giovedì 25 ottobre 2012

Fotovoltaico: il GSE presenta i risultati dei controlli

L’attività di verifica sul riconoscimento degli incentivi svolta dal gestore ha portato a oltre 315.000 verifiche documentali e circa 3.500


Ben oltre 300mila verifiche documentali e circa 3500 sopralluoghi. Questi i numeri che hanno caratterizzato l’attività di verifica e controllo del Gestore dei Servizi Energetici per il periodo nel corso del 2011 e nei primi 9 mesi del 2012. L’obiettivo di tale azione, che si è andata man mano intensificandosi in questi ultimi anni, è quello di accertare la sussistenza degli idonei requisiti per il riconoscimento di incentivi pubblici alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Gli ultimi controlli effettuati hanno rilevato però un significativo numero di impianti fotovoltaici che presentavano difformità di vario genere, spingendo il GSE ad adottare delle specifiche contromosse.

Nel dettaglio sono stati avviati 8.593 provvedimenti di diniego delle tariffe incentivanti o riconoscimento delle stesse in misura inferiore e 84 provvedimenti decadenziali/interdittivi per gli impianti a causa di dichiarazioni false e mendaci. A ciò si deve aggiungere anche l’attività di controllo condotta dal Gestore in collaborazione con le Autorità Giudiziarie e le Forze dell’Ordine che, nello stesso lasso di tempo, ha “passato al setaccio” 466 impianti per una potenza totale pari a 270 MW, segnalando alla Procura della Repubblica, mediante esposto‐denuncia, 70 casi per i seguiti di competenza; inoltre a seguito di comunicazioni interdittive antimafia rilasciate dalle Prefetture, il GSE ha sospeso o non ha attivato 7 convenzioni per un controvalore pari a circa 7 milioni di euro.
Fonte (rinnovabili.it)

martedì 16 ottobre 2012

USA: avanti tutta per le grandi aspirazioni solari

Il Segretario del Dipartimento degli Interni, Ken Salazar, annuncia l’approvazione della dichiarazione programmatica di impatto ambientale per sviluppo su larga scala del fotovoltaico sui terreni statali

Il segretario degli Interni Ken Salazar

E’ terminata la fase di valutazione dell’impatto ambientale per il mega progetto di solarizzazione dei terreni pubblici negli Stati Uniti. In linea con la strategia energetica del presidente Obama di aumentare la produzione elettrica nazionale, il Segretario del Dipartimento degli Interni, Ken Salazar, ha annunciato in questi giorni d’aver firmato il ROD (Record of Decision) il documento formale con cui si approva il Programmatic Environmental Impact Statement (PEIS) per sviluppo su larga scala del fotovoltaico in sei stati occidentali; la dichiarazione programmatica riguarda l’implementazione, facilitata dal punto di vista burocratico, di progetti fotovoltaici all’interno di 17 Solar Energy Zone (SEZ) in California, Arizona, Colorado, Nevada, New Mexico e Utah, per un totale di 285.000 ettari.

Il PEIS stabilisce inoltre circa 19 milioni di ettari di zone di “varianza”, in cui consentire un ulteriore sviluppo del solare ma senza le scorciatoie disponibili per le SEZ. “L’energia da fonti come l’eolico e il solare è raddoppiata da quando si è insediato il presidente Obama, e con l’evento storico di oggi, stiamo gettando le basi per continuare a espandere le risorse energetiche sostenibili interne alla nostra nazione”, ha commentato il segretario Salazar. “Questa iniziativa fornisce una tabella di marcia per il paesaggio alla pianificazione che porterà ad uno sviluppo del solare più veloce e più intelligente”.
Fonte (rinnovabili.it)

venerdì 12 ottobre 2012

Fotovoltaico: gli Usa confermano i dazi sull’export cinese

Riviste e confermate dal Dipartimento del Commercio statunitense le imposte da applicare all’export solare “Made in China”. La questione è ora nelle mani della World Trade Organization


Primo punto fermo nella diatriba commerciale innescatasi fra Cina e Usa all’interno del mercato fotovoltaico. Lo scorso mercoledì, infatti, il Dipartimento del Commercio statunitense ha annunciato le sue decisioni finali in merito all’indagine avviata sulle importazioni di celle e moduli solari importati negli States dalla Repubblica Popolare cinese. Due erano le questioni poste sulla bilancia: verificare che i prodotti “Made in China” non fossero stati venduti ad un prezzo inferiore  rispetto a quello di mercato e che i produttori cinesi non avessero ricevuto dei sussidi governativi condizionati all’andamento delle esportazioni.
Secondo il Dipartimento, che aveva già imposto dei dazi preventivi in attesa di arrivare a delle conclusioni definitive, il mercato cinese avrebbe effettivamente venduto il propri prodotti fotovoltaici con margini di dumping che vanno dal 18,32% al 249,96, ricevendo al contempo sussidi che vanno dal 14,78% al 15,97% del prezzo di vendita. Ora la parola passa alla World Trade Organization, che prenderà la propria decisione alla fine di novembre; nel caso di una conferma alle valutazioni del Dipartimento del Commercio, Washington potrà ordinare alle proprie dogane di imporre dazi anti-dumping sui prodotti importati.
Fonte (rinnovabili.it)

giovedì 11 ottobre 2012

Fotovoltaico: la Francia premia il Made in Europe

Il governo propone un bonus del 10% sugli incentivi concessi agli impianti solari realizzati su strutture commerciali


Nuove misure a sostegno del fotovoltaico da parte del governo francese. L’annuncio è arrivato in questi giorni dalla Conferenza ambientale organizzata dal Ministero dell’Ecologia cogliendo non poco di sorpresa il settore solare. Soltanto un mese fa il ministro Delphine Batho aveva pubblicato un rapporto dettagliato contenente raccomandazioni pratiche per ridurre l’attuale Feed-in-Tariff riservato ad energia fotovoltaica ed eolica, suggerendo piuttosto modalità di finanziamento alternative.

Ora invece il pacchetto di misure licenziato dell’Eliseo rasserena, almeno in parte, gli animi del comparto che da oggi in poi potrà contare su una nuova premialità per gli impianti realizzati su strutture commerciali: un bonus del 10% riservato agli operatori che impiegheranno esclusivamente moduli prodotti in Europa.

Tra gli elementi più significativi del pacchetto vi è anche la decisione del governo di aumentare le tariffe per gli impianti fotovoltaici residenziali di dimensioni inferiori a 100 kW a 0,184 euro/kWh dagli attuali 0,175 euro/kWh di oggi. “Una decisione – spiega il Ministero dell’Ecologia – che mira a sostenere immediatamente il settore e a mantenere i posti di lavoro in Francia”. Il governo ha inoltre confermato che terrà bandi di gara per l’assegnazione dei progetti oltre 250 kW alla fine del 2012, ma senza fornire alcuna informazione sui volumi di questa iniziativa.
Fonte (rinnovabili.it)

martedì 9 ottobre 2012

Fotovoltaico, Belgio e Olanda si concentrano sul film sottile

Selezionati istituti di ricerca della inter-regione Eindhoven-Leuven collaboreranno per aumentare la competitività di solare CIGS rispetto alla tradizionale tecnologia del silicio cristallino


La ricerca energetica dei Paesi Bassi incontra quella del Belgio per dar vita ad un proficuo sposalizio. Il belga Imec (Interuniversity Microelectronics Centre) e i propri partner nell’iniziativa Solliance hanno annunciato in questi giorni l’avvio, insieme con l’Istituto olandese di Ricerca dei Materiali dell’Università di Hasselt (IMO), del Solar Flare Interreg Project, iniziativa co-finanziata dall’Unione Europea e dai governi regionali per lo sviluppo di un fotovoltaico thin film ad alta efficienza e basso costo.

Lo sviluppo e l’applicazione dell’energia solare su larga scala è uno dei punti focali della politica climatica europea e della strategia UE 2020. Ecco perché progetto in questione mira a ridurre il costo dell’energia solare attraverso lo sviluppo di una tecnologia a film sottile come possibile alternativa alle celle in silicio. Attualmente però tra le due soluzioni fotovoltaiche c’è un scarto di prestazioni di 4 punti percentuali. L’intento di Solar Flare è quello di riuscire ad accorciare questo gap stimolando l’innovazione e facendo network all’interno delle regioni dell’Eindhoven (Paesi Bassi) e del Leuven (Belgio), per promuovere lo sviluppo di CIGS.

“L’energia solare senza dubbio continua a giocare un ruolo importante nella strategia UE 2020. Per rafforzare la posizione della nostra industria locale in questo mercato globale, la cooperazione transfrontaliera è essenziale. Per questo motivo continueremo a sostenere l’innovazione open nella regione”, spiega Monique Swinnen, vice presidente della provincia di Vlaams-Brabant (Fiandre) e membro del gruppo direttivo Interreg Fiandre-Paesi Bassi. L’iniziativa avrà il compito di valutare il potenziale legato allo sviluppo tecnologico del thin film per le industrie locali ed elaborare un modello di Costo totale di possesso che fornisca i dati necessari ai fini della produzione commerciale.
Fonte (rinnovabili.it)

lunedì 8 ottobre 2012

Miyakonojo, la stazione del treno è fotovoltaica

Una stazione giapponese che ogni giorno vede transitare oltre un migliaio di passeggeri entro marzo 2013 verrà illuminata grazie ad un impianto fotovoltaico da 2 MW di potenza istallata


La compagnia statale Japan Railway Group ha scelto la Siliken per provvedere all’installazione del primo impianto fotovoltaico di questo gruppo ferroviario giapponese.
Il progetto nello specifico prevede la fornitura di moduli solari fotovoltaici per una potenza istallata di 2 MW nell’isola giapponese di Kyushu, dove i lavori iniziati nel mese di luglio dovrebbero terminare entro marzo prossimo e produrre l’energia che servirà per illuminare la stazione di Miyakonojo, che ogni giorno è visitata da oltre un migliaio di passeggeri.

“Siliken ha assunto un impegno strategico per il mercato asiatico, in risposta alle esigenze di soluzioni fotovoltaiche di qualità, segmento” ha dichiarato Ugo Portillo, direttore della Zona Asia-Pacifico “paesi come il Giappone e l’Australia possono raggiungere tassi di sviluppo vicini al 100%, spinti da un aumento della domanda che beneficia del sostegno del governo per promuovere l’uso delle energie rinnovabili.”
Fonte (rinnovabili.it)

sabato 6 ottobre 2012

Fotovoltaico 2.0: una rinascita?

Le proposte che l’Associazione si auspica diventino obiettivi della Strategia Energetica Nazionale, puntano a evitare il collasso del mercato e a far cogliere all’Italia una grossa opportunità

Un picco che tocca i 15,5 GW e che, oltre a coprire più del 6% del fabbisogno energetico italiano, conta oltre 100.000 addetti tra produzione, distribuzione, installazione e indotto. Quella del fotovoltaico italiano è una corsa iniziata più o meno 7 anni fa, assolutamente in linea con il trend di sviluppo registrato a livello internazionale e che nel solo 2011 ha visto investimenti per ben 260 miliardi di dollari. Si tratta di numeri ai quali corrisponde un’atmosfera tutt’altro che florida, a causa di problematiche con le quali il settore deve continuamente fare i conti. L’alternanza tra un conto energia e un altro, la “visione miope” con cui si è guardato all’industria nazionale e le continue modifiche degli assetti normativi hanno seriamente messo a dura prova il settore, non solo per la contrazione del mercato nazionale, ma anche per la mancanza di una visione di lungo termine e quindi di una strategia sulla quale costruire.
Partendo dal presupposto che sarebbe un errore strategico per l’Italia mettere in discussione il sostegno alle rinnovabili, il documento diffuso ieri da GIFI (Proposte GIFI per il FV 2.0) vuole essere uno strumento per ricordare agli organi competenti che quello su cui si sta discutendo non è un settore di soli costi, ma un comparto che potrebbe favorire la ripresa economica del Paese, “attraverso l’incremento del prodotto interno lordo, del gettito fiscale, dell’occupazione” e la contemporanea diminuzione del picco giornaliero della domanda energetica. Il tutto in una cornice di benefici per l’ambiente e la salute umana, perfettamente in linea peraltro con quanto stabilito dai dettami europei.
Per l’Associazione, è giusto guardare oltre il V Conto Energia e adottare soluzioni che permettano al settore di continuare a vivere. Utilizzare i soldi risparmiati grazie allo sviluppo delle FER ed eliminare dalla bolletta elettrica la voce relativa agli oneri generali di sistema potrebbero essere disposizioni utili da introdurre, ma è necessario anche dare la possibilità agli operatori fotovoltaici nazionali, oggi fortemente penalizzati dal costo del denaro, di poter competere “ad armi pari” a livello globale, operazione possibile per GIFI introducendo un fondo speciale per consentire l’accesso al credito a tassi ragionevoli. A ciò si aggiunge la necessità di estendere oltre il 30 giugno 2013 la detrazione fiscale sugli investimenti, ridurre il carico fiscale derivante dai ricavi della produzione di energia, rendere effettivamente operativi i Sistemi efficienti di utenza attraverso il coinvolgimento di tutti gli utenti, rivedere opportunamente lo Scambio sul Posto e, non ultimo, semplificare tutti gli iter autorizzativi.


Presidente Natalizia, come si arriva al fotovoltaico 2.0?
Ci si arriva dopo 5 versioni diverse del conto energia, un sistema di incentivazione nato contemporaneamente anche in altri Paesi e con l’idea di accompagnare il fotovoltaico fino alla grid parity. In questi anni, purtroppo, i vari cambi di programma hanno portato a uno sviluppo non sempre sano e sostenibile del settore e la mancanza di un allineamento europeo delle tariffe ha generato situazioni difficili da gestire, con periodi di vere e proprie esplosioni di mercato e altri in cui ha prevalso la stagnazione della domanda. Adesso arriviamo alla fine del 2012 con una brutta sorpresa: i soldi del V Conto Energia, che avrebbero dovuto condurci almeno alla metà del 2015, basteranno per arrivare a metà o, secondo i più ottimisti, quasi alla fine del 2013. La necessità di trovare strumenti alternativi agli incentivi classici, ricadenti tra l’altro sulle bollette elettriche e quindi sugli utenti in generale, è nata anche dal periodo in cui ci troviamo, con una situazione economica internazionale peggiorata a causa della crisi. Da qui l’esigenza di trovare una soluzione affinché il mercato possa andare avanti. Tutto quello che è stato realizzato ha permesso alle aziende italiane di crescere, svilupparsi e creare occupazione. I 2,5 miliardi di euro all’anno di importazioni di combustibili fossili in meno sono quello che il Ministero dello Sviluppo Economico ha definito la bilancia commerciale positiva in termini energetici. Non disperdere tutto il patrimonio acquisito in questi anni è per l’Italia una grossissima opportunità.
Come si differenzia il “caso del fotovoltaico” italiano rispetto a quello degli altri Paesi europei?
C’è una sorta di similitudine in alcuni programmi di incentivazione, che hanno guardato con un’attenzione maggiore rispetto al passato ai costi anche per effetto della crisi finanziaria, e in generale a livello europeo i sistemi vanno verso una riduzione graduale della quota di incentivi erogata per il settore, e in alcuni casi sono già in una fase finale. L’aspetto peculiare dell’Italia e l’approccio politico, non sempre attento e giusto. Spesso il settore viene visto come un problema da affrontare e non come un’opportunità di sviluppo. Non si cerca di sfruttare quello che di buono si è creato e quello che di buono si potrebbe creare. Penso ad alcune best practice tutte nostre sul piano dell’accumulo o su quello di sviluppo della smart grid, che, se fossero sostenute a livello politico, potrebbero acquisire un vantaggio competitivo ed essere esportate all’estero.
Se le vostre proposte venissero accolte da chi di dovere, si potrebbe parlare di una rinascita del fotovoltaico?
Non mi piace parlare di rinascita perché almeno oggi ancora non la vedo la morte del settore. Sicuramente c’è stato un rallentamento forte a cui seguirà un ridimensionamento dettato, a mio avviso, da numeri piuttosto elevati del passato. Non possiamo cioè pensare che i 9,4 GW del 2011 siano un riferimento da vedere come termine di paragone per gli anni successivi. Le nostre proposte, se approvate, potrebbero evitare il collasso del mercato e portare all’indipendenza totale dagli incentivi. In ultimo, ci aspettiamo che le aziende del settore abbiano finalmente la possibilità di pianificare gli investimenti, contrariamente a quanto è accaduto in questi ultimi anni.
Fonte (rinnovabili.it)

mercoledì 3 ottobre 2012

Boeing: aperto il primo centro di formazione “green” per piloti

Un simulatore di volo solare, un impianto idrico che funziona grazie al sole e una flotta di veicoli elettrici per i dipendenti hanno dato vita al primo centro di formazione autosufficiente al mondo


La Boeing è pronta a presentare il progetto, primo al mondo nel suo genere, di un centro di addestramento piloti completamente autosufficiente dal punto di vista energetico. La struttura, realizzata in Turchia dispone di un simulatore di volo che per funzionare sfrutta l’energia del sole mentre per i dipendenti è stata organizzata una flotta di veicoli elettrici.

Lo stabilimento di Antalaya ha aperto le porte il mese scorso e offre tutta una serie di tecnologie verdi. Il sole, infatti, oltre ad alimentare il simulatore permette il funzionamento dei sistemi idrici. Inoltre, il centro  è stato costruito sfruttando sistemi modulari in modo da poter ospitare nel tempo un numero sempre maggiore di simulatori e provvedere alla costruzione di alloggi green per gli studenti che dovranno recarsi al centro per i corsi di formazione.
“Siamo entusiasti di condividere questo progetto con Boeing e guidare il mercato con questo primo centro di formazione sostenibile” ha dichiarato Marty van Veluw, amministratore delegato della International Flight Training Center (IFTC).

Fonte (rinnovabili.it)

martedì 2 ottobre 2012

Ecoquartiere "evergreen" ad impatto Zero

Si chiama “Grow Community”, l’Eco-quartiere in costruzione a Seattle che entro pochi anni ospiterà 131 unità ad emissioni ed energia zero, servito da car-sharing elettrico e orti urbani



Una comunità sempre più green quella che si sta sviluppando nei dintorni della città statunitense di Seattle, che dopo aver accolto lo sviluppo del quartiere Carbon Neutral zHome, si prepara al completamento di un nuovo agglomerato urbano ad alta efficienza energetica ed alta qualità della vita. Collocato esattamente dalla parte opposta dello Stretto rispetto alla cittadina di Issaquah che ospita zHome, la nuova comunità sostenibile battezzata “Grow Community” sorge vicino a Winslow sulle Bainbridge Island.
Gli 8 ettari dell’area  net-zero energy si svilupperanno secondo una serie di micro-quartieri composti da più unità abitative dislocate attorno ad un unico giardino. Una volta ultimato Grow Community comprenderà complessivamente 131 unità abitative, distribuite tra 50 unifamiliari in vendita ed 81 nuclei plurifamiliari per l’affitto. Al momento sono state completate tre unità tipo che serviranno a promuovere Grow Community, mostrando le notevoli potenzialità per quanto riguarda l’efficienza energetica, i consumi ridotti, ed ovviamente anche la funzionalità e il design delle abitazioni.
Questo quartiere rappresenta inoltre la prima One Planet Community del Nord America, un sistema di certificazione istituito per realizzare Comunità sostenibili sia dal punto di vista energetico che per gli stili di vita dei suoi abitanti.


CARBON NEUTRAL – Le abitazioni che compongono la Grow Community, progettate dal team della Davis Studio Architecture + Design, sono delle vere e proprie bioarchitetture, alimentati unicamente dall’energia rinnovabile proveniente dai pannelli fotovoltaici e di conseguenza ad emissioni zero. Inoltre la parziale prefabbricazione di alcuni elementi strutturali in legno ed acciaio, consente di velocizzare il processo costruttivi e l’assemblaggio, dimezzando gli sprechi ed i consumi, ma senza perdere qualità ed efficienza. Basta una settimana per assemblare la struttura edilizia, passando immediatamente agli impianti ed agli elementi tecnologici, pronti in meno di 4 mesi.

EFFICIENZA ENERGETICA – Oltre ai pannelli fotovoltaici posti sulle coperture, ciascuna abitazione è servita dal solare termico per l’ACS e per il sistema di climatizzazione, integrato alla pompa di calore, ai ventilatori con recupero di calore ed ai pannelli radianti a pavimento. Completano il quadro dell’efficienza gli elettrodomestici in classe A++, l’elevato isolamento dell’involucro esterno e delle finestre.

SALUBRI E SICURE – Solo materiali naturali e certificati verranno impiegati per la costruzione dell’eco-comunità, mettendo al bando VOC, collanti e sigillanti chimici e quasi completamente il PVC, preferendo invece il legno e gli isolanti naturali.

CAR SHARING ELETTRICO - Dimenticatevi assicurazioni, leasing e finanziamenti, nel nuovo insediamento di Seattle ciascun abitanti avrà la possibilità di servirsi della flotta di auto elettriche per il car-sharing. Ad integrare il trasporto privato ci penserà la fitta rete di trasporto pubblico collocata ai confini degli otto acri della green community e perfettamente servita dalla trama dei percorsi ciclo-pedonali calibrati apposta per la nuova comunità.


COMMUNITY FARM – Oltre ad essere inserito in un contesto ricco di spazi verdi, Grow Community permetterà ai suoi futuri abitanti di realizzare una serie di orti urbani a disposizione dell’intera comunità, dove coltivare  cibi di prima necessità, trasformandola in tutti gli effetti in una comunità a basso impatto ambientale.

Al momento le eco-abitazioni già costruite sono tre, Ocean, Everett, Aria, a completamento della prima fase di sviluppo indispensabile per iniziare a promuovere la comunità in costruzione, raccogliendo una parte dei finanziamenti necessaria al completamento, direttamente dai futuri abitanti. Le richieste sono già numerose, in parte per il prezzo decisamente abbordabile per questa zona (300 mila dollari, rispetto ai 550 della media locale), ma soprattutto per il risparmio futuro che si potrà ricevere abitando in queste Eco-abitazioni ad alta efficienza.

Fonte (rinnovabili.it)


lunedì 1 ottobre 2012

In arrivo taxi elettrici, alimentati con fotovoltaico

Il primo impianto fotovoltaico in una centrale taxi a Roma


Il taxi del futuro, a Roma, è elettrico e alimentato con pannelli fotovoltaici. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato ospite del presidente della cooperativa 3570, Loreno Bittarelli, per la presentazione di "Via col verde", iniziativa promossa dalla cooperativa nell'ambito del progetto cooperativo "Roma sceglie sostenibile".
In pratica, viene attivato un impianto fotovoltaico a servizio della sede della cooperativa per la ricarica dei taxi elettrici, i primi dei quali cominceranno a circolare sulla strade di Roma a partire dall'inizio del 2013", ha spiegato Bittarelli. L'impianto, inoltre, "alimenterà - ha detto ancora il presidente del 3570 - la centrale operativa, gli uffici amministrativi, il laboratorio tecnico, l'impianto di autolavaggio e tutte le attività accessorie. Inoltre, ci sarà la possibilità di caricare i taxi elettrici sotto le pensiline".
Bittarelli si è detto ottimista perché "speriamo di riuscire a partire con i primi 20 taxi elettrici all'inizio dell'anno prossimo". "L'iniziativa - ha detto Alemanno - colloca il mondo dei tassisti romani all'avanguardia in un processo di innovazione della città. Questa categoria è spesso dipinta in maniera sbagliata e invece sono convinto sia una risorsa per la città aperta alle novità".

Fonte (ansa.it)