mercoledì 12 ottobre 2011

La produzione di energia elettrica in Italia (PARTE 2)

Secondo tempo....

Problematiche
Costo
Secondo dati riferiti al gennaio 2007, in Italia la corrente elettrica per uso domestico ha il costo medio, al netto della tassazione, più alto di tutta l'Unione Europea (165,8 €/MWh); il costo medio europeo si attesta infatti attorno ai 117-120 €/MWh con un minimo in Bulgaria pari a 54,7. Includendo la tassazione, l'Italia passa - sempre in media - al secondo posto, preceduta solo dalla Danimarca e seguita da Paesi Bassi, Germania e Svezia.
Dipendenza
Considerando sia i combustibili sia l'energia elettrica importata, l'Italia dipende dall'estero per circa il 78% della propria energia elettrica per l'anno 2010. Tale valore viene dato dalla quota di generazione termoelettrica (fatto salvo i contributi relativi a combustibile nazionale, combustione di biomasse e rifiuti), più gli scambi di energia con l'estero.
Tuttavia, va osservato che, anche modificando il mix energetico, non sono possibili sostanziali variazioni di questa percentuale: che si parli di carbone, petrolio, uranio o metano, le riserve italiane sono comunque molto inferiori al reale fabbisogno, per cui l'approvvigionamento avverrebbe comunque principalmente dall'estero. In pratica, l'unica modalità di generazione dell'energia che potrebbe realmente considerarsi "interna" è quella che fa affidamento sulle fonti rinnovabili.
Questa situazione è comune alla gran parte dei paesi europei, dipendenti comunque da paesi extraeuropei per l'importazione di idrocarburi o uranio.
Complessivamente, la bolletta energetica italiana (cioè il costo complessivo sostenuto dal Paese per le importazioni nette di prodotti energetici, non solo per la generazione elettrica) nel 2010 è stato pari a 51,7 miliardi di euro, ovvero il 3,3% del prodotto interno lordo.

Ridurre drasticamente la dipendenza dalle fonti fossili sembra ad oggi estremamente difficile, in quanto in tutto il mondo industrializzato esse sono alla base della disponibilità di energia, anche nei paesi dotati di un vasto parco nucleare (la Francia ad esempio consuma complessivamente più petrolio dell'Italia). Va infatti ricordato che la produzione elettrica costituisce solo una frazione dei consumi totali di fonti fossili di un Paese, diffusamente e direttamente utilizzati anche nell'autotrazione e nella propulsione navale e aeronautica.
Le fonti energetiche rinnovabili di tipo "classico" (energia idroelettrica e energia geotermica) sono state già quasi completamente sfruttate dove ritenuto conveniente e quindi sensibili miglioramenti in questo campo non sono immaginabili.
Le fonti energetiche rinnovabili "nuove" (in particolare eolico e solare), seppure con favorevoli ratei di crescita, sono ancora lontane dal fornire contributi percentualmente significativi. Altre fonti rinnovabili molto interessanti, come il solare termodinamico (con una produzione più costante e tecnicamente meno complesso del fotovoltaico), lo sfruttamento delle onde marine o l'eolico d'alta quota, al momento sono in Italia ancora allo stato di prototipi oppure non hanno ancora raggiunto adeguata diffusione.
La combustione di biomassa è un altro settore in cui si notano buoni. Anche la termovalorizzazione di rifiuti, sebbene (come per le biomasse) non dia problemi di "non programmabilità" o di costi, non si prevede che possa in futuro fornire più che contributi comunque marginali.
Nel 2008 il governo Berlusconi ha manifestato l'intento di ritornare alla produzione di energia da fonte nucleare con la definizione della "Strategia energetica nazionale", ipotizzando la costruzione di dieci nuovi reattori, al fine di coprire fino al 25% del fabbisogno nazionale. Tuttavia nel 2011, a seguito dell'impressione provocata dall'incidente di Fukushima Daiichi, il Consiglio del ministri, con un decreto legge ha sospeso gli effetti del D.Lgs. n. 31/2010 sulla localizzazione dei siti nucleari, stabilendo inoltre una moratoria di 12 mesi del programma nucleare italiano. Solo pochi mesi dopo infine un referendum popolare, con il 54% di votanti e una maggioranza di oltre il 94%, ha abrogato le norme inerenti il nucleare del cosiddetto decreto Omnibus, determinando quindi la chiusura definitiva del nuovo programma nucleare.
Non è d'altra parte ipotizzabile una grande diffusione delle centrali termoelettriche a carbone (politica che si scontrerebbe con gli obiettivi posti all'Italia dal protocollo di Kyōto).

In conclusione la prospettiva della produzione energetica in Italia si affida inevitabilmente ad energie con derivazione da fonti rinnovabili poiché come sappiamo i combustibili fossili hanno per contro importanti svantaggi:
  • sono inquinanti. Una forma di inquinamento è data dalla diffusione in atmosfera di sostanze associate naturalmente a questi combustibili. Per esempio la liberazione di anidride solforosa (SO2) responsabile del fenomeno delle piogge acide.
  • Il loro utilizzo determina un incremento della quantità di CO2 in atmosfera, un gas non direttamente inquinante, ma oggi considerato come il maggiore imputato del surriscaldamento globale. La quantità di CO2 emessa dipende dal tipo di combustibile utilizzato, a parità di energia prodotta il carbone produce una quantità quasi doppia di anidride carbonica rispetto al gas naturale.
  • non sono risorse rinnovabili, dato che il processo di fossilizzazione della sostanza organica è estremamente lungo e la quantità che oggi si fossilizza è trascurabile rispetto ai fabbisogni energetici della società in cui viviamo.
Questo comporta un progressivo esaurimento dei giacimenti e quindi delle scorte disponibili, a fronte di un progressivo e costante aumento della domanda di energia (con conseguente aumento dei prezzi). L'aumento dei prezzi, la consapevolezza che le scorte disponibili sono destinate ad esaurirsi ed una maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali, ha accentuato le politiche di diversificazione delle fonti dei singoli paesi, favorendo lo sviluppo di sistemi di approvvigionamento energetico alternativi ai combustibili fossili.
In più a favore del rinnovabile e del fotovoltaico in particolare vi riporto qui un dato:
il mercato del fotovoltaico ha oramai raggiunto una certa robustezza sia in termini di domanda (mondiale), sia per ciò che riguarda gli investimenti pubblici e privati in infrastrutture. In più il recente aggravio dei costi energetici sostenuti dagli utenti finali contribuisce allo sviluppo del fotovoltaico e delle energie rinnovabili in generale, in quanto avvicina i prezzi dell'energia fotovoltaica a quelli dell'energia elettrica ottenuta da fonti fossili. Se poi aggiungiamo anche il continuo sviluppo dell'efficienza delle celle fotovoltaiche, ecco che allora il quadro positivo prospettato dallo studio comincia a diventare più nitido. L'effettiva convenienza dell'energia fotovoltaica, passa proprio per la ricerca del miglioramento dell'efficienza dei moduli fotovoltaici, attualmente intorno al 15%.
Una delle ultime scoperte nel campo della ricerca dell'efficienza delle cellule fotovoltaiche è il cosiddetto effetto valanga. I ricercatori dell'Università di Tecnologia di Delft in Olanda, hanno utilizzato nanocristalli come semiconduttori, scoprendo che la capacità di produzione dei moduli solari con l'uso di questi semiconduttori viene quasi triplicata. Nei normali moduli fotovoltaici, un fotone (particella luminosa) riesce a rilasciare un solo elettrone, la creazione di questi elettroni liberi garantisce che la cellula solare funzioni e possa produrre energia. In linea teorica riuscendo ad aumentare il numero di elettroni rilasciati potremmo aumentare la resa del modulo fotovoltaico. L'effetto valanga mira proprio a questo, ovvero grazie all'utilizzo di particolari nanocristalli, riuscire a far si che il fotone arrivi a rilasciare anche due o tre elettroni. Questo potrebbe portare l'efficienza dei moduli fotovoltaici costruiti con i nanocristalli ad un massimo teorico del 44%, senza aumentare i costi di costruzione dei moduli. Se tutto ciò fosse confermato, i dati dello studio di Photon Consulting andrebbero ritoccati al rialzo e si passerebbe da un boom del fotovoltaico ad una vera e propria rivoluzione energetica fotovoltaica.
Fonti by (diversi articoli wikipedia)

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