L’entità dell’aumento sul costo finale
per l’energia verde ha convinto il governo bulgaro a rimodulare i propri
incentivi statali al fotovoltaico. Rimodulazione importante dal momento
che i tecnici ministeriali hanno deciso di imporre un taglio del 50%
sulle attuali tariffe riservate all’acquisto obbligatorio dell’energia
solare.
In realtà il Conto Energia bulgaro,
entrato in vigore lo scorso marzo, prevedeva già delle decurtazioni agli
incentivi a partire da luglio di circa il 19,5% per i piccoli impianti
su tetto e fino al 30% per le grandi installazioni a terra. L’intervento
di Sofia sul regime però rivede ora al rialzo la consistenza dei tagli
delle tariffe riservate all’acquisto da parte del gestore del network
elettrico. “La nostra decisione non è sostanzialmente mutata – ha
spiegato il presidente della Commissione statale per il regolamento
energetico e idrico, Angel Semerdzhiev – Solo il
supplemento all’energia rinnovabile è stato necessariamente cambiato
perché la Società Elettrica Nazionale (NEK) continua a subire perdite
significative a causa della maggiore produzione di energia verde”.
Il governo ha replicato il provvedimento
anche sull’energia prodotta dalle turbine eoliche, le cui tariffe di
vendita saranno tagliate del 22%. Secondo la Reuters, il presidente ha
asserito che “la crescita delle installazioni ha superato le previsioni,
facendo pressione sulla vecchia rete elettrica nazionale e sui prezzi
dell’energia elettrica nel paese più povero dell’Unione europea”.
Fonte (rinnovabili.it)
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