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venerdì 8 giugno 2012

L’Australia scommette sul solare a concentrazione

Il potenziale solare nazionale, se sfruttato, potrebbe contribuire a produrre il 30% dell’energia ad oggi generata sul territorio nazionale



Un nuovo studio dell’Istituto per l’Energia Solare dell’Australia ha evidenziato che il solare a concentrazione (CSP) potrebbe fornire al paese il 30% dell’energia elettrica attualmente generata con il solo bisogno di estendere marginalmente la rete elettrica nazionale per permettere di collegarvi gli impianti.
La relazione “Realising the Potential of Concentrating Solar Power in Australia” è stata commissionata dall’ASI (Australian Solar Institute) al fine di accelerare lo sviluppo della tecnologia all’interno dei confini nazionali. Il direttore esecutivo dell’ASI, Mark Twidell, ha specificato che il rapporto rileva che l’Australia ha le potenzialità per ottenere una parte importante della catena globale dell’approvvigionamento energetico pulito, contribuendo ad affrontare le sfide a lungo termine per la riduzione della produzione dei gas serra delle emissioni di sfida.
Il direttore esecutivo dell’ASI, Mark Twidell, ha specificato che il rapporto rileva che l’Australia ha le potenzialità per ottenere una parte importante della catena globale dell’approvvigionamento energetico pulito contribuendo ad affrontare le sfide  a lungo termine per la riduzione della produzione dei gas serra. “I sistemi CSP, con capacità di stoccaggio, offrono energia pulita su larga scala in grado di fornire energia elettrica per le ore di punta, così come l’energia elettrica per soddisfare le richieste a lungo termine dei consumatori”, ha detto Twidell. “Il CSP può essere efficacemente integrato nelle centrali a carbone esistenti e nei nuovi impianti e centrali a gas per ridurre le emissioni con un costo minimo di transizione verso un futuro a basse emissioni.”
Fonte (rinnovabili.it)


mercoledì 18 aprile 2012

Celle solari: l’efficienza del 40% è dietro l’angolo

Dalla collaborazione tra Australia e Germania la possibilità di ottenere celle solari con un’efficienza di conversione del 40%
La svolta nell’efficienza delle celle solari potrebbe venire dagli studi di un ricercatore australiano. Celle low cost, idonee ad essere adattate ai moduli fotovoltaici comunemente istallati sui tetti, potrebbero presto raggiungere un’efficienza del 40%.
Con il supporto dell’Australian Solar Institute, il professor Tim Schmidt della University’s School of Chemistry, insieme con l’Helmholtz Centre for Materials and Energy, ha sviluppato quello che è stato definito il “turbo per le celle solari” chiamato photochemical upconversion che consente di trasformare in elettricità l’energia normalmente dispersa e non convertita dalle celle solari.
Il Professor Tim Schmidt ha specificato che utilizzando la photochemical upconversion, un processo che raccoglie la parte dello spettro solare attualmente inutilizzata da celle solari, non vi sarà più la necessità di costose riqualificazioni delle celle solari. “Siamo in grado di incrementare l’efficienza forzando due fotoni rossi poveri di energia nella cella portandoli ad unirsi e formare un fotone giallo ricco di energia”, ha specificato il professor Schmidt. “Insieme, Australia e Germania possono accelerare il ritmo di commercializzazione di tecnologie solari e ridurre il costo dell’elettricità solare”, ha detto Mark Twidell, direttore esecutivo dell’Australian Solar Institute.