Due terzi di tutte le nuove istallazioni
fotovoltaiche registrate per il 2011 appartengono all’Europa, per una
capacità totale di 18,5 GW su 27,75 GW. Lo rivela il Centro comune di ricerca della Commissione Europea (JRC)
con un nuovo rapporto pubblicato in questi giorni sul proprio sito che
riassume e valuta le attività in corso, in materia di produzione, di
politiche e di mercato. Secondo la relazione, la capacità fotovoltaica
dell’Unione ha raggiunto lo scorso anno il valore cumulativo di 52 GW,
abbastanza per soddisfare con il sole i bisogni elettrici di un paese
come l’Austria, che corrisponde al 2% del fabbisogno comunitario durante
i mesi invernali.
Il merito è in parte di un’industria
fotovoltaica cresciuta in Europa con una media di oltre il 40% l’anno a
cui si devono sommare i benefici ottenuti dalla diminuzione dei costi di
produzione di circa il 60%. Inoltre, per il secondo anno consecutivo,
l’energia solare è stata la fonte rinnovabile che ha attirato la maggior
parte degli investimenti, con un totale di 98,5 miliardi di euro in
tutto il mondo, di cui due terzi si sono concentrati nel vecchio
continente assicurando a Germania, Italia, Spagna, Repubblica Ceca,
Francia la leadership all’interno dei Ventisette e non solo, in termini
di capacità fotovoltaica.
Lo studio non nasconde le ombre che oggi
appannano l’egemonia europea. Sul fronte manifatturiero la crescita
annua più rapida nel corso degli ultimi cinque anni è stata osservata in
Asia, dove la Cina da sola rappresenta oltre 50% della produzione
fotovoltaica mondiale. Tuttavia, sostiene il JRC, gli scambi commerciali
tra Europa e Asia sono ancora fondamentali dal momento che l’UE vanta
tuttora un ruolo guida nel settore della ricerca e sviluppo solare.
Fonte (tuttogreen.it)