Primo punto fermo nella diatriba
commerciale innescatasi fra Cina e Usa all’interno del mercato
fotovoltaico. Lo scorso mercoledì, infatti, il Dipartimento del Commercio statunitense ha annunciato le sue decisioni finali
in merito all’indagine avviata sulle importazioni di celle e moduli
solari importati negli States dalla Repubblica Popolare cinese. Due
erano le questioni poste sulla bilancia: verificare che i prodotti “Made in China”
non fossero stati venduti ad un prezzo inferiore rispetto a quello di
mercato e che i produttori cinesi non avessero ricevuto dei sussidi
governativi condizionati all’andamento delle esportazioni.
Secondo il Dipartimento, che aveva già
imposto dei dazi preventivi in attesa di arrivare a delle conclusioni
definitive, il mercato cinese avrebbe effettivamente venduto il propri
prodotti fotovoltaici con margini di dumping che vanno dal 18,32% al
249,96, ricevendo al contempo sussidi che vanno dal 14,78% al 15,97% del
prezzo di vendita. Ora la parola passa alla World Trade Organization,
che prenderà la propria decisione alla fine di novembre; nel caso di
una conferma alle valutazioni del Dipartimento del Commercio, Washington
potrà ordinare alle proprie dogane di imporre dazi anti-dumping sui
prodotti importati.
Fonte (rinnovabili.it)