Sembrava un’altra giornata di empasse, e
invece il nodo che ancora bloccava i due decreti attuativi in tema di
energie rinnovabili è stato sciolto. Dal tavolo della Conferenza
Unificata le Regioni hanno concesso il proprio parere condizionato agli
schemi del V Conto Energia e del decreto sulle rinnovabili elettriche,
uscendo da quella situazione di stallo che bloccava i colloqui fra le
parti e che rimandava l’atteso esito ormai da settimane. In realtà
l’anticipazione del presidente della Basilicata Filippo de Vincentis era
stata ribaltata già dal ministro dell’Ambiente Clini nel corso del
convegno sulle rinnovabili organizzato da OIR, rivelando l’apprezzamento
del Governo alle integrazioni fornite ai testi dei due provvedimenti.
Anche il Ministero dello Sviluppo economico ha espresso da subito “la
propria soddisfazione per l’esito della Conferenza Unificata che, dopo
un articolato confronto, ha fatto registrare il parere positivo di
Regioni, Province e Comuni sui due Decreti relativi alle energie
rinnovabili. Nel corso della Conferenza”, ha riferito Passera in una nota stampa, “il
Governo, in risposta alle richieste formulate da istituzioni ed enti
locali, ha proposto delle modifiche – a cui è legato il parere positivo –
che verranno incorporate nei testi dei due decreti”.
INTEGRAZIONI ACCOLTE E
con la stessa soddisfazione la notizia è stata accolta anche dall’Anci
che plaude l’impegno preso dal Governo a modificare il testo originale
dei provvedimenti recependo le proposte formulate dai Comuni “Le principali proposte – spiega Enrico Borghi, Delegato alla Montagna dell’ANCI, che ha rappresentato l’Associazione nella riunione di Conferenza – si concentrano per il fotovoltaico su accesso diretto alle tariffe incentivanti per impianti realizzati in sostituzione di coperture in eternit fino a 100 kW, per interventi che combinano la produzione di energia al risparmio energetico e per gli impianti di iniziativa pubblica fino a 30 kW,
oltre ad una adeguato periodo di transitorietà a salvaguardia delle
iniziative e degli investimenti già effettuati dai Comuni e dagli enti
pubblici, prioritariamente per la realizzazione di interventi in aree di
crisi industriale e per aree ambientalmente degradate’.
Fonte (rinnovabili.it)