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lunedì 16 luglio 2012

Quinto Conto Energia, in vigore dal 27 agosto

Il GSE ha comunicato all’Aeeg il raggiungimento della tanto temuta soglia del costo cumulato annuo per gli incentivi al fotovoltaico. Parte il conto alla rovescia per il passaggio al nuovo regime tariffario



La notizia la stava aspettando tutto il comparto del fotovoltaico, più volte messo in allerta dalle previsioni del Gestore dei Sevizi Elettrici. I 6 miliardi di euro, tetto massimo per il costo cumulato annuo degli incentivi al pv, è stato raggiunto ieri in linea con quanti avevano indicato luglio come il mese “della resa dei conti” . Il contatore fotovoltaico attivo sul sito del GSE ha registrato gli ultimi impianti e decretato così l’avvio del count down che porterà all’attivazione del Quinto Conto Energia.
Il Gestore ha già provveduto a comunicare all’Autorità per l’energia elettrica e il gas l’aggiornamento del costo, che corrisponde a ben 14.300 MW di potenza installata400mila impianti fotovoltaici in esercizio sul territorio italiano. L’Authority ha quindi emesso una delibera (la 292/2012/R/efr) in cui specifica che le nuove modalità di incentivazione, disciplinate dal decreto interministeriale 5 luglio 2012, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, del medesimo, si applicheranno a decorrere dal 27 agosto 2012, ovvero 45 giorni solari dalla data di pubblicazione della deliberazione dell’Autorità.
Lo stesso decreto interministeriale stabilisce poi che il ‘V Conto energia’ in ogni caso non trovi più applicazione decorsi 30 giorni solari dalla data di raggiungimento di un costo indicativo cumulato di 6,7 miliardi di euro l’anno e che la data di raggiungimento di tale valore sia comunicata dall’Autorità, sulla base degli elementi forniti dal GSE.



lunedì 2 luglio 2012

AEEG: rinnovabili, incentivi solo se sostenibili

Bortoni: “Contenere l’onere degli incentivi entro un livello efficientemente commisurato alle esternalità energetico-ambientali”



Gli incentivi italiani alle fonti rinnovabili? Importanti per la crescita economica della Nazione solo se orientati alla sostenibilità e all’efficienza e non alle esigenze della politica industriale. Ne è fermamente convinto  Guido Bortoni, presidente dell’Autorità per l’Energia. In occasione della relazione annuale dell’AEEG alla Camera dei deputati, Bortoni torna a parlare di green Energy e sussidi governativi sottolineando, come sia corretto che “l’onere degli incentivi sia sostenuto attraverso le bollette di tutti, a patto però di contenerlo entro un livello sostenibile ed efficientemente commisurato alle esternalità energetico-ambientali. Non è ragionevole oltrepassare tale livello per esigenze di politica industriale o occupazionale”. Piuttosto si potrebbero allora impiegare, suggerisce il presidente, misure che esulano dalle attribuzioni del Regolatore, come la fiscalità generale o di scopo.
Per l’Authority l’energia rinnovabile costituisce oggi un pilastro fondamentale sia per la conversione green dell’economia italiana sia per la riduzione della dipendenza energetica dall’estero a patto che non vengano dimenticati “i principi di efficienza e di corretta attribuzione delle responsabilità”, che metterebbero altrimenti a rischio l’allocazione di costi indotti sul sistema elettrico. Soprattutto si domanda che “i costi connessi agli sbilanciamenti della rete continuino a gravare sui soli consumatori di energia elettrica”, facendo sì che “i gestori di rete procedano nelle realizzazioni infrastrutturali indispensabili al nuovo scenario produttivo, recuperando ritardi ed inefficienze”.
E se da un lato Bortoni è soddisfatto del lavoro svolto a livello ministeriale per ridurre gli incentivi al fotovoltaico – che registrato nel 2011 un boom del 463% – ma ritiene che occorrano anche altre azioni inserite “nell’alveo del binomio rigore-crescita”. In un contesto di risorse scarse come quello attuale, – ha invitato il presidente – solo un ridimensionamento degli incentivi elettrici può consentire di trasferire risorse allo sviluppo delle fonti rinnovabili termiche e all’efficienza energetica”. Una scelta compiuta in base alle possibilità di resa e in ragione dell’efficacia. “A titolo di esempio,  -  spiega Bortoni – attraverso il meccanismo dei Titoli di efficienza energetica – i cosiddetti “certificati bianchi” – sono state risparmiate, dal 2005 ad oggi, oltre 14 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio”.

sabato 9 giugno 2012

Rinnovabili: uno sguardo agli emendamenti delle Regioni

Il presidente lucano De Filippo: “Abbiamo offerto spunti di miglioramento riguardanti i tempi di entrata in vigore dei nuovi incentivi, le risorse disponibili, la sburocratizzazione ed il rilancio dei sistemi produttivi”



Il vertice tra il Ministero dello Sviluppo e le Regioni di ieri ha definitivamente chiuso i testi dei due decreti interministeriali relativi all’incentivazione delle fonti rinnovabili. Un punto, quello messo ai due provvedimenti, che soddisfa sia il Governo che le amministrazioni locali che avevano subordinato il loro parere positivo in Conferenza unificata al recepimento di una serie di emendamenti.
In un tema cruciale come quello delle energie rinnovabili – spiega il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo - le Regioni hanno offerto importanti spunti di miglioramento dei decreti predisposti dal Governo che riguardano questioni che vanno dai tempi di entrata in vigore del nuovo sistema di incentivi, alle risorse disponibili all’aggancio al territorio europeo delle produzioni e del lavoro necessario a realizzare gli impianti, dalla sburocratizzazione e collegamento ad un sostegno per il rilancio dei sistemi produttivi, all’abbassamento dei costi energetici nel sistema pubblico”.
I testi, che recepiscono anche le indicazioni dell’AEEG e le richieste avanzate in extremis dalla Commissione Europea, soddisfano in prima battuta tutti i protagonisti politici pur lasciando sostanzialmente inalterata l’impalcatura dei provvedimenti dal punto di vista degli obiettivi in volumi e delle risorse messe a disposizione. “In particolare, per quanto concerne il settore agricolo rimangono confermati gli indirizzi verso la promozione dei sottoprodotti delle filiere agricole, agroalimentari, forestali e di comportamenti virtuosi, mediante specifici criteri di accesso ai ‘bonus’, con ricadute di interesse agricolo”, ha spiegato il ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania. Ma quali sono nel dettaglio gli emendamenti su cui hanno spinto in questi giorni Regioni, Comuni e Province? Le richieste di modifica riguardavano innanzitutto l’aumento del tetto di incentivi: per il fotovoltaico dai 500 milioni di euro l’anno previsti inizialmente a 759 milioni, per le altre rinnovabili elettriche da 5,5 a 6 miliardi annui.

V CONTO ENERGIA

TEMPI E TARIFFE Dovrebbe con tutta probabilità, visti anche i tempi per l’approvazione del decreto, entrare in vigore non prima del 1° ottobre 2012, mentre si chiede che il IV Conto Energia continui ad applicarsi agli impianti realizzati su edifici e aree pubbliche che entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2012. Si ritiene necessario un aumento degli incentivi per gli impianti sugli edifici sotto i 20 kW, sia per la tariffa omnicomprensiva che per quella premio sull’autoconsumo.
ISCRIZIONE AL REGISTRO Sulla delicata questione dei Registri del V Conto Energia, condizione imprescindibile per le Regioni è che siano esclusi dalla procedura, tra gli altri gli impianti fotovoltaici di potenza fino a 100 kW per i quali il costo annuo indicativo degli incentivi del semestre non ecceda i 50 milioni di euro; gli impianti installati su edifici, capannoni e fabbricati rurali ricompresi nelle zone colpite dal terremoto […] purché costruiti o ricostruiti nel rispetto della normativa antisismica. (Approfondisci qui).
AUTOCERTIFICAZIONI e BONUS Si snellisce inoltre il percorso burocratico con l’impegno del MISE di fornire nuova versione con una semplificazione basata, tra le altre cose, su una maggior responsabilizzazione dei soggetti che richiedono l’incentivo (autocertificazione) e una dichiarazione dell’installatore sulla conformità impianto. Sono infine stati previsti premialità, cumulabili fra loro,  per il Made in Europe e per la sostituzione dell’amianto: di 3 centesimi di euro per kWh.
Fonte (rinnovabili.it)