martedì 29 novembre 2011

News Fotovoltaico: Raggiunto 1 milione di tetti fotovoltaici in Germania

Solare da record per Berlino che ha visto entrare in funzione il milionesimo impianto, installato sul tetto del FES di Berlino, come previsto dal programma lanciato nel 1990


E’ entrato in funzione il milionesimo tetto fotovoltaico della Germania. A darne l’annuncio l’Associazione tedesca dell’Industria solare (BSW-Solar) che rivela come a tagliare il ragguardevole traguardo sia stato l’impianto istallato sulla copertura dell’Institut für Forschung und Entwicklung von Sportgeräten di Berlino. Nell’autunno del 1990 l’allora Ministro federale per l’Ambiente, Prof. Dr. Klaus Töpfer, attuale Direttore esecutivo dell’Institute for Advanced Sistainability Studies (IASS) di Potsdam, lanciò il programma 1000 tetti fotovoltaici, che ha dispetto delle le aspettative di tutti ha saputo dimostrare la fede teutonica nell’energia del sole. “Il settore fotovoltaico possiede un potenziale energetico notevole, indispensabile dato il crescente fabbisogno mondiale, le sfide del cambiamento climatico e l’impegno per una rivoluzione energetica”, ha dichiarato Töpfer. La Germania è uno dei pochi paesi in cui cittadini, enti locali ed aziende, hanno contribuito attraverso i loro investimenti alla diffusione dell’energia solare per la produzione di elettricità e lo straordinario risultato è stato raggiunto in soli dieci anni. “Il fotovoltaico possiede uno sviluppo dinamico e può diventare un pilastro fondamentale della fornitura di energia”, ha commentato Günther Cramer, Presidente della BSW-Solar. “Significative riduzioni di prezzo per i sistemi di energia solare sono stati resi possibili grazie ad un aumento dei volumi di produzione e dai progressi tecnici. In un futuro molto vicino, la generazione di energia solare diventerà una delle forme di energia più conveniente”. Entro la fine del 2011 l’Associazione prevede un incremento di quasi 5 GW di nuovi impianti, con una capacità installata cumulativa di circa 22 GW. Con l’obiettivo di raggiungere il 10% dei consumi elettrici soddisfatti grazie all’energia solare, la Germania copre attualmente grazie ai sistemi fotovoltaici una quota pari al 3% , equivalente al consumo medio annuo dello stato di Thuringia.
Fonte (rinnovabili.it)
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lunedì 28 novembre 2011

Energia dallo spazio? Si può fare

Secondo l’International Academy of Astronautics, la raccolta della luce solare da satelliti in orbita geostazionaria potrebbe fornire un modo conveniente per soddisfare le esigenze energetiche mondiali in soli 30 anniGli Stati Uniti e il Giappone stanno studiando da tempo la possibilità di sfruttare le immense potenzialità solari dello spazio per una produzione energetica sostenibile. L’idea di lanciare uno o più satelliti in orbita geostazionaria sopra l’equatore, ognuno di diversi chilometri di lunghezza e in grado di raccogliere la luce 24 ore al giorno, è un’ipotesi entusiasmante sebbene non priva di criticità e critiche. Ma quello che a molti appare ancora il frutto di un’utopia difficilmente realizzabile, ha ora l’appoggio di una voce eminente del mondo accademico, quale l’International Academy of Astronautics. L’Istituto, infatti, tra il 2008 e il 2010 ha effettuato la prima valutazione internazionale dell’energia solare spaziale, di cui rende ora pubblici i risultati. Un gruppo di studio dell’Accademia ha affrontato la fattibilità tecnica del concetto, i mercati potenziali e le relative questioni politiche che comporterebbe il creare centrali fotovoltaiche orbitanti. E il verdetto è decisamente positivo.

Ora più che mai, sono necessarie nuove fonti di energia sostenibile su larga scala per soddisfare le esigenze globali pur rispettando le preoccupazioni ambientali. Nel corso degli ultimi 40 anni, vari studi nazionali sono stati effettuati sul concetto di energia solare spaziale – ad esempio, utilizzando satelliti a energia solare (SPS) per raccogliere la luce solare e la trasmissione wireless dell’elettricità prodotta alle stazioni sulla Terra”. Nel complesso, il gruppo di studio ha trovato che l’idea di sfruttare lo spazio sia“tecnicamente fattibile”. Secondo gli autori del documento, realizzare le prime e centrali spaziali sperimentali potrebbe essere questione di uno o due decenni basandosi su le tecnologie che si trovano attualmente in fase di laboratorio e tale progetto potrebbe raggiungere la redditività economica in 30 anni. Alla base ci dovrebbe essere un lavoro congiunto tra governi e settore privato in maniera tale da definire la vitalità economica del concept, agendo di concerto con le agenzie spaziali, le università e le organizzazioni non governative. Ovviamente rimangono diverse questioni irrisolte come la presenza dei detriti spaziali, la mancanza di studi di mercato mirati e i costi di sviluppo decisamente troppo elevati, ma per John Mankins, veterano NASA e autore dello studio, “almeno è un inizio”.

Fonte (rinnovabili.it)
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domenica 27 novembre 2011

News Fotovoltaico: Tunnel fotovoltaico sulla linea alta velocità Parigi-Amsterdam

In Belgio hanno costruito il primo solar tunnel d’Europa, una galleria artificiale di 3,6 km per proteggere una foresta e dare energia alla rete ferroviaria. Normalmente si tagliano gli alberi tutto intorno ai binari per una distanza superiore all’altezza degli alberi, in questo modo se un albero dovesse cadere la linea non verrebbe interrotta. Il treno ad alta velocità Parigi Amsterdam doveva attraversare una foresta protetta e, invece di chiedere una deroga in nome della sicurezza e tagliare tutto, hanno deciso di lasciar crescere gli alberi al loro posto e di proteggere il treno con un tunnel artificiale. Sul tetto del tunnel la Enfinity ha installato 16mila pannelli fotovoltaici. L’elettricità prodotta dal tetto del tunnel (3.3 MWh) serve ad alimentare la stazione ferroviaria di Antwerp e per far circolare tutti i 4.000 treni del Belgio per un giorno all’anno. Le ferrovie sono contente per aver abbattuto le loro emissioni e per aver sfruttato uno spazio altrimenti inutilizzabile per scopi diversi dal passaggio dei treni. La ditta installatrice e’ contenta per non aver incontrato ostacoli al progetto e per ostacoli in questo caso si intendono i comitati locali contrari al cambio di destinazione d’uso di suoi agricoli per farne wind/sun farm.
Fonte (ecowiki.it)
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venerdì 25 novembre 2011

News Fotovoltaico: Fotovoltaico su terreni abbandonati, arriva la norma in Veneto

La giunta veneta ha disciplinato i criteri per le richieste presentati da quanti richiedono la classificazione di “terreno abbandonato”

I nuovi paletti introdotti dal decreto legislativo n. 28/2011 per gli impianti fotovoltaici su terreni agricoli (occupare meno del 10% della superficie e non superare 1 MW di potenza) contemplano un’eccezione: non si applicano ai terreni abbandonati da almeno cinque anni. Una misura, quella contenuta nella legge nazionale, che richiede però una rigorosa specificazione della natura dell’abbandono per non andar incontro a possibili speculazioni generate da una insufficiente chiarezza della norma o da una inadeguata documentazione. Secondo il Decreto Romani spetta alla Regioni determinare le singole zone del territorio di loro competenza caratterizzate da fenomeni di abbandono, definendo pertanto le norme e le procedure per la notifica ai proprietari e agli aventi diritto della avvenuta classificazione. Il Veneto ha compiuto un passo importante in questa direzione disciplinando i criteri per la presentazione e l’istruttoria delle domande presentate da quanti sono interessati alla classificazione di terreno abbandonato, con l’obiettivo di istallarvi un impianto fotovoltaici.
“Il provvedimento – spiega l’assessore all’agricoltura Franco Manzato, autore della proposta normativa – riguarda l’applicazione del decreto legislativo del marzo scorso sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, che per evitare possibili speculazioni ha introdotto tre tipi di limitazioni, che operano contemporaneamente, alla possibilità che i grandi impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in zone agricole possano usufruire degli incentivi all’esercizio previsti dal ‘Conto Energia’. Per questi limiti è stata prevista una deroga nel caso gli impianti fotovoltaici vengano installati in aree agricole su terreni abbandonati da almeno cinque anni. Tutelare il terreno agricolo – ha ricordato l’assessore – è infatti una esigenza strategica che non può essere messa a rischio rispetto a convenienze non agricole”. L’Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltura (Avepa) avrà il compito di gestire tecnicamente ed amministrativamente i vari procedimenti verificando l’effettivo stato di abbandono dall’attività produttiva, mediante sopralluogo in campo e utilizzo delle informazioni disponibili con il “Sistema integrato gestione e controllo” e di ogni altra eventuale documentazione probatoria.
Fonte (rinnovabili.it)
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giovedì 24 novembre 2011

News Fotovoltaico: Nuovo centro di ricerca sul fotovoltaico a concentrazione

Inaugurato a Piacenza da Rse (Ricerca sul Sistema Energetico) il nuovo centro di ricerca dedicato al fotovoltaico e allo sviluppo di celle solari di nuova generazione, più efficienti rispetto a quelle tradizionali. Il centro è dotato di attrezzature innovative e apparecchiature ad altissima tecnologia. Rse è una società pubblica di ricerca, controllata dal Gse (Gestore dei Servizi Energetici), afferisce al ministero Sviluppo Economico ed è una partecipata del ministero Tesoro.
La produzione di energia elettrica ottenuta sfruttando l’effetto fotovoltaico è da tempo considerata una delle realtà più promettenti per la generazione da fonti rinnovabili. La ricerca in questo settore è particolarmente avanti e RSE - Ricerca sul Sistema Energetico - ha sviluppato nel corso degli anni notevoli competenze in merito. Oltre a garantire nuovi mercati, alternativi a quello delle tradizionali celle fotovolatiche in silicio, il nuovo centro italiano costituisce il cuore della ricerca europea in questo settore. E’ infatti italiano il coordinamento del progetto europeo Apollon, promosso dall’Unione Europea nell’ambito del VII programma quadro e teso a realizzare una nuova generazione di pannelli fotovoltaici super-efficienti, con lenti capaci di concentrare la luce su celle ottenute sovrapponendo sottilissimi strati di materiali diversi, che raccolgono la radiazione solare in modo selettivo.
Il fotovoltaico con concentrazione solare rappresenta oggi un’opzione molto promettente per ottenere elevate efficienze e costi competitivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Si tratta di una tecnologia ancora in fase di sviluppo, per la quale il l’Italia possiede competenze e strutture produttive adeguate. Può quindi rappresentare un prodotto di successo per il rilancio dell’economia e per lo sviluppo scientifico e tecnologico.
Fonte (www.ecosportello.org)
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lunedì 21 novembre 2011

News Fotovoltaico: Prototipo di pellicola solare fotovoltaica trasparente

La multinazionale statunitense 3M ha presentato per la prima volta al CEATEC, il salone della tecnologia Giapponese, un prototipo di pellicola solare trasparente in grado di raccogliere la luce del sole come un qualsiasi pannello fotovoltaico.
La 3M è nota per essere un colosso mondiale in svariati campi: dalla chimica all’elettronica, dalla produzione di articoli per la cura dentale ai prodotti adesivi ed è famosa ai più soprattutto per i leggendari Post-it.
Non è un caso che questa nuova pellicola solare si presenti in sottili strisce verdi, distanziate tra loro, da incollare alle finestre così da formare un grande ”cerotto”.
Secondo i tecnici, un metro quadro di film può generare un’energia, sfruttando una luce solare alla massima potenza, sufficiente a caricare un iPhone.
Tutto ciò lasciando passare la luce e quindi mantenendo quasi inalterata la visibilità della finestra.
L’energia elettrica prodotta però sarà solo il 20% di quella che produrrebbe un tradizionale pannello solare in silicio ma la pellicola costerà almeno la metà di quest’ultimo.
Yasuhiro Aoyagi, manager del marketing 3M, immagina che in futuro questa pellicola solare si possa direttamente vendere al pubblico affinché qualsiasi persona la possa installare da se nella propria abitazione.
Per il momento la 3M spera di utilizzare la pellicola in ambienti come uffici governativi o grandi aziende prima di una produzione su larga scala. Certamente ina tecnologia da tenere monitorata, potrebbe avere implicazioni notevoli nello sviluppo delle rinnovabili.
Fonte (www.tuttogreen.it)

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venerdì 18 novembre 2011

Il mondo del fotovoltaico chiede più concertazione al Governo Monti



Le associazioni di categoria sollecitano al nuovo Esecutivo un cambio di rotta sul sostegno al solare

Scampato il pericolo del varo di norme draconiane per gli incentivi alle rinnovabili nell'ultimo weekend di vita del Governo Berlusconi, il variegato mondo del fotovoltaico guarda con fiducia al neonato esecutivo Monti, a cui chiede più concertazione e scelte più chiare in favore del comparto. I rappresentanti delle associazioni di categoria, intervenuti a un convegno nell'ambito della Fiera Enersolar+, non hanno infatti nascosto le critiche alla precedente gestione.

Come ha spiegato Marco Pigni di Aper «Occorre una discontinuità assoluta con gli ultimi 4 anni, che sono stati caratterizzati da un non governo e dalla non gestione della green economy. Questo momento, con la nascita del nuovo Esecutivo, è quello giusto per un cambio di rotta. Ad esempio, secondo quanto previsto dal quarto Conto energia, a partire dal 2013 sparirà lo scambio sul posto, cosa che scoraggerà il fotovoltaico residenziale. Si tratta di uno dei tanti aspetti da rivedere». Le nuove scelte che riguardano il futuro del comparto dovranno essere prese in tempi rapidi, anche perché, come ha sottolineato Giorgio Ruffini di Azione energia solare, «per via della crescita del solare il quarto Conto energia sta già raggiungendo i budget di spesa prefissati, dunque rischiamo di perdere il mercato».

Più che a nuovi incentivi, per i quali tutte le associazioni di categoria sembrano aver accettato l'idea di una decrescita progressiva, gli obiettivi sono legati a una politica di sostegno a tutto campo, ad esempio attraverso la semplificazione degli iter burocratici. «I costi del fotovoltaico sono scesi del 60% in questi ultimi anni, ma quelli degli iter amministrativi sono rimasti uguali e su questi non possiamo certo intervenire», ha sottolineato Federica Marchini di Assosolare.

Un altro punto su cui gli operatori del fotovoltaico evidenziano la necessità di un cambiamento è il Gse, senza troppi giri di parola accusato di scarsa efficienza nella gestione delle pratiche e del sistema incentivante, anche se in buona parte determinata dalla carenze di organico dell'Ente. C'è anche chi propone, come Assosolare, un intervento nella tassazione al fotovoltaico, al momento ritenuta troppo elevata. Gli operatori sono anche fermi nella richiesta al Governo Monti di una maggiore concertazione e consultazione, dunque niente più decisioni prese in segreto nelle stanze ministeriali, come accaduto per il tanto contestato Decreto Romani.

Ma, per esercitare con maggiore forza un'efficace azione di lobbying, sarà importante che le associazioni riescano a parlare con una voce sola, come raramente accaduto in passato. Se appare difficile concretizzare l'ipotesi di un unico organismo di rappresentanza («Ci sono molti interessi diversi tra le differenti fonti rinnovabili, ma anche tra operatori e filiera industriale» ha sintetizzato Massimo Daniele Sapienza di Assoenergie future), quello che si sta facendo largo è una sorta di modello federativo, in grado di operare una sintesi delle varie istanze delle singole associazioni. «L'obiettivo a medio termine - ha spiegato Pigni - è una grande convergenza di obiettivi e priorità, con la creazione di un sistema di rappresentanza a tutela dell'industria della sostenibilità a 360 gradi, così da incrementare la nostra capacità di lobby».

Fonte (http://www.b2b24.ilsole24ore.com/articoli/0,1254,24_ART_144826,00.html)

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