mercoledì 30 maggio 2012

Arrivano dalla California i coni fotovoltaici

Si rinnova l’estetica dei tradizionali moduli solari scegliendo di dire addio a inverter e perdite di efficienza



Non siete troppo entusiasti dei tradizionali impianti fotovoltaici istallati sui tetti? Forse l’ultima invenzione proveniente dagli Stati Uniti potrebbe farvi cambiare idea. Mentre parte dell’industria studia soluzioni sempre più integrate e integrabili nella corpo architettonico, c’è chi decide di stravolgere completamente forma ed estetica delle celle solari, migliorandone al contempo l’efficienza. E’ il caso dei 3D Spin Cell Generator, moduli conici da un kW di potenza messi a punto da una società californiana. Progettati per girare sulla loro base, in maniera da garantire il raffreddamento delle celle e fornire così un 15 per cento di miglioramento delle prestazioni di uscita, questi coni solari impiegano solamente un quarto del silicio normalmente utilizzato nei pannelli piani con una potenza simile. I dispositivi sono dotati di inseguitore solare ad asse singolo che grazie all’angolo di 22° con cui sono stati progettati permette di ottenere gli stessi vantaggi degli inseguitori a doppio asse ma mantenendo i costi contenuti. Inoltre l’unità è in grado di produrre corrente alternata grazie allo statore contenuto alla base  e rendere così superfluo l’uso dell’inverter.
L’azienda produttrice, che sta attualmente raccogliendo finanziamenti per portare il prodotto alla fase commerciale, sostiene che il 3D Spin Cell Generator permetta di produrre durante la giornata il 40% in più di energia con un guadagno nell’arco dell’anno maggiore del 60%.
Fonte (rinnovabili.it)


martedì 29 maggio 2012

Solar Impulse in volo sul Mediterraneo

Il velivolo fotovoltaico è atterrato a Madrid dove rimarrà per alcuni giorni, prima di riprendere il viaggio verso Rabat, in Marocco



L’aereo solare di Bertrand Piccard, l’avventuriero svizzero che vuole compiere il più spettacolare giro del mondo mai realizzato, ha segnato un altro traguardo. Il suo Solar Impulse è infatti atterrato venerdì mattina a Madrid Barajas dopo aver sorvolato i Pirenei della Navarra e in anticipo sull’orario. Il pilota e connazionale di Piccard, Andre Borschberg, era partito giovedì mattina da un campo d’aviazione a Payerne, località svizzera, con un’ambiziosa meta: raggiungere Rabat, in Marocco facendo scalo in Spagna.
Si tratta, a conti fatti, di un viaggio di ben 2.500 chilometri, primo tentativo di volo intercontinentale ma soprattutto il più lungo mai effettuato fino ad oggi dall’aereo solare dopo la trasvolata inaugurale Parigi-Bruxelles dello scorso anno. Alle prime luci dell’alba Borschberg è entrato nello spazio aereo iberico ma è stato costretto a rimanere in volo prima di poter atterrare in attesa che venisse chiuso il traffico tradizionale. “Il volo è andato molto bene e grazie al team di meteorologi, tutto è filato secondo il piano: era straordinario”, ha commentato il pilota all’arrivo di quella che dovrebbe essere una tre giorni di sosta tecnica. “E’ stato incredibile poter volare accanto a barriere di nubi durante la maggior parte del volo, senza il bisogno di posizionarsi sopra di esse. Questo conferma ancora di più la nostra fiducia nelle capacità dell’energia solare”. Il viaggio dovrebbe riprendere lunedì in funzione delle condizioni meteorologiche, pilotato stavolta da Piccard.
Fonte (rinnovabili.it)

lunedì 28 maggio 2012

Microgocce di cristalli liquidi e il fotovoltaico ringrazia

Una prima assoluta a livello mondiale che apre le porte a importanti applicazioni nel solare grazie alla realizzazione di microlenti con focale variabile



Dai televisori e gli schermi ultra flat alle celle solari. Grazie agli scienziati dell’Istituto nazionale di ottica del CNR (Ino-Cnr) di Napoli i cristalli liquidi (cl) si fanno microscopici per andare, un giorno, in aiuto alla tecnologia fotovoltaica. Il team di ricercatori guidati da Pietro Ferraro, in collaborazione con l’Istituto di chimica e tecnologia dei polimeri del Cnr (Ictp-Cnr) e con il Dipartimento di scienze fisiche dell’Università Federico II di Napoli, si è focalizzato sullo studio dei cristalli liquidi nematici, termine con cui s’indica una tipologia di cl dotata di ordine nell’orientazione delle molecole. “La ricerca - afferma Francesco Merola dell’Ino-Cnr - è partita dall’idea di manovrare a piacimento piccole quantità di queste sostanze”.
Gli scienziati sono stati in grado di frammentare questi composti in minuscole gocce dal potere ottico dotate però della capacità di ri-assemblarsi in gocce più grandi. “In particolare – spiega la ricercatrice Simonetta Grilli – le ‘goccioline’ possono diventare microlenti con focale variabile” e prestarsi in tal modo a nuove soluzioni sia in ambito fotografico che in quello fotovoltaico dal momento che sono in grado di assolvere il ruolo di perfetto concentratore sferico catturando la luce solare da qualunque angolazione. “Altre applicazioni – continua Grilli – si aprono in sensoristica e nelle nano e biotecnologie”. Per ottenere un tale risultato, prima assoluta a livello mondiale la squadra ha depositato delle goccioline di cristallo liquido su un substrato di niobato di litio, un sale sintetico, appositamente preparato e quindi rivestito da un particolare polimero, il polidimetilsiloxano, o pdms.
“Sfruttiamo una variazione di temperatura per generare il campo elettrico invece di applicarlo dall’esterno: nessuno, fino ad ora, aveva mai pensato a una tecnica del genere”. La scoperta è stata pubblicata e selezionata tra gli Hot Topics dalla prestigiosa rivista della Wiley ‘Advanced Functional Materials.
Fonte (rinnovabili.it)

giovedì 24 maggio 2012

Agrovoltaico, equilibrio perfetto

Coniugare la produzione di energia solare con l’attività agricola tradizionale. Succede in provincia di Piacenza dove la R.E.M ha replicato il successo realizzato alcuni mesi fa a Virgilio



Esattamente un anno fa veniva inaugurato in Italia, a Virgilio in provincia di Mantova, il primo impianto agrovoltaico® mondiale, ovvero di sistema di produzione di energia solare attraverso pannelli posti ad alcuni metri di altezza dal terreno, permettendo così in contemporanea l’attività agricola tradizionale.
Ad un anno di distanza R.E.M. (Revolution Energy Maker) SpA, la holding che ha ideato e realizzato il progetto, stila un primo bilancio e pianifica le strategie future.
Dopo quello di Virgilio, nel giro di pochi mesi sono stati realizzati altri due impianti, a Castelvetro Piacentino e Monticelli d’Ongina, entrambi in provincia di Piacenza. La potenza complessiva di questi tre impianti è di circa 7 MW. A Virgilio la potenza è di 2,15 MW, il 28% del consumo domestico della popolazione locale; in provincia di Piacenza, invece, i due impianti hanno una potenza di 1,3 e 3,2 MW, capaci di produrre energia in grado di soddisfare il consumo energetico locale rispettivamente del 20% e del 49%. Intatte le capacità agricole dei terreni: a Virgilio i 15 ettari ricoperti dagli impianti del consorzio R.E.M. al momento producono kamut e foraggio; a Monticelli i 21 ettari produttori di energia sono coltivati a frumento.
La costruzione di un impianto agrovoltaico è il risultato del lavoro di una filiera tecnologica che coinvolge una molteplicità di comparti industriali: da quello metalmeccanico all’elettrico, dall’elettronico a quello delle costruzioni. Sono infatti sei le aziende coinvolte nel consorzio R.E.M.: Sandrini SpA di Mantova, Intergeo Srl di Remedello, Andrea Fustinoni & Figli di Bergamo, Dermotricos Srl di Coccaglio, Impresa Melis di Cagliari e Biesse Srl di Genova. A maggio del 2011, in concomitanza con l’inaugurazione del primo impianto, è entrata con una quota pari all’11% del capitale sociale anche la S.G.R. FuturImpresa, creata dalle Camere di Commercio di Milano, Como, Bergamo e Brescia. Le aziende operano rispettivamente nei settori della progettazione e installazione di linee elettriche di bassa, media e alta tensione; bioarchitettura; indagini geognostiche e restauro di edifici monumentali; sviluppo e installazione di centrali idroelettriche, fotovoltaiche, eoliche; impianti di cogenerazione; sistemi scientifici di controllo. Nel complesso R.E.M. ha prodotto nel 2011 un volume d’affari di circa 33 milioni di euro.

La costruzione dei tre siti di Mantova e Piacenza ha generato un indotto che ammonta a oltre 30 milioni di euro e che ha impiegato, direttamente e indirettamente, circa 700 maestranze. La maggior parte della componentistica necessaria è prodotta da aziende italiane leader nel proprio settore. In particolare, gli elementi strutturali chiave e gli inseguitori solari sono assemblati e collaudati nel sito produttivo di Coccaglio, vicino a Brescia; le aziende coinvolte nella filiera sono state circa 70.
Il progetto di R.E.M. si configura come una felice testimonianza dell’applicazione pratica della ricerca scientifica alle logiche industriali. Infatti per arrivare a questi risultati ci sono voluti diversi anni di studio, oltre ad un investimento iniziale di circa 2,5 milioni di euro. Nella fase d’ideazione sono stati coinvolti ingegneri, architetti paesaggisti, agronomi, fisici teorici ed esperti di meccanizzazione agricola.
L’agrovoltaico è un sistema di produzione di energia che prevede un impianto aereo a inseguimento solare totalmente integrato con l’agricoltura, realizzato su strutture mobili sospese, connesse fra loro attraverso un sistema di controllo e comunicazione wireless. L’idea è nata dalla necessità di sfruttare ampie superfici per poter produrre più energia. Gli ideatori del progetto hanno pensato all’applicazione su vasta scala soprattutto per quanto riguarda le grandi pianure europee.
Per l’elevato valore e l’unicità del progetto, R.E.M. ha depositato una domanda di brevetto internazionale e per questo motivo gli strateghi di R.E.M. guardano soprattutto all’Europa.

Fonte (rinnovabili.it)
Click per ricevere un preventivo GRATUITO per impianti fotovoltaici, eolici, mini-eolici, impianti di cogenerazione etc.

mercoledì 23 maggio 2012

Parigi redige il Catasto Solare

L’ufficio urbanistico di Parigi sta compilando il Catasto Solare. Mettendo in evidenza l’irraggiamento solare dei tetti si cercherà di stimolare la diffusione di impianti fotovoltaici nella città 



Fotografare dall’alto Parigi e redigere una mappa cromatica in grado di evidenziare i tetti che meglio si prestano ad ospitare un impianto fotovoltaico. E’ nata con questo scopo l’idea di realizzare quello che è stato battezzato il Catasto Solare, un nuovo progetto per rilevare i livelli di insolazione dei tetti parigini e facilitare l’istallazione di moduli solari in modo da incrementare la diffusione di una tecnologia rinnovabile che a Parigi stenta a decollare.
“Abbiamo fatto volare sulla città un aereo dotato di un sensore per rilevare tutti i volumi e le altezze di Parigi, anche la Torre Eiffel. Poi, come fossimo meteorologi, simuleremo al computer  il movimento del sole nell’arco di un intero anno e guarderemo i luoghi di Parigi che hanno preso più sole e quali sono risultati per maggior tempo all’ombra” ha annunciato Julien Bigorgne, ingegnere ambientale per Apur (il laboratorio di progettazione urbana parigina), incaricato di effettuare le rilevazioni."
Il registro, che sarà messo a disposizione della popolazione nell’autunno prossimo, cercherà di stimolare privati cittadini e interi condomini a pensare di istallare un impianto sul tetto della propria casa o del palazzo per la produzione di elettricità a basso impatto ambientale contribuendo così ad abbassare il consumo di combustibili fossili e il rilascio di inquinanti.
Per affermare l’impegno solare della capitale francese il Comune inaugurerà entro la fine dell’anno la più grande centrale fotovoltaica della città. Localizzato sul tetto della Sala Pajol, l’impianto fotovoltaico misurerà 3500 metri quadrati di superficie che daranno un importante contributo al raggiungimento dell’obiettivo parigino che entro il 2020 stima di produrre da fonti alternative il 30% dell’energia necessaria.

martedì 22 maggio 2012

Obama tassa il mercato pv cinese

Il settore manifatturiero tira un sospiro di sollievo dopo l’annuncio di Obama, deciso ad imporre nuove tasse ai produttori cinesi di moduli pv. Ma adesso si teme per la diffusione degli impianti



L’amministrazione Obama avrebbe imposto consistenti dazi sull’importazione di moduli solari dalla Cina. La decisione arriva in risposta alle polemiche diffuse dal comparto industriale dopo le difficoltà legate alla saturazione del mercato.
La decisione è stata accettata con positività dai comparti industriali nazionali, che stavano subendo la concorrenza di prodotti a basso anche se, di contro, la decisione di prezzi più consistenti per l’acquisto di moduli solari potrebbe rallentare la crescita della diffusione degli impianti sul territorio.
“La decisione odierna potrebbe avere un impatto sul mercato statunitense per i produttori cinesi, dato che inizieranno a non ottenere più il vantaggio che hanno ottenuto come risultato del loro commercio illegale”, ha detto in un comunicato la Coalition for American Manufacturing Solar Panel. “Tuttavia, – prosegue il comunicato – questo non distruggerà la crescita del solare né ostacolerà la crescita del numero di impianti negli Stati Uniti”. Ma quest’ultima affermazione però non convince gli economisti e gli analisti che temono invece il blocco della richiesta di nuove centrali.

lunedì 21 maggio 2012

L’Arabia Saudita investe 100 mld nelle rinnovabili

Vento e sole, ma anche geotermia, saranno le fonti energetiche rinnovabili protagoniste della rivoluzione energetica che l’Arabia Saudita condurrà nei prossimi 20 anni



L’impegno dell’Arabia Saudita per le rinnovabili si traduce in un investimento da 100 miliardi di dollari. Le previsioni annunciano che la quantità di energia generata dal vento sarà simile a quanto prodotto sfruttando il fotovoltaico. Nonostante la nazione sia il principale esportatore mondiale di petrolio e detentore dei giacimenti più grandi del pianeta l’interesse per le energie rinnovabili sta trovando largo spazio nei programmi di sviluppo del paese, con il progetto di istallare 54 GW di nuova potenza green nei prossimi 20 anni.
Come già annunciato l’obiettivo punta a potenziare il settore solare con 41 GW solari entro il 2032, di cui 25 GW di termodinamico e 16 GW di fotovoltaico e aggiungendo 9 GW di potenza eolica. Secondo il ministro saudita del petrolio Al-Naimi, il programma mira a “catapultare l’Arabia Saudita al gruppo dei leader mondiali nello sviluppo delle energie rinnovabili”. L’ulteriore scopo è riuscire a produrre da fonti alternative un terzo della domanda di energia elettrica del paese. “Sappiamo che estrarre petrolio dal sottosuolo non crea molti posti di lavoro”, ha aggiunto il ministro. Per realizzare questi obiettivi l’​​Arabia Saudita ha organizzato due turni di aste  per quattro diverse tecnologie (compresa la geotermia): la prima si terrà nel 2013 per l’assegnazione di 650 MW e un altro nel 2014 con 1.050 MW, entrambi per la costruzione di impianti eolici.