di potenza eccedente i 20 kW.

Tabella 3. Criteri di priorità, da applicare in ordine gerarchico – Bozza 5° Conto Energia
1.      (SOLO PRIMO SEMESTRE) Data di entrata in esercizio dell’impianto
1. CERTIFICAZIONE ENERGETICA
ETERNIT
Impianti su edifici dal cui attestato di certificazione energetica risulti la miglior classe energetica, che comunque deve risultare D o superiore, con moduli installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto
2. CERTIFICAZIONE ENERGETICA Impianti su edifici dal cui attestato di certificazione energetica risulti la miglior classe energetica, che comunque deve risultare D o superiore
3. ETERNIT Impianti su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto
4. RIDUZIONE TARIFFA Impianti per i quali il soggetto interessata richiede una tariffa ridotta del 5% rispetto a quella vigente alla data di entrata in esercizio
5. SITI CONTAMINATI
DISCARICHE ESAURITE
AREE DI PERTINENZA DI DISCARICHE
Impianti ubicati, nell’ordine, in siti contaminati come definiti dall’articolo 240 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modificazioni, in discariche esaurite, in aree di pertinenza di discariche
6. AZIENDE AGRICOLE Impianti di potenza non superiore a 200 kW asserviti ad azienda agricola, il cui soggetto responsabile è la stessa azienda
7. PICCOLI COMUNI Impianti realizzati da comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti sulla base dell’ultimo censimento Istat effettuato prima della data di apertura del registro, dei quali i predetti comuni siano soggetti responsabili
8. SERRE
PERGOLE
TETTOIE
PENSILINE
BARRIERE ACUSTICHE
Impianti realizzati, nell’ordine, su serre, su pergole, tettoie, pensiline, barriere acustiche
9. ALTRI IMPIANTI Altri impianti che rispettino i requisiti stabiliti dal decreto
10. DATA TITOLO AUTORIZZATIVO Precedenza della data del pertinente titolo autorizzativo
11. POTENZA INFERIORE Minore potenza dell’impianto
12. DATA RICHIESTA ISCRIZIONE AL REGISTRO Precedenza della data della richiesta di iscrizione al registro
Tariffe
La principale novità dello schema di decreto sul 5° Conto Energia è, comunque, l’introduzione di un nuovo sistema tariffario, che prevede la differenziazione tra energia elettrica autoconsumata dall’utenza cui è collegato l’impianto fotovoltaico ed energia elettrica immessa in rete. Da notare che, quest’ultima, è una tariffa onnicomprensiva per il ritiro dell’energia elettrica da parte del GSE e quindi alternativa alle convenzioni di Ritiro Dedicato e Scambio sul posto.
Le tariffe sono già stabilite fino al 5° semestre, dopo il quale si applicherebbe un taglio semestrale del 15%. Come è ormai prassi, le tariffe sono più alte per impianti su edificio e decrescenti all’aumentare della potenza.
Un nuovo onere dovrebbe essere introdotto per l’accesso agli incentivi. A copertura degli oneri di gestione, verifica e controllo, è previsto, infatti, un contributo al GSE di 0,001 € per ogni kWh di energia incentivata.

Bozza Quinto Conto Energia – Tariffe incentivanti per il primo semestre di applicazione
Intervallo di potenza IMPIANTI SUGLI EDIFICI ALTRI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
Tariffa onnicomprensiva Tariffa premio sull’autoconsumo Tariffa onnicomprensiva Tariffa premio sull’autoconsumo
kWp €/kWh €/kWh €/kWh €/kWh
1≤P≤3 0,237 0,155 0,229 0,147
3<P≤20 0,222 0,140 0,214 0,132
20<P≤200 0,199 0,117 0,191 0,109
200<P≤1000 0,161 0,079 0,153 0,071
1000<P≤5000 0,144 0,062 0,137 0,055
P>5000 0,135 0,053 0,128 0,046


[1] Dati 4 giugno 2012. Fonte: Contatore fotovoltaico GSE.


 Fonte (rinnovabili.it)

lunedì 4 giugno 2012

Graphexeter: un nuovo materiale che aumenta l’efficienza dei pannelli solari


Lo sviluppo dei materiali conduttori raggiunge un nuovo, significativo passo in avanti.
Eravamo rimasti al grafene, un singolo strato di atomi di carbonio in grado di garantire i migliori standard di spessore e flessibilità. Partendo da questo riferimento, i ricercatori dell’Università di Exeter, in Inghilterra, sono riusciti a sviluppare un derivato ancor più prestazionale.
Una conquista che parla anche un po’ d’italiano, per la presenza nell’equipe del Center for  Graphene Science di un nostro connazionale, Saverio Russo.  Il team ha verificato come uno strato di molecole di cloruro ferrico, schiacciato  fra due strati di grafene, ne incrementa sensibilmente la conducibilità elettrica.
Ciò senza però intaccarne la trasparenza ottica, ovvero la capacità della luce di attraversarlo. Tali caratteristiche garantiscono al derivato, battezzato con il nome di GraphExeter, un guadagno anche in termini di flessibilità rispetto all’ossido di indio-stagno (conosciuto come Indium Tin Oxide), materiale tra i più in uso nel campo elettronico.
Il GraphExeter potrebbe ora raccogliere questa eredità, e divenire il composto di riferimento per la produzione degli schermi destinati a smartphone o monitor Lcd, ma anche per prodotti più particolari, come smart t-shirt, specchi e vetri multimediali.
Gli ambiti di utilizzo potrebbero spingersi ancora più in là,  verso il  campo della conversione dell’energia proveniente dal sole in elettricità.
Il team  di Exeter è infatti convinto che la loro invenzione potrebbe incrementare del 30 per cento l’efficienza dei pannelli solari attuali. Un upgrade potenzialmente rivoluzionario per l’industria del fotovoltaico, vi terremo aggiornati anche su questo promettente filone di sviluppo!
Fonte (tuttogreen.it)

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venerdì 1 giugno 2012

Pakistan: collegato alla rete il primo impianto pv

Il primo ministro Gliani ha inaugurato il collegamento con la rete nazionale del primo impianto fotovoltaico della nazione. Un primo passo verso il miglioramento dell’approvvigionamento energetico



Il Pakistan ha dato il benvenuto al primo impianto solare collegato alla rete. L’inaugurazione è il segnale che il paese sta guardando con sempre maggiore interesse alla produzione energetica da fonte rinnovabile con particolare attenzione allo sfruttamento di vento, sole e biomassa. Il primo ministro Yousaf Raza Gilani ha informato che per supportare la crescente domanda di energia del paese, necessaria per mandare avanti le industrie, l’agricoltura e il settore domestico, il governo ha avviato numerosi progetti atti a risolvere la crisi energetica.
Durante l’inaugurazione della messa in funzione del progetto Gilani ha commentato “I progetti attivati dal governo non solo guardano a sfruttare le fonti convenzionali, ma anche le risorse energetiche rinnovabili, comprese le fonti eolica, solare e biomassa. Siamo alla ricerca di investimenti internazionali in questo settore vitale per costruire progetti che possano stimolare in Pakistan la crescita economica”, ha aggiunto. Il premier ha detto che oltre al grande potenziale idroelettrico, è stato identificato il potenziale di generazione dell’energia dal vento stimato in 43.000 megawatt (MW) valore che per il solare è superiore a 100.000 MW che verranno sfruttate per risovere la crisi energetica del paese.
 Fonte (rinnovabili.it)