A poco più di un mese dall’annuncio del taglio agli incentivi alle rinnovabili per mezzo del Real Decreto,
si vocifera dell’arrivo di una nuova tassa per la Spagna che ha il
sapore amaro di un ulteriore attacco alle rinnovabili. E mentre cresce
l’attesa sale anche il timore che il regime fiscale possa danneggiare la
redditività degli impianti, mettendo in difficoltà i produttori di
energia. “La famosa tassa è un nuovo attacco alle energie rinnovabili,
non solo perché sembra che l’importo sarà superiore per le istallazioni
green rispetto alla tecnologia convenzionale, ma anche perché va contro
la loro redditività economica, andando ad unirsi ai tagli imposti alle
rinnovabili negli ultimi anni” ha dichiarato Mario Sanchez-Herrero,
fondatore di ECOoo, gruppo di sostegno del fotovoltaico, e professore di
economia all’Università Complutense di Madrid, esprimendo il
malcontento che si sta diffondendo nel settore.
Ma di quale importo si sta parlando? Si
sta parlando della possibilità di imporre alle centrali elettriche, così
come ai piccoli produttori, una tassa di circa 50 centesimi per ogni
Megawattora immesso in rete con probabili ripercussioni sul costo
dell’energia all’utente finale.
Da qui l’accusa rivolta al maggiore
produttore di energia elettrica da fonti convenzionali del paese, Unesa,
che sarebbe tra i pochi a giovare del nuove regime al contrario dei
produttori di energia green, seriamente minacciati. Per questo gli
aderenti ad ECOoo hanno affermato “senza dubbio la modifica proposta dal
ministero è nell’interesse di Unesa che, date le sue dimensioni, è più
influente rispetto al totale dei piccoli impianti che producono energia
pulita”.
A seguire la dichiarazione di
Sánchez-Herrero “Il governo ha deciso di modificare un disegno di legge
facendo in modo che alcune tecnologie (rinnovabili) vadano a pagare
molto più di altre (convenzionali)”.
Fonte (rinnovabili.it)