giovedì 10 maggio 2012

Fotovoltaico senza incentivi: e adesso?

Una relazione economica redatta dagli esperti di ABA Impianti dimostra come il fotovoltaico abbia ancora lunga vita anche senza aiuti da parte dello Stato



Il Quinto Conto Energia, il Decreto Legislativo approvato dal Governo in materia di incentivazione per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica, continua a far discutere. In particolar modo su ciò che realmente avverrà dopo il prossimo 1° luglio 2012, giorno in cui il Decreto entrerà ufficialmente in vigore. Di certo, almeno per ora, se ne conosce il suo contenuto che prevede il taglio degli incentivi del 32-36% e fissa il registro obbligatorio per gli impianti di potenza superiore ai 12 kW, così come i nuovi limiti agli impianti incentivabili: 80 milioni di euro a semestre per gli impianti fotovoltaici, 10 milioni a semestre per gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e 10 milioni per gli impianti fotovoltaici a concentrazione.
Molti – a questo punto – sono i quesiti che si rivolgono gli addetti ai lavori e non solo, soprattutto in merito all’effettivo ritorno economico dei nuovi impianti, proprio nell’ottica di parziale o totale assenza di incentivi statali; quesiti a cui ancora pochi riescono a dare un’adeguata risposta.
Ci ha provato ABA Impianti, azienda specializzata nel campo delle energie rinnovabili ed eco-sostenibili, per mezzo di un’apposita relazione economica su un ipotetico impianto fotovoltaico da realizzare nel Centro Italia.
Più in particolare, i tecnici dell’azienda di Trezzano sul Naviglio (Milano) hanno preso in esame un piccolo impianto da 72 kWp, ricavato sul tetto di un edificio, con un consumo annuo di 100.000 kWh e un consumo contemporaneo di energia prodotta (70%) pari a 70.000 kWh, ossia quello di un’azienda attiva sia durante le ore mattutine sia durante le ore pomeridiane, che assicuri un rendimento pari a 1.400 kWh/kWp.
Si tratta di un impianto con un costo di realizzazione stimato di 93.000 euro e un costo di manutenzione di circa 4.500 euro l’anno; spesa, quest’ultima, relativa a un servizio di tipo “premium”, ossia comprendente la pulizia e il controllo, oltre alla garanzia di produzione nel tempo.
Considerando un tasso d’interesse annuo del 5%, lo staff di ABA ha quantificato un risparmio dei consumi contemporanei di circa 11.000 euro, anche in considerazione del prelevamento diretto dell’energia dal sistema fotovoltaico, del continuo aumento del costo dell’energia stessa e, non ultimo, del contributo in conto scambio, che comprenderebbe i 30.000 kWh immessi nella rete, e successivamente rivenduti, per un valore di circa 4.300 euro.
I dati emersi da un’osservazione di cinque anni (anno 2017) riportano difatti un valore di energia prodotta pari a 97.621 kWh, un risparmio dei consumi contemporanei che si aggira attorno agli 11.825 euro, un contributo in conto scambio di poco superiore ai 4.385 euro e spese annuali per 4.967 euro.
Dall’analisi del sistema nell’arco di tempo di 20 anni (con termine il 31 dicembre 2032) e calcolando l’usura dell’impianto e il continuo aumento dei costi dell’energia, invece, la stima del risparmio/autoconsumo raggiungerebbe un valore di oltre 17.000 euro, mentre il contributo in conto scambio sarebbe pari a poco meno di 4.000 euro e le spese annuali di manutenzione ammonterebbero a circa 350 euro.
Naturalmente, l’analisi – del tutto teorica – è vincolata al reale abbassamento del prezzo dei materiali utilizzati, come moduli, inverter, e infrastrutture, previsto per i prossimi anni: nel calcolo degli anni successivi al primo, difatti, vengono considerati il coefficiente di degradazione dell’impianto, il tasso d’inflazione e il tasso di rendimento attivo del capitale accumulato.
Nonostante la mancanza di incentivi governativi, quindi, il ritorno economico sarebbe ugualmente positivo e, soprattutto, effettivamente quantificabile. A tal proposito, Alessandro Stefanizzi, Managing Director di Aba Impianti, tiene a sottolineare: “Il settore del fotovoltaico non teme la fine degli incentivi, poiché è in grado di realizzare ugualmente impianti efficienti e remunerativi, anche in virtù della diminuzione dei costi dei materiali legati alla progettazione e all’implementazione degli impianti fotovoltaici prevista nei prossimi anni. Le voci relative a un abbassamento o a una totale eliminazione degli incentivi statali si sono susseguiti ormai da molto tempo, ma il dibattito colpisce la nostra filiera in modo assai relativo, poiché si ha la consapevolezza di poter fare ugualmente bene, prospettando soluzioni ottimali anche in totale assenza di incentivi”.

mercoledì 9 maggio 2012

Stati Generali delle Rinnovabili: le proposte di modifica

Oltre 20 associazioni di settore si sono riunite ieri per presentare le loro proposte di modifica ai Decreti Rinnovabili e al V Conto Energia 


Mentre il tempo continua a scorrere drammaticamente verso la possibile scelta di un quadro normativo che, attraverso i nuovi decreti sulle FER e il V Conto Energia, metterà duramente a repentaglio l’intero comparto delle energie rinnovabili, più di 20 associazioni di settore, si sono incontrate ieri a Roma per presentare le loro contro-proposte in vista della prossima Conferenza Stato-Regioni. Tanto per essere chiari: ridefinendo le modalità di incentivazione alle rinnovabili, si rischierà, molto probabilmente, di affossare un settore che, in controtendenza con la crisi, conta 100.000 posti di lavoro e che ha coperto il 26% della produzione elettrica nazionale nel 2011. Secondo fonti dell’Adnkronos, gli Stati Generali delle Rinnovabili hanno quindi esposto con urgenza le seguenti richieste:
  1. Una rapida emanazione da parte del Governo, (previa consultazione con le parti interessate), di un nuovo decreto sulle rinnovabili termiche, insieme alla definizione degli obiettivi dei certificati bianchi al 2020 e delle norme per l’immissione in rete con incentivazioni sul biometano.
  2. Produzione elettrica da FER: abbandono del sistema dei registri e dei limiti annui allo sviluppo delle diverse tecnologie, da sostituire con un meccanismo di riduzione della tariffa che si autoregoli in funzione del volume di installazioni. Per il fotovoltaico in particolare, la richiesta è quella di tornare al limite di 7 miliardi (già indicato nel IV conto energia).
  3. Introduzione di un “periodo transitorio” di 3 mesi, prima dell’attuazione del nuovo quadro regolatorio,  dalla data di raggiungimento del tetto di spesa previsto e possibilità di usufruire, per il FV, dello scambio sul posto anche agli impianti sopra i 200 kW come percorso alternativo agli incentivi.
  4. Produzione elettrica da FER non fotovoltaiche: innalzamento delle soglie per l’accesso alle aste ad almeno 10 MW (e 50 MW per l’eolico) ed  aumento del tempo consentito per la costruzione degli impianti più complessi.
Per Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, intervenuto oggi durante l’assemblea degli Stati Generali: – “Quella di oggi è una giornata importante perché l’intero mondo delle rinnovabili termiche, elettriche e dell’efficienza energetica, ha parlato con una sola voce, per esprimere proposte precise che verranno consegnate alla conferenza Stato-Regioni che si apre domani”.

martedì 8 maggio 2012

Il mercato solare non abbasserà la testa

Nel 2012 il settore del fotovoltaico mondiale continuerà a mostrare un andamento discreto. Prosegue il calo dei prezzi sull’intera filiera



I tagli che i maggiori sistemi incentivanti il solare stanno subendo, non intaccheranno la crescita del fotovoltaico mondiale. Anche questo 2012 il settore continuerà seppure con trend più discreti, ad avanzare in termini di potenza installata, al punto da far ipotizzare un mercato di quasi 27 GW anche per l’anno in corso. A disegnare questo quadro previsionale è l’Italian PV Summit, roadmap to grid parity, l’appuntamento internazionale che da quattro anni precede l’apertura della tredicesima edizione della mostra-convegno internazionale Solarexpo. La due giorni veronese non poteva capitare in un momento più delicato e al tempo stesso complesso per il comparto del solare, oggi in piena fase di transizione verso l’età matura e la grid parity, come sottolineato da Paolo Frankl, capo della divisione Energie Rinnovabili dell’International Energy Agency (IEA), che ha aperto i lavori della conferenza.
Secondo i dati emersi dalla prima giornata dell’Italian PV Summit, i due mercati leder, vale a dire Germani e Italia, continueranno ad influenzare la domanda seppure con modalità differenti.
“In Germania si prevede che il mercato avrà volumi pressoché simili a quelli del 2010 e 2011, con circa 6,9 GW, - ha piega Stefan De Haan, analista di IHS - grazie soprattutto a una spinta nella seconda parte dell’anno e un’accelerazione del mercato per l’edilizia residenziale e commerciale che in alcuni casi, grazie al crollo dei prezzi, potrà avvicinarsi alla grid parity (prezzo del kWh prodotto dal sistema FV uguale o inferiore a quello acquistato dalla rete)”.
Anche per il Belpaese si profila una circostanza simile in alcuni segmenti di mercato, nonostante nel corso di questo 2012 si preveda una riduzione della potenza istallata (circa 2,5 GW). A mantenere il comparto “in una posizione più in linea di galleggiamento con l’attuale overcapacity”, secondo De Haan sarà la domanda della Cina (oltre 4 GW) e degli Stati Uniti (circa 3,5 GW), a cui si aggiungerà quella di Giappone (quasi 2 GW) e India (più di un GW), insieme ad altri più piccoli mercati emergenti. Tutt’altro discorso quello relativo ad offerta e prezzi; quest’ultimi hanno segnato un vero picco storico nel 2011, con i moduli al silicio che hanno operato un taglio del 45% tra il primo trimestre 2011 e il primo del 2012 pronti a toccare lo 0,60 €/W entro la fine dell’anno e le celle il cui calo è stato addirittura valutato del 58%. Ancora più ampi i decrementi per i wafer (-63%) e per il polysilicon (-65%). Una riduzione drammatica che secondo Stefan De Haan dovrebbe però potersi stabilizzare a fine 2012.

domenica 6 maggio 2012

Solare in area pubblica, come la Sicilia vuole destinare 300mila mq ad impianti rinnovabili

Dalla Sicilia arriva una bella iniziativa, che potrebbe rappresentare un esempio da seguire per le altre regioni italiane. Ben 300 mila metri quadrati di terreni, oggi in buona parte lasciati incolti, verranno destinati dalle istituzioni di Palermo alla realizzazione di centrali energetiche a tecnologia solare fotovoltaica.
Il progetto, ormai in dirittura d’arrivo, è stato messo a punto dall’assessorato regionale all’Economia.

Alla Regione – e ai contribuenti – l’opera costerà solo 35 mila euro: il parco fotovoltaico verrà invece posizionato da un’impresa locale, nominata dopo regolari procedure di concorso. Gli impianti avranno una potenza massima aggregata di 50-60 MWp, raggiungibile anche attraverso più impianti replicabili della potenza minima di 5 MWp per i terreni e di 50kWp per i fabbricati.

I tecnici incaricati hanno eseguito uno studio di prefattibilità su tre terreni pubblici, dove potenzialmente potrebbero sorgere le centrali: a Menfi in contrada Gurra Mortelluzze; a Militello Val di Catania, contrada Ambelia; a Ragusa-Molesine.

La notizia giunge a breve distanza dall’avvio a Caltagirone, in provincia di Catania, di una centrale da 11MWP. Una delle più grandi costruite in Trinacria, in grado di coprire il fabbisogno annuale di elettricità di circa 5.000 famiglie, nel contempo tagliando di 8.900 tonnellate le emissioni di anidride carbonica. Ma c’è anche un risvolto positivo sull’occupazione, l’impianto ha infatti contribuito anche a creare un importante numero di posti di lavoro diretti e indiretti.

C’è poco da aggiungere, questi investimenti sulle fonti di energia pulita meritano ampiamente il pollice alto!

Fonte (tuttogreen.it)
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venerdì 4 maggio 2012

Solar World Gt fa tappa a Napoli

Alimentata esclusivamente ad energia solare, la macchina elettrica della Solar World Gt ha fatto tappa a Napoli per poi dirigersi verso Roma all’insegna della mobilità green



Ha fatto tappa ieri a Napoli, in piazza Municipio, l’automobile solare che sta facendo il giro del mondo sfruttando esclusivamente la copertura composta da moduli fotovoltaici. Partita ad ottobre 2011, l’auto solare di Solar World Gt dopo aver percorso 11.660 km attraversando Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti d’America continuerà a viaggiare senza utilizzare nient’altro che l’energia fotovoltaica. Promossa per la tappa partenopea dall’Agenzia napoletana per l’Energia e l’Ambiente, è stata inoltre supportata da Sonepar Italia, azienda di spicco del settore fotovoltaico.
Il tour, che si concluderà a dicembre in Australia, farà prossimamente tappa in Italia a Roma per poi attraversare Russia e Cina. Giunta a Napoli la vettura a Napoli ha simboleggiato l’interesse dell’amministrazione per la mobilità alternativa e la riduzione degli inquinanti correlati al settore trasporti. Portando a conclusione il tour l’automobile solare segnerà il record per non aver utilizzato alcun carburante oltre all’energia prodotta da fonte rinnovabile.

Altre foto dell'auto solare in giro per le strade di Napoli:

giovedì 3 maggio 2012

Le iene: Il costo delle energie rinnovabili

Segnaliamo il servizio fatto dalla "iena" Giulio Golia sul reale costo delle energie rinnovabili.
Oltre ad analizzare l'effettivo peso del costo delle rinnovabili sulla bolletta, c'è anche un interessante intervista a Valerio Natalizia, presidente del Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane.


Collegatevi al seguente link per guardare il video:
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/297853/golia-energie-rinnovabili.html


martedì 1 maggio 2012

5° Conto Energia, 4 proposte “migliora-decreto”

Natalizia: “approvare senza modifiche il 5° Conto Energia significherebbe vanificare gli oltre 5,6 miliardi €/anno già impegnati per i prossimi 20 anni”


La bozza del 5° Conto Energia continua a raccogliere interventi propositivi da parte dalle associazioni di settore che, dopo esser scese in piazza a fianco delle organizzazioni ambientaliste, aspettano ora i risultati della Conferenza Stato-Regioni. Il testo, così come uscito dal Ministero dello Sviluppo, non soddisfa molti, anzi troppi. E’ il caso ANIE/GIFI che oggi ha inviato a Governo e Regioni un documento contenente alcune idee, condivise con la base associativa, affinché il nuovo Conto Energia assicuri continuità al mercato fotovoltaico, garantendo prospettive di sviluppo all'industria nazionale.

L’associazione suggerisce innanzitutto un innalzamento del budget indicativo di incentivazione a 7 miliardi di euro l’anno e lo slittamento al 1° settembre 2012 della data di entrata in vigore del nuovo sistema d’incentivi; ANIE/GIFI richiede inoltre la tutela degli investimenti avviati per i grandi impianti in corso di costruzione e/o già connessi ma non a registro e per gli impianti iscritti a registro che non hanno comunicato la fine lavori e l’individuazione di opportune forme di incentivazione a sostegno e sviluppo dell’industria nazionale.
“Un V Conto Energia – dichiara Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE – con i contenuti così come riportati nella bozza del Ministero dello Sviluppo Economico, in un settore che è già stato fortemente colpito da numerose e penalizzanti modifiche negli ultimi 18 mesi, ha effetti fortemente destabilizzanti per l’intero comparto, in quanto contiene provvedimenti decisamente restrittivi per lo sviluppo del mercato e senza aperture a soluzioni innovative già esistenti che contribuirebbero ad una migliore integrazione del fotovoltaico nel panorama energetico nazionale.” “Approvare senza modifiche il V Conto Energia – conclude Natalizia – significherebbe vanificare gli oltre 5,6 miliardi €/anno già impegnati per i prossimi 20 anni mettendo in discussione la sopravvivenza delle aziende italiane. Auspico che il Governo e le Regioni apportino le modifiche essenziali proposte per permettere all’industria nazionale di continuare a creare benefici economici, ambientali e sociali per il Sistema Paese.”