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lunedì 2 luglio 2012

AEEG: rinnovabili, incentivi solo se sostenibili

Bortoni: “Contenere l’onere degli incentivi entro un livello efficientemente commisurato alle esternalità energetico-ambientali”



Gli incentivi italiani alle fonti rinnovabili? Importanti per la crescita economica della Nazione solo se orientati alla sostenibilità e all’efficienza e non alle esigenze della politica industriale. Ne è fermamente convinto  Guido Bortoni, presidente dell’Autorità per l’Energia. In occasione della relazione annuale dell’AEEG alla Camera dei deputati, Bortoni torna a parlare di green Energy e sussidi governativi sottolineando, come sia corretto che “l’onere degli incentivi sia sostenuto attraverso le bollette di tutti, a patto però di contenerlo entro un livello sostenibile ed efficientemente commisurato alle esternalità energetico-ambientali. Non è ragionevole oltrepassare tale livello per esigenze di politica industriale o occupazionale”. Piuttosto si potrebbero allora impiegare, suggerisce il presidente, misure che esulano dalle attribuzioni del Regolatore, come la fiscalità generale o di scopo.
Per l’Authority l’energia rinnovabile costituisce oggi un pilastro fondamentale sia per la conversione green dell’economia italiana sia per la riduzione della dipendenza energetica dall’estero a patto che non vengano dimenticati “i principi di efficienza e di corretta attribuzione delle responsabilità”, che metterebbero altrimenti a rischio l’allocazione di costi indotti sul sistema elettrico. Soprattutto si domanda che “i costi connessi agli sbilanciamenti della rete continuino a gravare sui soli consumatori di energia elettrica”, facendo sì che “i gestori di rete procedano nelle realizzazioni infrastrutturali indispensabili al nuovo scenario produttivo, recuperando ritardi ed inefficienze”.
E se da un lato Bortoni è soddisfatto del lavoro svolto a livello ministeriale per ridurre gli incentivi al fotovoltaico – che registrato nel 2011 un boom del 463% – ma ritiene che occorrano anche altre azioni inserite “nell’alveo del binomio rigore-crescita”. In un contesto di risorse scarse come quello attuale, – ha invitato il presidente – solo un ridimensionamento degli incentivi elettrici può consentire di trasferire risorse allo sviluppo delle fonti rinnovabili termiche e all’efficienza energetica”. Una scelta compiuta in base alle possibilità di resa e in ragione dell’efficacia. “A titolo di esempio,  -  spiega Bortoni – attraverso il meccanismo dei Titoli di efficienza energetica – i cosiddetti “certificati bianchi” – sono state risparmiate, dal 2005 ad oggi, oltre 14 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio”.