sabato 31 marzo 2012

Il vetro solare che trasformerà i grattacieli in centrali elettriche

L’ultima sperimentazione della Oxford University per le facciate vetrate, combina le prestazioni del fotovoltaico a film sottile con un colorante fotosensibilizzato, per azzerare completamente la richiesta energetica.
Uno dei più importanti team di ricerca della Oxford University, il laboratorio Oxford Photovoltaics (PV), ha recentemente presentato l’ultima innovativa sperimentazione di “vetro solare” che, se applicato alle facciate dei grattacieli, potrebbe addirittura garantire la copertura totale delle richieste energetiche tecnologiche e di illuminazione.
Si tratta di una soluzione innovativa che combina il colorante base delle celle fotovoltaiche a film sottile, con le applicazioni del vetro colorato fotosensibilizzato, consentendo simultaneamente di produrre energia. Questa tecnologia permetterebbe di realizzare superfici colorate di ogni tipo venendo incontro alle esigenze estetiche di architetti e costruttori, fornendo contemporaneamente, una soluzione flessibile per la produzione di energia solare.
“Grazie alla nostra sperimentazione possiamo stampare gli ossidi metallici che attivano il processo, il colorante ed i polimeri direttamente sul vetro” ha affermato Kevin Arthur capo esecutivo della società, “la luce solare reagisce direttamente con il colorante, creando una forma di correte elettrica che raccogliamo in due terminali, esattamente come accade per le batterie standard”.
Per passare dalla fase sperimentale alla produzione servono però ulteriori fondi, che il team di ricercatori spera di riuscire a raccogliere grazie alla presentazione del prodotto oltreoceano nell’ambito del progetto del Regno Unito “Clean and Cool Mission”, aumentando i 3,5 mln di sterline attualmente a disposizione, con ulteriori finanziamenti per realizzare finalmente un progetto pilota completo. “Al momento siamo in grado di produrre celle solari da 10 per 10 cm, ma vogliamo passare ad una completa linea di produzione con pannelli di dimensioni superiori, per arrivare alla prima serie commercializzabile entro il secondo trimestre del 2013″.
I vantaggi di questo nuovo “vetro solare” sono diversi, primo fra tutti il costo di produzione inferiore rispetto alle tradizionali tecnologie fotovoltaiche, che secondo le previsioni fatte dalla società potrebbe aggirarsi attorno ai 35 centesimi per watt. Inoltre il sistema consentirebbe di traformare qualsiasi facciata, anche di dimensioni elevate, in una fonte di energia. Tuttavia, una delle critiche più frequenti che è stata rivolta al prodotto, è legata all’inferiore livello di efficienza di conversione energetica del modulo fotovoltaico a film sottile alla base della sperimentazione, rispetto al più tradizionale silicio policristallino. A queste perplessità la società inglese ha risposto a suon di dati, assicurando che, nonostante valori di efficienza relativamente bassi, la copertura di grandi superfici con vetro solare, permetterebbe comunque di coprire interamente i consumi.
“Le cifre parlano – ha concluso Arthur – attualmente il 60% degli edifici ricoperto da vetro. Se la nostra tecnologia venisse estesa all’intero comparto, potremmo ottenere risultati incredibili, lo dimostrano le ricerche: da un grattacielo da 220 metri collocato ad esempio in Texas e ricoperto interamente con “vetro solare”, potremmo generare fino a 5,3 MWh al giorno, sufficienti ad esempio per alimentare 52.000 iPad, che se affiancato ad un’efficiente sistema di illuminazione al LED, renderebbe l’edificio praticamente indipendente”.

venerdì 30 marzo 2012

Clini: V Conto Energia, favorirà mini-impianti e innovazione

Il Ministro dell’Ambiente interviene sulla questione per assicurare “nessuna sorpresa in arrivo per il fotovoltaico”
Animi accesi e poche certezze. Questo il clima che si respira dopo le ultime indiscrezioni lanciate sul futuro del fotovoltaico italiano. E mentre il mondo associazionistico ritrova ancora una volta una posizione unica con cui rivolgersi al Governo e chiede l’istituzione al più presto di un tavolo di confronto, Corrado Clini si pronuncia per la prima volta dopo il caos mediatico scatenato delle fantomatiche bozze del “Quinto Conto Energia” e assicura “non c’è alcuna sorpresa in arrivo per il settore del fotovoltaico”. Il ministro dell’Ambiente ha ricordato in un comunicato stampa, rilasciato in queste ore, come la revisione del sistema incentivante sia stata prevista dal decreto del 2011 e come debba portare a una riduzione degli incentivi sulla base dei prezzi dei moduli fotovoltaici e tenendo conto dell’esigenza di non superare il limite stabilito di 7 miliardi l’anno.
La bozza – quella definitiva si intende – c’è e il decreto sarà pronto a breve, sottolinea Clini specificando che “gli incentivi dovranno riguardare gli impianti di piccole dimensioni per l’autoconsumo domestico e industriale, favorendo l’integrazione del solare con l’efficienza energetica e sostenendo l’innovazione tecnologica. In questo modo, gli incentivi rappresentano un forte fattore di crescita, che si accompagna agli effetti del credito di imposta (55%) e al successo del Fondo rotativo di Kyoto”. Lo schema tariffario del Quinto Conto Energia dovrà inoltre sostenere gli investimenti nelle zone industriali dismesse, con l’obiettivo di avviare un nuovo processo industrializzazione sostenibile in aree strategiche per il nostro sviluppo. “In ogni caso, sarà inclusa la copertura per gli investimenti già in corso”, tiene a precisare il Ministro “Oggi il contributo si avvicina ai 6 miliardi di euro l’anno, e le nuove regole sono preparate in anticipo rispetto alla scadenza, in modo da dare più tempo a consumatori e imprese”.
La revisione del FiT intrapresa dal Governo segue una linea strategica che vuole il sostegno alle green energy come strumento di crescita economica. “Per esempio, mentre pesano sulle bollette, al tempo stesso con un meccanismo opposto – sostiene il ministro – le fonti pulite di energia abbassano il costo del chilowattora e soprattutto riducono il fabbisogno di combustibili fossili, che sono d’importazione, con un vantaggio netto sulla bilancia dei pagamenti del Paese […] La promozione del fotovoltaico integrato con l’efficienza energetica nelle aree urbane è una componente del progetto nazionale per le smart cities e la diffusione della produzione distribuita di energia ad alta efficienza e basso impatto ambientale”.
Fonte (rinnovabili.it)
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V Conto Energia: le associazioni chiedono chiarezza

Le Associazioni delle rinnovabili chiedono chiarezza ai Ministri proponendo un tavolo tecnico per il confronto
Dopo le indiscrezioni trapelate sulla bozza del V Conto Energia le associazioni delle rinnovabili Italiane, nello specifico Anie/Gifi, Aper, Assosolare e Asso Energie Future, hanno chiesto chiarimenti ai ministri Clini e Passera sui rumor di questi giorni. Inviando una missiva ai ministri, le associazioni chiedono quindi conferme o smentite per dare al settore del fotovoltaico italiano un’indicazione che aiuti il comparto ad uscire dall’incertezza, sottolineando che un eventuale provvedimento come descritto dalla stampa potrebbe creare gravi danni all’industria italiana.
Nella lettera la conferma della disponibilità di Anie/Gifi, Aper, Assosolare e Asso Energie Future a partecipare ad un eventuale tavolo tecnico per stabilire i dettagli del provvedimento e per ottenere ufficialmente la Bozza del Quinto Conto Energia. Anche gli operatori si sono schierati in favore della chiarezza, giudicando fondamentale il confronto tra le parti per valutare al meglio investimenti e stimolare i finanziamenti pubblici e privati.
Si legge nel documento diffuso “Le Associazioni sono fiduciose nell’avvio di un dialogo costruttivo con il Governo ritenendolo uno strumento necessario per favorire l’ulteriore sviluppo del settore fotovoltaico come esplicitamente indicato dalle disposizioni del IV Conto Energia. In uno scenario futuro dove tutto sarà basato sullo sviluppo delle smart grid e delle smart cities, il settore delle Rinnovabili e del solare fotovoltaico possono contribuire allo sviluppo del Paese e alla sua indipendenza energetica. Una strategia fondata sul mix energetico deve essere considerata come la base per favorire la filiera industriale e la crescita occupazionale”.

giovedì 29 marzo 2012

Rinnovabili elettriche, spunta la bozza

Nuovi incentivi per l’elettricità da eolico, biomasse, biogas, geotermico, bioliquidi. Tariffe più basse ma, a detta dei tecnici ministeriali, “un approccio più virtuoso”
Mentre le “fantomatiche” bozze del V Conto Energia, circolate in questi giorni, continuano a far discutere fra preoccupanti indiscrezioni, rapide smentite e richieste di chiarimento, un’altra notizia è pronta a destare tutta l’attenzione del settore delle eco-energie nazionali. Il governo avrebbe, infatti, elaborato il primo schema di Decreto che definirà il sistema incentivante delle rinnovabili elettriche differenti dal fotovoltaico. Il provvedimento, nella sua forma provvisoria, è al momento ancora in mano ai tecnici del Ministero dello Sviluppo che dovranno successivamente passarlo al vaglio dell’Autorità per l’Energia e il Gas e quindi a quello della Conferenza Unificata.
TETTO ANNUALE AGLI INCENTIVI, ASTE E REGISTRI NAZIONALI Due elementi fra tutti contraddistinguono il documento: un approccio, come si legge nel testo stesso,“più virtuoso” e il calo sensibile delle tariffe erogate, segno che il peso della crisi finanziaria non è riuscito a lasciare intatto neppure questo comparto. “I nuovi incentivi devono essere necessariamente più bassi, cercando una convergenza verso livelli di remunerazioni europei e consentendo una crescita più ordinata nel tempo” recita il documento. Come già annunciato in precedenza il decreto introdurrebbe un tetto 5,5 miliardi di euro l’anno di incentivi come costo indicativo cumulato per tutte le fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico, in calo rispetto ai 6-7 miliardi di euro fino ad oggi elargiti.
Per garantire una maggiore prevedibilità sugli oneri, il governo intende inoltre introdurre, accanto alla riduzione degli incentivi, meccanismi specifici per tenere i volumi di sviluppo sotto controllo, in particolare: aste per gli impianti di potenza superiore a 5 MW e registri nazionali per tutti gli altri impianti, con volumi massimi predefiniti per ciascun anno e per tecnologia e con selezione in base a criteri di priorità. La prima asta, riferita al contingente di potenza disponibile per l’anno 2013, è indetta entro il 30 giugno 2012 e fissata successivamente entro il 31 marzo di ogni anno.
ACCESSO AI MECCANISMI DI INCENTIVAZIONE Il governo intende favorire le tecnologie più vantaggiose o, in altri termini, quelle che vantano il minor costo unitario (€/MWh), le maggiori ricadute sulla filiera economica del Paese associandovi il minor impatto su ambiente e reti di trasmissione. Ad accedere alle tariffe, previa iscrizione negli appositi registri, saranno:
  • gli impianti nuovi, integralmente ricostruiti, riattivati, se la relativa potenza è non superiore alla potenza di soglia, i cui valori massimi sarebbero stati fissati a 5.000 kW;
  • gli altri impianti ibridi – che producono energia elettrica utilizzando sia fonti rinnovabili che non – la cui potenza complessiva è non superiore al valore di soglia della fonte rinnovabile impiegata;
  • gli impianti previsti dai progetti di riconversione del settore bieticolo-saccarifero
  • gli impianti oggetto di un intervento di rifacimento totale o parziale;
  • gli impianti oggetto di un intervento di potenziamento, qualora la differenza tra il valore della potenza dopo l’intervento e quello della potenza prima dell’intervento sia non superiore al valore di soglia vigente per impianti alimentati dalla stessa fonte.
Fonte (rinnovabili.it)
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martedì 27 marzo 2012

Quinto Conto Energia: ancora nessuna certezza


Il fermento tra gli operatori del fotovoltaico, il mondo associativo e quello politico testimonia quanto sia alto l’interesse per una questione che non è di nicchia, ma nazionale
Continuano i rumors sulle fantomatiche bozze (pare ne stia circolando più d’una) del V Conto Energia. Apparsi on line lo scorso venerdì, i testi in circolazione hanno fin da subito destato non poca perplessità tra gli operatori, reduci nemmeno un anno fa dal caos che il Decreto Romani ha provocato nel settore e, a buon ragione, preoccupati per quelle che potrebbero essere le ripercussioni di decisioni poco ponderate.
LA RISPOSTA DELLE ASSOCIAZIONI Immediate, ovviamente, sono state le reazioni delle associazioni che in Italia rappresentano il solare, impegnate in dichiarazioni ufficiali, prese di posizione e appelli finalizzati a limitare i danni ai loro associati, un comparto industriale che nel nostro Paese ha contribuito non poco allo sviluppo di un mercato energetico nazionale. La prima dichiarazione in merito è arrivata venerdì scorso dal Presidente di ISES ITALIA, G.B. Zorzoli, che proprio questa mattina ha rinnovato la richiesta già avanzata al Ministro dello Sviluppo Economico (MSE) di aprire immediatamente un tavolo di confronto con tutte le associazioni del settore, ovviamente esteso alle misure di promozione per l’efficienza energetica e per tutte le rinnovabili. Ieri, invece, abbiamo raccolto la posizione di ANIE/GIFI, con la dichiarazione del Presidente, Valerio Natalizia, che si è dichiarato disponibile a collaborare per la definizione di un testo che, oltre a tenere conto delle necessità di tutto il settore energetico, garantisca al fotovoltaico il giusto periodo di transizione per raggiungere la piena competitività e l’indipendenza dagli incentivi. Aspettiamo di vedere quali saranno le prossime mosse e se ci saranno azioni intraprese congiuntamente.
IL MONDO POLITICO Anche sul fronte politico si è mosso qualcosa. Il deputato e responsabile nazionale Organizzazione Italia dei valori (Idv), l’On. Ivan Rota, ha accusato le lobby e i centri di potere di penalizzare il settore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, un business che Rota ritiene possa dare un grande impulso alla nostra economia. Per l’On. Rota, infatti, se l’MSE dimezzasse gli incentivi per costruire impianti fotovoltaici anche di piccola taglia, da una parte le banche non finanzierebbero più i progetti “verdi”, dall’altra circa 100mila posti di lavoro del comparto sarebbero messi a rischio. Gravissimo poi il giudizio dell’Onorevole sulla presunta stesura della bozza diffusa da parte di un’analista dell’Enel. “Sarebbe una cosa gravissima – ha commentato Rota – di certo non può essere affidato al più grande operatore elettrico italiano il futuro delle energie rinnovabili. È il solito problema del controllato che diventa controllore di se stesso. Speriamo che il Ministro Passera e il Governo ci diano al più presto spiegazioni”.
LE SMENTITE DI ENEL E MSE E le spiegazioni non si sono fatte aspettare, con smentite da parte dei soggetti coinvolti. ENEL ha infatti affermato di non aver mai scritto o contribuito alla stesura di bozze di decreti ministeriali sul V Conto Energia né fornito commenti ai testi che da qualche giorno stanno circolando sulla rete. “È in corso un’indagine interna informatica – si legge nel comunicato diffuso oggi – per verificare eventuali manipolazioni che attribuirebbero a collaboratori dell’azienda l’origine del file pubblicato su alcuni quotidiani online”. L’azienda ha aggiunto anche che tutelerà le proprie ragioni nelle sedi più opportune. Più lapidaria, invece, la dichiarazione uscita stamani sul sito dell’MSE, nella quale si leggono testuali parole: “La notizia circolata su alcuni organi di stampa secondo cui Enel avrebbe inviato al Mise una bozza di decreto relativa agli incentivi per il fotovoltaico è, ovviamente, del tutto infondata”.
Fonte (rinnovabili.it)
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lunedì 26 marzo 2012

I dubbi sul Quinto Conto Energia

Meno incentivi al fotovoltaico italiano. Dalla bozza di decreto pare che il Quinto Conto Energia finanzierà il comparto con 500 milioni di euro dimezzando le tariffe
Stiamo per dire addio al Quarto Conto Energia e, mentre si avvicinano le scadenze, indiscrezioni vorrebbero l’entrata in vigore di un Quinto Conto Energia a partire dal 1° luglio di quest’anno. La bozza, attualmente in via di compilazione definitiva per conto del Ministero dello Sviluppo economico, ritiene che ”sia sufficiente impegnare ulteriori 500 milioni di euro l’anno al fine di accompagnare il fotovoltaico verso la competitività, al di fuori di schemi di sostegno”, vale a dire fino a dicembre 2014. Un drastico taglio se rapportato ai 6 miliardi del precedente sistema di incentivazione.
Il 5° Conto andrà quindi, secondo le indiscrezioni trapelate, agli impianti fotovoltaici a concentrazione per un massimo di 10 milioni di euro a semestre, alle istallazioni innovative per un totale di altri 10 milioni mentre agli impianti fotovoltaici verranno riservati 80 milioni. Il perché della diminuzione degli incentivi da parte del Governo? Pare sia colpa del peso eccessivo dei contributi sulle bollette dei consumatori che, oltre ai 6 miliardi destinati al fotovoltaico, devono corrispondere la percentuale riservata alle altre fonti enenrgetiche rinnovabili per un totale di 3 miliardi, con un aggravio medio per famiglia che ogni anno si traduce in circa 90 euro contro i 30 del 2009 e i 120 euro previsti per l’anno in corso.
Ma dalle associazioni arriva la preoccupazione che il nuovo Conto Energia possa favorire l’economia affossando le imprese e che l’autore della nuova bozza, redatta su carta intestata del Ministero, possa essere stata compilata da un analista dell’Enel come dichiarato dal senatore del Pd Ferrante.
“In tutta onestà stento a credere che i Ministeri competenti vogliano infondere panico nel mercato fotovoltaico facendo circolare bozze – diverse tra loro nei contenuti e nella forma – piuttosto che operare con responsabilità nei confronti di un comparto industriale, quello del fotovoltaico, che ad oggi ha contribuito concretamente allo sviluppo nel nostro Paese del mercato energetico, componente fondamentale di ogni sistema economico. Un intervento legislativo come quello prospettato dalle bozze in circolazione vanificherebbe tutti gli investimenti realizzati fino ad ora” ha dichiarato Valerio Natalizia, presidente ANIE/GIFI.
I nuovi incentivi sarebbero infatti insostenibili per l’industria fotovoltaica italiana e prevedono un registro per tutti gli impianti al di sopra dei 3 kW di potenza e il dimezzamento delle tariffe a partire dal 1° luglio anche per gli impianti di piccola taglia istallati sugli edifici. A causa di queste misure provvisiorie le banche avrebbero già sospeso i finanziamenti portando i clienti alla cancellazione degli ordini e mettendo in serio pericolo migliaia di posti di lavoro nel settore.
“Ed è proprio di investimento che bisogna parlare – continua Natalizia – quando si considera il denaro utilizzato per incentivare l’energia fotovoltaica. A differenza delle fonti tradizionali, dove le risorse finanziarie devono far fronte alla necessità di continuo approvvigionamento di combustibile, spesso da Paesi politicamente instabili, in questo caso gli investimenti vanno a favore dello sviluppo tecnologico e della generazione distribuita ed efficiente di energia, con conseguenti benefici per il sistema elettrico nel suo complesso e per gli utenti finali. Una volta superato il sistema degli incentivi, gli effetti della potenza fotovoltaica installata saranno positivi e vedranno la diminuzione del valore delle importazioni e del costo dell’energia elettrica.”
“ANIE/GIFI chiede una smentita ufficiale ai Ministeri competenti sulle bozze in circolazione e si rende disponibile sin da subito a collaborare per la definizione di un 5° Conto Energia che tenga conto delle necessità di tutto il settore energetico, garantendo nel contempo all’industria fotovoltaica il più adeguato periodo di transizione per il raggiungimento della piena competitività ed indipendenza dagli incentivi. Tutto questo nel rispetto del contenimento dei costi per la collettività” ha concluso Natalizia.
Fonte (rinnovabili.it)
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sabato 24 marzo 2012

Vicini a un Quinto Conto Energia?

La bozza del decreto che andrà a regolare l’incentivazione degli impianti fotovoltaici fino al 2016, in circolazione da ieri, potrebbe essere un nuovo ostacolo per il settore
Sono più di una le voci sulla presunta circolazione di una bozza del V Conto Energia che, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stata diffusa proprio in queste ultime 24 ore. Già preannunciata qualche giorno fa dal Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, la bozza, una volta approvata, andrà a ridisciplinare l’incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici e sarà il decreto di riferimento per il periodo che va dall’1 luglio 2012 al 31 gennaio 2016. Tra le evidenze presenti in bozza, una riduzione degli incentivi e un limite alle installazioni, elementi entrambi che, se non ponderati a dovere, potrebbero costituire l’ennesimo ostacolo a un settore in pieno sviluppo, che in più occasioni ha dovuto fare i conti con provvedimenti dell’ultimo minuto dagli effetti di sicuro poco edificanti.
Partecipe anche lui di un fuggi fuggi di notizie ancora non ufficiali, il Presidente di ISES ITALIA, G.B. Zorzoli, ha rilasciato alla nostra redazione una sua dichiarazione: “È sacrosanto richiedere una progressiva riduzione degli incentivi, in modo tale da tenere conto della riduzione dei costi del fotovoltaico e da ricondurre i ritorni economici degli investimenti entro valori confrontabili con quelli dei settori regolati (reti elettriche), ma la bozza in circolazione del Quinto Conto Energia è concepita in modo tale da provocare una quasi certa paralisi del settore. Prima di qualsiasi decisione, i Ministeri competenti devono pertanto aprire un tavolo di consultazione con tutte le associazioni interessate, in modo da pervenire a una normativa rigorosa, ma non distruttiva di un settore in grande sviluppo”.
È chiaro che quelli che verranno saranno giorni di grande fermento per il settore, di sicuro impegnato a reperire notizie certe e a cercare di limitare eventuali danni. Ma chi della bozza ne ha curato la stesura, ha visto bene di precisare la provvisorietà del testo che sta circolando, onde evitare, come spesso purtroppo accade, il proliferare sterile di polemiche tutt’altro che costruttive.
Fonte (rinnovabili.it)
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venerdì 23 marzo 2012

PV Cycle: in soli 3 mesi raccolte oltre 1000 tonnellate

Notevole incremento nella raccolta dei moduli fotovoltaici a fine ciclo di vita. La maggior parte proviene dalla Germania e dall’Italia
Che fine fanno i moduli “buoni” una volta arrivati a fine vita? Finisco dritti nel “Lete del riciclo“. Dopo ben tre anni di negoziati, l’Europa ha deciso, aggiornando la propria direttiva 2002/96/CE sui RAEE, di far divenire obbligatorio sul territorio comunitario il riciclaggio di moduli e componentistica fotovoltaica. Una sfida che non ha certamente colto impreparato PV CYCLE, associazione senza scopo di lucro fondata con l’obiettivo di garantire una raccolta del solare dismesso in maniera sostenibile ed economicamente vantaggiosa da aperte dei propri membri. L’associazione ha rilasciato in questi giorni i dati del riciclaggio relativi al primo trimestre di quest’anno: sono stati raccolti oltre 1.000 tonnellate di pannelli a fine ciclo di vita, di cui più di 900 tonnellate ottenute tramite il servizio di ritiro su misura lanciato da PV CYCLE. La restante quota proviene, invece, dalla rete di punti di raccolta paneuropea realizzata dagli oltre 200 partner dell’associazione.
“Il 2012 è cominciato eccezionalmente bene; ci rendiamo conto che i proprietari dei pannelli in tutta Europa iniziano a beneficiare realmente dei nostri servizi di raccolta globali”, spiega la Dr. Virginia Gomez, Responsabile Tecnologia e Operazioni in PV CYCLE. “Nonostante ciò, è ancora difficile fare previsioni sui flussi di rifiuti nell’industria del fotovoltaico. PV CYCLE non solo raccoglie i pannelli fotovoltaici che sono arrivati alla fine della loro vita tecnica di 30 anni, ma anche pannelli in garanzia o danneggiati durante il trasporto o l’installazione”.
Non sorprende certo sapere che la maggior parte dei moduli provenga da due più grandi mercati del fotovoltaico UE: Germania e Italia. Entrambe le nazioni hanno fatto la parte da leone anche nel 2011, quando PV CYCLE ha raccolto ben 1.400 tonnellate, raggiungendo una percentuale di gestione di circa il 70% di tutti i RAEE solari. Dopo aver definito lo standard nel suo settore, l’obiettivo è ora raggiungere quota 85%. “Continuiamo a espandere la nostra struttura di recupero per raggiungere questo ambizioso obiettivo”, ha dichiarato Jan Clyncke, Amministratore Delegato di PV CYCLE.
Fonte (rinnovabili.it)
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giovedì 22 marzo 2012

Convertire la luce solare con efficienze record

Arriva dall’Università di Tokyo il sistema fotovoltaico composto da celle a tripla giunzione, capace di condensare la luce solare con efficienze record
Un sistema fotovoltaico composto da celle a tripla giunzione, capace di fornire una condensazione uniassiale della luce solare. È quanto sta mettendo a punto la Smart Solar International Inc., una spin off dell’Università di Tokyo che entro la fine di luglio 2012 conta di immettere sul mercato questo nuovo prodotto. Il corpo principale del prototipo, presentato ieri, è composto da una serie di piccole celle fotovoltaiche disposte in linea retta, ciascuna grande 1 centimetro quadrato; completano il sistema uno specchio per la raccolta della luce (lungo 2 metri e largo 60 centimetri), un motore che muove lo specchio, un apparecchio per il raffreddamento delle celle e un piedistallo. Nella struttura della cella a tripla giunzione l’InGaAs (Arseniuro di Indio e Gallio) e l’InGaP (Fosfuro di Indio e Gallio) vengono accumulati in un substrato di Germanio (Ge), caratteristica che consente un’efficienza di conversione del 32%, senza la condensazione della luce, e del 36% al tempo di 100-500x, quando invece la luce viene condensata. Grazie all’impiego di queste particolari celle, il modulo è in grado di raggiungere un’efficienza di conversione del 23% a un tempo di 30-50x, un vero e proprio record mondiale. L’innovativo sistema fotovoltaico, una volta immesso sul mercato, avrà un costo di 84.000 yen, pari a circa 1.000 dollari.
Fonte (rinnovabili.it)
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venerdì 16 marzo 2012

“Black Silicon”, conto alla rovescia per la commercializzazione

La tecnologia è stata messa a punto dal National Renewable Energy Laboratory che ha concesso la licenza esclusiva a Natcore Technology per la commercializzazione
Si chiama “Black Silicon Nanocatalytic Wet-Chemical Etch” ed è il processo indicato da molti come la promessa del fotovoltaico di domani. La tecnica è stata messa a punto dai ricercatori del NREL, il laboratorio energetico del Doe statunitense, con l’obiettivo di ridurre al minimo la riflettenza delle celle nei confronti dei raggi solari incidenti e dunque aumentarne l’efficienza di conversione. Gli scienziati americani sono riusciti a dimostrare che il silicio nero, inciso chimicamente per farlo apparire scuro, riesce ad assorbire la quasi totalità di luce che lo colpisce su diverse lunghezze d’onda. Nel dettaglio, il trattamento crea una superficie priva di spigoli vivi per riflettere la luce la cui variazione di profondità consente alla superficie di intercettare un ampio spettro di luce. Per portare il Black Silicon dal laboratorio al mercato, il NREL ha firmato in questi giorni un accordo di cooperazione con la Natcore Tecnology, detentore ora della licenza esclusiva.
Grazie all’intesa prenderà il via una cooperativa di R&S, finanziata con 150mila dollari, che si impegnerà su due obiettivi differenti: ridurre i costi delle celle solari del 2%-3%, e, aumentare la produzione di energia del modulo dal 3% al 10% nel senza l’ausilio di un meccanismo di inseguimento solare. Questi obiettivi potrebbero essere realizzati combinando la tecnologia di deposizione a fase liquida di Natcore con la sopracitata “Black Silicon Nanocatalytic Wet-Chemical Etch”. “La nostra tecnologia creerà una nuova industria americana”, commenta il presidente e amministratore delegato della società Chuck Provini. “Abbiamo cercato per due anni d’ottenere il sostegno finanziario del Dipartimento dell’Energia. Questo costituisce un primo significativo passo”. La compagnia prevede di iniziare le vendite commerciali dei moduli in silicio nero quest’anno.
Fonte (rinnovabili.it)
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martedì 13 marzo 2012

Arriva la norma riciclo pannelli fotovoltaici


I vecchi pannelli fotovoltaici, giunti a fine ciclo, potranno finalmente essere smaltiti senza provocare danni ambientali. E' stato fissato, infatti, al 30 giugno 2012, il termine entro il quale le aziende produttrici di pannelli dovranno aderire a un sistema o consorzio che garantisca il riciclo dei moduli fotovoltaici.

I pannelli fotovoltaici, infatti, sono stati recentemente inclusi anche nella direttiva europea sui Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). L'art. 11.6(a) del decreto ministeriale 5 maggio 2011, il cosiddetto IV Conto Energia, cui si aggiunge anche l'indicazione dell'Unione Europea, prevede che i produttori di moduli fotovoltaici forniscano ai loro clienti garanzie sul riciclo dei pannelli per poter accedere agli incentivi previsti.

Con la revisione della direttiva sui Raee l'Unione Europea inserisce questa tipologia di apparecchi a fine vita nella categoria 4 dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. In Italia fra i consorzi strutturati per svolgere anche attività di raccolta, trattamento e riciclo di tutte le componenti degli impianti fotovoltaici, compresi i moduli, c'é ReMedia. "In Italia, nel gennaio 2012, sono stati superati i 330.000 impianti in esercizio - spiega Danilo Bonato, Direttore Generale di ReMedia - con una crescita in due anni in termini di numerosità degli impianti del 450%.
Questo andamento ha posizionato, inoltre, il nostro Paese al primo posto nella graduatoria mondiale per potenza entrata in esercizio nel 2011. Il fotovoltaico può portare un beneficio all'ambiente anche a fine vita: dagli impianti fotovoltaici, infatti, si possono ricavare ad esempio vetro, alluminio ma soprattutto indio, gallio, selenide, a rischio di esaurimento per la richiesta esponenziale. In prospettiva un recupero di questi materiali su larga scala consentirà di poter attingere a una miniera urbana di materie prime seconde, riducendo le emissioni di CO2 e il consumo di energia".

lunedì 12 marzo 2012

Veneto maggior produttore di energia rinnovabile in Italia nel 2011

Nell’anno solare 2011, il Veneto ha accolto sul suo territorio 24.352 nuovi impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: in pratica 95 impianti al giorno.
Una cifra consistente che sommata alle installazioni attive in precedenza porta il totale a 43.138, valore che ne fa la Regione più eco-compatibile d'Italia.
Entrando nello specifico, secondo i numeri forniti dall’Enel, sul gradino più alto del podio si posiziona Treviso con 12.062 impianti e 240 megawatt (MW) di energia prodotta, al secondo posto Padova con 8.679 impianti che, perÚ, primeggia per potenza complessiva installata pari a 280 MW.
Seguono via via le altre province, fanalini di coda Belluno e Rovigo, ma con buone risposte: la prima raddoppia, passando da 19 a 37 MW di fine 2011, la seconda fa segnare il maggior tasso di crescita. Dai 27 MW di potenza installata a fine 2010 con un balzo di oltre il 400% arriva fino ai 140 MW attuali.
C’è soddisfazione nelle parole di Roberto Ruggiano, responsabile Enel Distribuzione Territoriale Rete Triveneto. “Il 2011 si Ë configurato come un anno ancora più impegnativo del precedente. Gli impianti veneti attivati sino ad oggi sono infatti in grado di coprire il fabbisogno di quasi 485.000 famiglie“.
Bel segnale, che ve ne pare?
Fonte (tuttogreen.it)
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venerdì 9 marzo 2012

La Germania promuove il fotovoltaico d’alta quota

Installati a quasi 3000 metri d’altitudine 58 moduli pv hanno resistito a venti intensi e a 310 giorni di gelo
Anche le alte latitudini tedesche vantano un primato tutto green. Sulla montagna Zugspitze, 2.962 metri di altitudine, sono stati infatti istallati nel 2010 moduli fotovoltaici della società Aleo, che nei passati 12 mesi hanno fatto registrare rendimenti superiori alla media. I 58 moduli istallati sulla vetta più alta della Germania, per una potenza complessiva di 12,76 kilowatt sono stati istallati ricoprendo un tetto e una facciata. In un anno di funzionamento i 36 elementi posizionati sulla facciata hanno “prodotto 1.283 kilowattora per kilowatt picco di tensione nominale, contro una media tedesca per gli impianti su tetto di circa 900 kilowattora” si legge nel comunicato stampa. Portati in vetta con l’ausilio di camion e montati da personale specializzato i moduli sono stati esposti ad agenti atmosferici particolarmente intensi, che hanno messo a dura prova la resistenza degli impianti fotovoltaici, e che hanno però sopportato i venti occidentali e il gelo che caratterizza la montagna per 310 giorni l’anno.
“Come già avvenuto per le prove sulla resistenza all’ammoniaca e alla corrosione da salsedine marina la robustezza dei nostri moduli solari viene dimostrata anche in condizioni climatiche estreme. La straordinaria qualità dei materiali utilizzati e dei processi di lavorazione garantisce rendimenti elevati costanti dalle regioni costiere fino all’alta montagna”, spiega il dott. Jens Sabotke, responsabile del settore Tecnica e Sviluppo di aleo solar AG.
Fonte (rinnovabili.it)
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giovedì 8 marzo 2012

UK: tegole solari per 3 milioni di tetti

Continuano ad aumentare i prezzi dell’energia prodotta da fonti convenzionali e la Solarcentury punta alla tegola pv. Facile e veloce da istallare potrebbe presto ricoprire i tetti del Regno Unito

Viene da Solarcentury l’innovativa tegola solare che potrebbe ricoprire presto 3 milioni di tetti britannici. Definito dalla società come “il primo nel suo genere” il modulo ha le stesse caratteristiche di una piastrella, di una normale tegola dunque, e potrà essere istallato con più facilità e a costi più bassi andando anche a ridurre l’impatto estetico e visivo degli impianti.

Solarcentury ha confermato che lancerà sul mercato la nuova tegola C21e in occasione dell’Ecobuild green building show dove verranno mostrati i vantaggi di sostituire 4 tegole tradizionali con un cella solare integrata.

Martin White, product manager di Solarcentury, ha specificato che il nuovo prodotto è stato sviluppato in risposta a una crescente domanda da parte dei clienti che vogliono approfittare delle possibilità offerte dal regime di incentivazione per il fotovoltaico presenti nel Regno Unito, in Italia e in Francia.

Le previsioni di mercato annunciano inoltre che nonostante gli annunciati tagli al feed-in-tariff la domanda di impianti fotovoltaici dovrebbe continuare a crescere, giustificata da un progressivo aumento dei costi dell’energia convenzionale. Per questo le stime dichiarano che la nuova tegola potrebbe rappresentare un vantaggio per almeno 3 milioni di tetti nel Regno Unito.

“Il nostro obiettivo è quello di rendere il solare semplice da istallare e da far funzionare; con la nostra nuova tegola C21e possiamo aiutare sempre più persone ad affidarsi al solare ogni giorno” ha affermato White.

Vi ricordate il nostro articolo sulle tegole fotovoltaiche?

Fonte (rinnovabili.it)
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martedì 6 marzo 2012

Solare, in Italia ormai copre il 25% del fabbisogno energetico domestico

Un impianto di riscaldamento domestico su quattro funziona in Italia grazie al sole. I dati raccolti dal Kyoto Club – organizzazione non profit impegnata nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas-serra assunti con il Protocollo di Kyoto - sono sorprendenti, al punto che il Belpaese è sempre più vicino al raggiungimento degli obiettivi sanciti in terra nipponica.

Un’Italia sempre più “solar-friendly” , e seconda in Europa solo dietro la Germania, che rimane un punto di riferimento ancora lontano. I numeri comunque suggeriscono una motivata soddisfazione: 330 mila impianti installati, in grado di fornire il 6% dell’energia totale, pannelli solari termici che garantiscono acqua calda senza dover ricorrere al gas in sempre più case, pannelli fotovoltaici che forniscono elettricità e che porteranno, entro la fine del 2012, ad un risparmio di 800 milioni di euro.

Ma c’è dell’altro. Il prezzo degli impianti si è quasi dimezzato negli ultimi due anni e continuerà a scendere rendendo il fotovoltaico una tecnologia economica alla portata di tutti. L’incremento finora è stato aiutato dagli incentivi, ma secondo gli esperti del settore tra un paio d’anni non ce ne sarà più bisogno.

Una tecnologia, quella del fotovoltaico, che negli ultimi mesi ha messo la freccia e ha superato la produzione di energia eolica e quella delle bioenergie, piazzandosi al secondo posto “assoluto”, dietro solo alla sorgente idroelettrica.

Il boom dell’energia pulita ha determinato effetti positivi anche sulla qualità dell’aria. Nel triennio 2008-2011 le emissioni hanno registrato un taglio del 40%, grazie anche ai biocombustibili ed al risparmio energetico. Un trend positivo che vale non solo per l’Italia ma per tutto il globo, nel 2011 ai quattro angoli del pianeta abbiamo infatti guadagnano un incremento di energia pulita pari al 5%. E le prospettive, per gli anni a venire, non possono che presentarsi sempre più rosee
Fonte (rinnovabili.it)
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lunedì 5 marzo 2012

Il primo skilift solare

Le chiamano “ali solari”, sono 82 e dal 17 dicembre 2011 alimentano il primo impianto sciistico green al mondo, l’unico skilift ad oggi che ricava energia da pannelli fotovoltaici.

Siamo a pochi passi dalle prestigiose e storiche piste di St. Moritz e Davos, a Walser di Tenna, in Svizzera. Qui, è stato appena ultimato un impianto di risalita eco-sostenibile, lungo 450 metri, che stupisce per la capacità di associare soluzioni tecnologiche all’avanguardia ad un’altissima efficienza energetica.

I pannelli sono infatti dotati di sensori che li rendono “intelligenti” , direzionandosi in modo automatico verso la direzione dei raggi nelle giornate di sole o di luce normale e in verticale in condizioni climatiche avverse, per far scivolare via gli accumuli di ghiaccio o di altri agenti atmosferici.

Il suo funzionamento è comunque sempre garantito, anche nei giorni di maltempo, grazie alla riserva di energia accumulata in precedenza. Inoltre l’impianto produce circa 90.000 kW/h di energia pulita ogni anno, di cui solo 25.000 di questi kW utilizzata per il funzionamento dello skilift, mentre il sovrappiù è usato per gli altri impianti e le infrastrutture pubbliche di Tenna.

Con un investimento di poco più di 1 milione di euro, provenienti in parte da donazioni, dall’amministrazione comunale, da organizzazioni e privati e in parte dalla cooperativa Skilift Tenna, anche lo sci prova ad essere più amico della natura!

Un’iniziativa davvero interessante che speriamo di poter vedere presto realizzata anche nelle nostre zone sciistiche

Fonte (tuttogreen.it)
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venerdì 2 marzo 2012

Fotovoltaico: Il nuovo testo recupera il comma 6 del Decreto Romani

Il nuovo testo recupera il comma 6 del Decreto Romani, precedentemente abrogato, dando ai grandi impianti la possibilità e il tempo utile di entrare in esercizio

Era circa un mese fa quando le associazioni del settore delle rinnovabili si schieravano contro l’art. 65 del Decreto Legge sulle liberalizzazioni, modificato nottetempo con lo stralcio della norma che concedeva ai produttori un anno di tempo per mettere in esercizio gli impianti fotovoltaici a terra in area agricola (con iter autorizzativo già avviato) e introducendo di fatto uno stop retroattivo agli incentivi. Oggi, dopo l’esame in Commissione Industria del Senato, è arrivata la nuova modifica: cancellati dall’art. 65 tutti gli elementi di retroattività che, se fossero stati approvati, avrebbero messo a repentaglio tanti degli investimenti sostenuti dagli operatori del settore. In pratica, nel testo approvato è stato “salvato” il comma 6 del Decreto 28/2011 (Decreto Romani), precedentemente abrogato, grazie al quale gli impianti fotovoltaici a terra superiori al MW hanno tempo e modo di entrare in esercizio.

L’art. 65 nella sua versione definitiva, dunque, prevede l’esclusione dagli incentivi degli impianti fotovoltaici a terra in aree agricole, a patto che siano realizzati su terreni del demanio militare, abbiano conseguito il titolo abilitativo entro la data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto o entrino in esercizio entro 180 giorni dalla data in vigore della legge di conversione del presente decreto. Si tratta di una “correzione” grazie alla quale le imprese che operano nel settore del fotovoltaico potranno così vedersi tutelati gli investimenti precedentemente fatti.

Fonte (rinnovabili.it)
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giovedì 1 marzo 2012

Auf Wiedersehen incentivi

Toccherà al Cancelliere Angela Merkel assegnare ai ministri del suo governo l’autorità di regolare le sovvenzioni dedicate al fotovoltaico tedesco. Opposizione ed industria di settore insorgono

Tempi incerti per gli eco-incentivi al fotovoltaico tedesco. La nazione regina del solare è decisa in tutti i modi a frenare il boom di installazioni che in questi anni ha letteralmente investito il paese e che lo scorso anno ha raggiunto il suo picco massimo. Nel 2011, infatti, la Germania ha toccato il significativo record di 7.500 MW di nuova capacità istallata, portando il totale a ben 25.000 MW fotovoltaici, quasi quanto tutto il resto del mondo messo insieme.

E dopo una serie di rimaneggiamenti pesanti, per il fortunato feed-in-tariff teutonico è nuovamente il momento di ridimensionarsi. A deciderlo sono stati di comune accordo il ministro dell’Economia, Philipp Roesler, e il ministro dell’Ambiente, Norbert Roettgen, redigendo una proposta di legge per conto del Governo Merkel. Proposta approvata oggi dal Gabinetto e che nella sua versione finale conterebbe una clausola che presta il fianco a nuove critiche da parte del settore solare. Secondo quanto è emerso dal testo licenziato dal CdM, il provvedimento consentirebbe ai ministri competenti di modificare i tassi pagati per l’energia solare senza dover ottenere l’appoggio del Parlamento. L’opposizione ha naturalmente attaccato la proposta e soprattutto la clausola che avrebbe consentito ai ministri di cambiare le tariffe senza consultare i legislatori. “Questa perdita di potere del Parlamento serve solo gli interessi delle grandi utilities”, ha commentato Hans-Josef Fell, deputato dei Verdi e uno degli “autori” del diritto delle energie rinnovabili in Germania. “I legislatori in tutte le fazioni del partito dovranno ora dimostrare che stanno rappresentando gli interessi del popolo”.

L’obiettivo di Berlino è di contenere la nuova crescita nazionale tra i 2.500 e 3.500 MW fotovoltaici l’anno ed è per ottenere ciò che il provvedimento introduce nuovi ed aggressivi tagli: dopo la decurtazione del 15 per cento che è già stata applicata alle tariffe dal 1 gennaio i sussidi verranno portati dai 25.42 centesimi a 19,5 centesimi per chilowattora (kWh) nel caso dei piccoli impianti fino a 10 kW di potenza, a 16,5 cent/kWh per gli impianti fino a 1 MW e a13,5 cent/kWh per impianti fino a 10 MW. I tagli entreranno in vigore dal 9 marzo dopo di che verranno applicate riduzioni mensili nell’ordine di 0,15 centesimi per kWh.Per i grandi impianti fotovoltaici gli aiuti statali verranno definitivamente interrotti a partire dal 1° luglio 2012

Fonte (rinnovabili.it)
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