mercoledì 25 gennaio 2012

Fotovoltaico in aree agricole: cancellati gli incentivi

Approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri ed ora in esame al Parlamento, il nuovo provvedimento bloccherebbe gli incentivi agli impianti solari realizzati su terreni agricoli

Fotovoltaico contro aree coltivate. La discussione sembra essere giunta ad un punto fermo che sconvolge ancora una volta le regole dettate al comparto del solare italiano. Secondo quanto circolato in queste ore l’articolo 65 del decreto legge sulle liberalizzazioni metterebbe definitivamente la parola fine agli incentivi del Quarto Conto Energia per tutti gli impianti realizzati a terra. Si legge nella bozza del provvedimento: “Dalla data di entrata in vigore del presente decreto, per gli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole, non è consentito l’accesso agli incentivi statali di cui al decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28”. Uno stop tuttavia che concede qualche eccezione, escludendo infatti tutte le istallazioni in possesso di titolo abilitativo, conseguito entro la data di entrata in vigore del decreto o che abbiano presentato una richiesta entro la stessa data, “a condizione in ogni caso che l’impianto entri in esercizio entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto”.Il provvedimento agevola al contrario gli impianti fotovoltaici costruiti a copertura di serre di produzione agricola, i cui moduli sono assimilati a quelli istallati su edifici. Si legge al comma 3 dell’articolo: “Agli impianti i cui moduli costituiscono elementi costruttivi di serre così come definite dall’articolo 20, comma 5 del decreto ministeriale 6 agosto 2010, si applica la tariffa prevista per gli «impianti fotovoltaici realizzati su edifici». Al fine di garantire la coltivazione sottostante, le serre – a seguito dell’intervento – devono presentare un rapporto tra la proiezione al suolo della superficie totale dei moduli fotovoltaici installati sulla serra e la superficie totale della copertura della serra stessa non superiore al 50 per cento”.

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