sabato 31 marzo 2012

Il vetro solare che trasformerà i grattacieli in centrali elettriche

L’ultima sperimentazione della Oxford University per le facciate vetrate, combina le prestazioni del fotovoltaico a film sottile con un colorante fotosensibilizzato, per azzerare completamente la richiesta energetica.
Uno dei più importanti team di ricerca della Oxford University, il laboratorio Oxford Photovoltaics (PV), ha recentemente presentato l’ultima innovativa sperimentazione di “vetro solare” che, se applicato alle facciate dei grattacieli, potrebbe addirittura garantire la copertura totale delle richieste energetiche tecnologiche e di illuminazione.
Si tratta di una soluzione innovativa che combina il colorante base delle celle fotovoltaiche a film sottile, con le applicazioni del vetro colorato fotosensibilizzato, consentendo simultaneamente di produrre energia. Questa tecnologia permetterebbe di realizzare superfici colorate di ogni tipo venendo incontro alle esigenze estetiche di architetti e costruttori, fornendo contemporaneamente, una soluzione flessibile per la produzione di energia solare.
“Grazie alla nostra sperimentazione possiamo stampare gli ossidi metallici che attivano il processo, il colorante ed i polimeri direttamente sul vetro” ha affermato Kevin Arthur capo esecutivo della società, “la luce solare reagisce direttamente con il colorante, creando una forma di correte elettrica che raccogliamo in due terminali, esattamente come accade per le batterie standard”.
Per passare dalla fase sperimentale alla produzione servono però ulteriori fondi, che il team di ricercatori spera di riuscire a raccogliere grazie alla presentazione del prodotto oltreoceano nell’ambito del progetto del Regno Unito “Clean and Cool Mission”, aumentando i 3,5 mln di sterline attualmente a disposizione, con ulteriori finanziamenti per realizzare finalmente un progetto pilota completo. “Al momento siamo in grado di produrre celle solari da 10 per 10 cm, ma vogliamo passare ad una completa linea di produzione con pannelli di dimensioni superiori, per arrivare alla prima serie commercializzabile entro il secondo trimestre del 2013″.
I vantaggi di questo nuovo “vetro solare” sono diversi, primo fra tutti il costo di produzione inferiore rispetto alle tradizionali tecnologie fotovoltaiche, che secondo le previsioni fatte dalla società potrebbe aggirarsi attorno ai 35 centesimi per watt. Inoltre il sistema consentirebbe di traformare qualsiasi facciata, anche di dimensioni elevate, in una fonte di energia. Tuttavia, una delle critiche più frequenti che è stata rivolta al prodotto, è legata all’inferiore livello di efficienza di conversione energetica del modulo fotovoltaico a film sottile alla base della sperimentazione, rispetto al più tradizionale silicio policristallino. A queste perplessità la società inglese ha risposto a suon di dati, assicurando che, nonostante valori di efficienza relativamente bassi, la copertura di grandi superfici con vetro solare, permetterebbe comunque di coprire interamente i consumi.
“Le cifre parlano – ha concluso Arthur – attualmente il 60% degli edifici ricoperto da vetro. Se la nostra tecnologia venisse estesa all’intero comparto, potremmo ottenere risultati incredibili, lo dimostrano le ricerche: da un grattacielo da 220 metri collocato ad esempio in Texas e ricoperto interamente con “vetro solare”, potremmo generare fino a 5,3 MWh al giorno, sufficienti ad esempio per alimentare 52.000 iPad, che se affiancato ad un’efficiente sistema di illuminazione al LED, renderebbe l’edificio praticamente indipendente”.

venerdì 30 marzo 2012

Clini: V Conto Energia, favorirà mini-impianti e innovazione

Il Ministro dell’Ambiente interviene sulla questione per assicurare “nessuna sorpresa in arrivo per il fotovoltaico”
Animi accesi e poche certezze. Questo il clima che si respira dopo le ultime indiscrezioni lanciate sul futuro del fotovoltaico italiano. E mentre il mondo associazionistico ritrova ancora una volta una posizione unica con cui rivolgersi al Governo e chiede l’istituzione al più presto di un tavolo di confronto, Corrado Clini si pronuncia per la prima volta dopo il caos mediatico scatenato delle fantomatiche bozze del “Quinto Conto Energia” e assicura “non c’è alcuna sorpresa in arrivo per il settore del fotovoltaico”. Il ministro dell’Ambiente ha ricordato in un comunicato stampa, rilasciato in queste ore, come la revisione del sistema incentivante sia stata prevista dal decreto del 2011 e come debba portare a una riduzione degli incentivi sulla base dei prezzi dei moduli fotovoltaici e tenendo conto dell’esigenza di non superare il limite stabilito di 7 miliardi l’anno.
La bozza – quella definitiva si intende – c’è e il decreto sarà pronto a breve, sottolinea Clini specificando che “gli incentivi dovranno riguardare gli impianti di piccole dimensioni per l’autoconsumo domestico e industriale, favorendo l’integrazione del solare con l’efficienza energetica e sostenendo l’innovazione tecnologica. In questo modo, gli incentivi rappresentano un forte fattore di crescita, che si accompagna agli effetti del credito di imposta (55%) e al successo del Fondo rotativo di Kyoto”. Lo schema tariffario del Quinto Conto Energia dovrà inoltre sostenere gli investimenti nelle zone industriali dismesse, con l’obiettivo di avviare un nuovo processo industrializzazione sostenibile in aree strategiche per il nostro sviluppo. “In ogni caso, sarà inclusa la copertura per gli investimenti già in corso”, tiene a precisare il Ministro “Oggi il contributo si avvicina ai 6 miliardi di euro l’anno, e le nuove regole sono preparate in anticipo rispetto alla scadenza, in modo da dare più tempo a consumatori e imprese”.
La revisione del FiT intrapresa dal Governo segue una linea strategica che vuole il sostegno alle green energy come strumento di crescita economica. “Per esempio, mentre pesano sulle bollette, al tempo stesso con un meccanismo opposto – sostiene il ministro – le fonti pulite di energia abbassano il costo del chilowattora e soprattutto riducono il fabbisogno di combustibili fossili, che sono d’importazione, con un vantaggio netto sulla bilancia dei pagamenti del Paese […] La promozione del fotovoltaico integrato con l’efficienza energetica nelle aree urbane è una componente del progetto nazionale per le smart cities e la diffusione della produzione distribuita di energia ad alta efficienza e basso impatto ambientale”.
Fonte (rinnovabili.it)
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V Conto Energia: le associazioni chiedono chiarezza

Le Associazioni delle rinnovabili chiedono chiarezza ai Ministri proponendo un tavolo tecnico per il confronto
Dopo le indiscrezioni trapelate sulla bozza del V Conto Energia le associazioni delle rinnovabili Italiane, nello specifico Anie/Gifi, Aper, Assosolare e Asso Energie Future, hanno chiesto chiarimenti ai ministri Clini e Passera sui rumor di questi giorni. Inviando una missiva ai ministri, le associazioni chiedono quindi conferme o smentite per dare al settore del fotovoltaico italiano un’indicazione che aiuti il comparto ad uscire dall’incertezza, sottolineando che un eventuale provvedimento come descritto dalla stampa potrebbe creare gravi danni all’industria italiana.
Nella lettera la conferma della disponibilità di Anie/Gifi, Aper, Assosolare e Asso Energie Future a partecipare ad un eventuale tavolo tecnico per stabilire i dettagli del provvedimento e per ottenere ufficialmente la Bozza del Quinto Conto Energia. Anche gli operatori si sono schierati in favore della chiarezza, giudicando fondamentale il confronto tra le parti per valutare al meglio investimenti e stimolare i finanziamenti pubblici e privati.
Si legge nel documento diffuso “Le Associazioni sono fiduciose nell’avvio di un dialogo costruttivo con il Governo ritenendolo uno strumento necessario per favorire l’ulteriore sviluppo del settore fotovoltaico come esplicitamente indicato dalle disposizioni del IV Conto Energia. In uno scenario futuro dove tutto sarà basato sullo sviluppo delle smart grid e delle smart cities, il settore delle Rinnovabili e del solare fotovoltaico possono contribuire allo sviluppo del Paese e alla sua indipendenza energetica. Una strategia fondata sul mix energetico deve essere considerata come la base per favorire la filiera industriale e la crescita occupazionale”.

giovedì 29 marzo 2012

Rinnovabili elettriche, spunta la bozza

Nuovi incentivi per l’elettricità da eolico, biomasse, biogas, geotermico, bioliquidi. Tariffe più basse ma, a detta dei tecnici ministeriali, “un approccio più virtuoso”
Mentre le “fantomatiche” bozze del V Conto Energia, circolate in questi giorni, continuano a far discutere fra preoccupanti indiscrezioni, rapide smentite e richieste di chiarimento, un’altra notizia è pronta a destare tutta l’attenzione del settore delle eco-energie nazionali. Il governo avrebbe, infatti, elaborato il primo schema di Decreto che definirà il sistema incentivante delle rinnovabili elettriche differenti dal fotovoltaico. Il provvedimento, nella sua forma provvisoria, è al momento ancora in mano ai tecnici del Ministero dello Sviluppo che dovranno successivamente passarlo al vaglio dell’Autorità per l’Energia e il Gas e quindi a quello della Conferenza Unificata.
TETTO ANNUALE AGLI INCENTIVI, ASTE E REGISTRI NAZIONALI Due elementi fra tutti contraddistinguono il documento: un approccio, come si legge nel testo stesso,“più virtuoso” e il calo sensibile delle tariffe erogate, segno che il peso della crisi finanziaria non è riuscito a lasciare intatto neppure questo comparto. “I nuovi incentivi devono essere necessariamente più bassi, cercando una convergenza verso livelli di remunerazioni europei e consentendo una crescita più ordinata nel tempo” recita il documento. Come già annunciato in precedenza il decreto introdurrebbe un tetto 5,5 miliardi di euro l’anno di incentivi come costo indicativo cumulato per tutte le fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico, in calo rispetto ai 6-7 miliardi di euro fino ad oggi elargiti.
Per garantire una maggiore prevedibilità sugli oneri, il governo intende inoltre introdurre, accanto alla riduzione degli incentivi, meccanismi specifici per tenere i volumi di sviluppo sotto controllo, in particolare: aste per gli impianti di potenza superiore a 5 MW e registri nazionali per tutti gli altri impianti, con volumi massimi predefiniti per ciascun anno e per tecnologia e con selezione in base a criteri di priorità. La prima asta, riferita al contingente di potenza disponibile per l’anno 2013, è indetta entro il 30 giugno 2012 e fissata successivamente entro il 31 marzo di ogni anno.
ACCESSO AI MECCANISMI DI INCENTIVAZIONE Il governo intende favorire le tecnologie più vantaggiose o, in altri termini, quelle che vantano il minor costo unitario (€/MWh), le maggiori ricadute sulla filiera economica del Paese associandovi il minor impatto su ambiente e reti di trasmissione. Ad accedere alle tariffe, previa iscrizione negli appositi registri, saranno:
  • gli impianti nuovi, integralmente ricostruiti, riattivati, se la relativa potenza è non superiore alla potenza di soglia, i cui valori massimi sarebbero stati fissati a 5.000 kW;
  • gli altri impianti ibridi – che producono energia elettrica utilizzando sia fonti rinnovabili che non – la cui potenza complessiva è non superiore al valore di soglia della fonte rinnovabile impiegata;
  • gli impianti previsti dai progetti di riconversione del settore bieticolo-saccarifero
  • gli impianti oggetto di un intervento di rifacimento totale o parziale;
  • gli impianti oggetto di un intervento di potenziamento, qualora la differenza tra il valore della potenza dopo l’intervento e quello della potenza prima dell’intervento sia non superiore al valore di soglia vigente per impianti alimentati dalla stessa fonte.
Fonte (rinnovabili.it)
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martedì 27 marzo 2012

Quinto Conto Energia: ancora nessuna certezza


Il fermento tra gli operatori del fotovoltaico, il mondo associativo e quello politico testimonia quanto sia alto l’interesse per una questione che non è di nicchia, ma nazionale
Continuano i rumors sulle fantomatiche bozze (pare ne stia circolando più d’una) del V Conto Energia. Apparsi on line lo scorso venerdì, i testi in circolazione hanno fin da subito destato non poca perplessità tra gli operatori, reduci nemmeno un anno fa dal caos che il Decreto Romani ha provocato nel settore e, a buon ragione, preoccupati per quelle che potrebbero essere le ripercussioni di decisioni poco ponderate.
LA RISPOSTA DELLE ASSOCIAZIONI Immediate, ovviamente, sono state le reazioni delle associazioni che in Italia rappresentano il solare, impegnate in dichiarazioni ufficiali, prese di posizione e appelli finalizzati a limitare i danni ai loro associati, un comparto industriale che nel nostro Paese ha contribuito non poco allo sviluppo di un mercato energetico nazionale. La prima dichiarazione in merito è arrivata venerdì scorso dal Presidente di ISES ITALIA, G.B. Zorzoli, che proprio questa mattina ha rinnovato la richiesta già avanzata al Ministro dello Sviluppo Economico (MSE) di aprire immediatamente un tavolo di confronto con tutte le associazioni del settore, ovviamente esteso alle misure di promozione per l’efficienza energetica e per tutte le rinnovabili. Ieri, invece, abbiamo raccolto la posizione di ANIE/GIFI, con la dichiarazione del Presidente, Valerio Natalizia, che si è dichiarato disponibile a collaborare per la definizione di un testo che, oltre a tenere conto delle necessità di tutto il settore energetico, garantisca al fotovoltaico il giusto periodo di transizione per raggiungere la piena competitività e l’indipendenza dagli incentivi. Aspettiamo di vedere quali saranno le prossime mosse e se ci saranno azioni intraprese congiuntamente.
IL MONDO POLITICO Anche sul fronte politico si è mosso qualcosa. Il deputato e responsabile nazionale Organizzazione Italia dei valori (Idv), l’On. Ivan Rota, ha accusato le lobby e i centri di potere di penalizzare il settore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, un business che Rota ritiene possa dare un grande impulso alla nostra economia. Per l’On. Rota, infatti, se l’MSE dimezzasse gli incentivi per costruire impianti fotovoltaici anche di piccola taglia, da una parte le banche non finanzierebbero più i progetti “verdi”, dall’altra circa 100mila posti di lavoro del comparto sarebbero messi a rischio. Gravissimo poi il giudizio dell’Onorevole sulla presunta stesura della bozza diffusa da parte di un’analista dell’Enel. “Sarebbe una cosa gravissima – ha commentato Rota – di certo non può essere affidato al più grande operatore elettrico italiano il futuro delle energie rinnovabili. È il solito problema del controllato che diventa controllore di se stesso. Speriamo che il Ministro Passera e il Governo ci diano al più presto spiegazioni”.
LE SMENTITE DI ENEL E MSE E le spiegazioni non si sono fatte aspettare, con smentite da parte dei soggetti coinvolti. ENEL ha infatti affermato di non aver mai scritto o contribuito alla stesura di bozze di decreti ministeriali sul V Conto Energia né fornito commenti ai testi che da qualche giorno stanno circolando sulla rete. “È in corso un’indagine interna informatica – si legge nel comunicato diffuso oggi – per verificare eventuali manipolazioni che attribuirebbero a collaboratori dell’azienda l’origine del file pubblicato su alcuni quotidiani online”. L’azienda ha aggiunto anche che tutelerà le proprie ragioni nelle sedi più opportune. Più lapidaria, invece, la dichiarazione uscita stamani sul sito dell’MSE, nella quale si leggono testuali parole: “La notizia circolata su alcuni organi di stampa secondo cui Enel avrebbe inviato al Mise una bozza di decreto relativa agli incentivi per il fotovoltaico è, ovviamente, del tutto infondata”.
Fonte (rinnovabili.it)
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lunedì 26 marzo 2012

I dubbi sul Quinto Conto Energia

Meno incentivi al fotovoltaico italiano. Dalla bozza di decreto pare che il Quinto Conto Energia finanzierà il comparto con 500 milioni di euro dimezzando le tariffe
Stiamo per dire addio al Quarto Conto Energia e, mentre si avvicinano le scadenze, indiscrezioni vorrebbero l’entrata in vigore di un Quinto Conto Energia a partire dal 1° luglio di quest’anno. La bozza, attualmente in via di compilazione definitiva per conto del Ministero dello Sviluppo economico, ritiene che ”sia sufficiente impegnare ulteriori 500 milioni di euro l’anno al fine di accompagnare il fotovoltaico verso la competitività, al di fuori di schemi di sostegno”, vale a dire fino a dicembre 2014. Un drastico taglio se rapportato ai 6 miliardi del precedente sistema di incentivazione.
Il 5° Conto andrà quindi, secondo le indiscrezioni trapelate, agli impianti fotovoltaici a concentrazione per un massimo di 10 milioni di euro a semestre, alle istallazioni innovative per un totale di altri 10 milioni mentre agli impianti fotovoltaici verranno riservati 80 milioni. Il perché della diminuzione degli incentivi da parte del Governo? Pare sia colpa del peso eccessivo dei contributi sulle bollette dei consumatori che, oltre ai 6 miliardi destinati al fotovoltaico, devono corrispondere la percentuale riservata alle altre fonti enenrgetiche rinnovabili per un totale di 3 miliardi, con un aggravio medio per famiglia che ogni anno si traduce in circa 90 euro contro i 30 del 2009 e i 120 euro previsti per l’anno in corso.
Ma dalle associazioni arriva la preoccupazione che il nuovo Conto Energia possa favorire l’economia affossando le imprese e che l’autore della nuova bozza, redatta su carta intestata del Ministero, possa essere stata compilata da un analista dell’Enel come dichiarato dal senatore del Pd Ferrante.
“In tutta onestà stento a credere che i Ministeri competenti vogliano infondere panico nel mercato fotovoltaico facendo circolare bozze – diverse tra loro nei contenuti e nella forma – piuttosto che operare con responsabilità nei confronti di un comparto industriale, quello del fotovoltaico, che ad oggi ha contribuito concretamente allo sviluppo nel nostro Paese del mercato energetico, componente fondamentale di ogni sistema economico. Un intervento legislativo come quello prospettato dalle bozze in circolazione vanificherebbe tutti gli investimenti realizzati fino ad ora” ha dichiarato Valerio Natalizia, presidente ANIE/GIFI.
I nuovi incentivi sarebbero infatti insostenibili per l’industria fotovoltaica italiana e prevedono un registro per tutti gli impianti al di sopra dei 3 kW di potenza e il dimezzamento delle tariffe a partire dal 1° luglio anche per gli impianti di piccola taglia istallati sugli edifici. A causa di queste misure provvisiorie le banche avrebbero già sospeso i finanziamenti portando i clienti alla cancellazione degli ordini e mettendo in serio pericolo migliaia di posti di lavoro nel settore.
“Ed è proprio di investimento che bisogna parlare – continua Natalizia – quando si considera il denaro utilizzato per incentivare l’energia fotovoltaica. A differenza delle fonti tradizionali, dove le risorse finanziarie devono far fronte alla necessità di continuo approvvigionamento di combustibile, spesso da Paesi politicamente instabili, in questo caso gli investimenti vanno a favore dello sviluppo tecnologico e della generazione distribuita ed efficiente di energia, con conseguenti benefici per il sistema elettrico nel suo complesso e per gli utenti finali. Una volta superato il sistema degli incentivi, gli effetti della potenza fotovoltaica installata saranno positivi e vedranno la diminuzione del valore delle importazioni e del costo dell’energia elettrica.”
“ANIE/GIFI chiede una smentita ufficiale ai Ministeri competenti sulle bozze in circolazione e si rende disponibile sin da subito a collaborare per la definizione di un 5° Conto Energia che tenga conto delle necessità di tutto il settore energetico, garantendo nel contempo all’industria fotovoltaica il più adeguato periodo di transizione per il raggiungimento della piena competitività ed indipendenza dagli incentivi. Tutto questo nel rispetto del contenimento dei costi per la collettività” ha concluso Natalizia.
Fonte (rinnovabili.it)
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sabato 24 marzo 2012

Vicini a un Quinto Conto Energia?

La bozza del decreto che andrà a regolare l’incentivazione degli impianti fotovoltaici fino al 2016, in circolazione da ieri, potrebbe essere un nuovo ostacolo per il settore
Sono più di una le voci sulla presunta circolazione di una bozza del V Conto Energia che, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stata diffusa proprio in queste ultime 24 ore. Già preannunciata qualche giorno fa dal Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, la bozza, una volta approvata, andrà a ridisciplinare l’incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici e sarà il decreto di riferimento per il periodo che va dall’1 luglio 2012 al 31 gennaio 2016. Tra le evidenze presenti in bozza, una riduzione degli incentivi e un limite alle installazioni, elementi entrambi che, se non ponderati a dovere, potrebbero costituire l’ennesimo ostacolo a un settore in pieno sviluppo, che in più occasioni ha dovuto fare i conti con provvedimenti dell’ultimo minuto dagli effetti di sicuro poco edificanti.
Partecipe anche lui di un fuggi fuggi di notizie ancora non ufficiali, il Presidente di ISES ITALIA, G.B. Zorzoli, ha rilasciato alla nostra redazione una sua dichiarazione: “È sacrosanto richiedere una progressiva riduzione degli incentivi, in modo tale da tenere conto della riduzione dei costi del fotovoltaico e da ricondurre i ritorni economici degli investimenti entro valori confrontabili con quelli dei settori regolati (reti elettriche), ma la bozza in circolazione del Quinto Conto Energia è concepita in modo tale da provocare una quasi certa paralisi del settore. Prima di qualsiasi decisione, i Ministeri competenti devono pertanto aprire un tavolo di consultazione con tutte le associazioni interessate, in modo da pervenire a una normativa rigorosa, ma non distruttiva di un settore in grande sviluppo”.
È chiaro che quelli che verranno saranno giorni di grande fermento per il settore, di sicuro impegnato a reperire notizie certe e a cercare di limitare eventuali danni. Ma chi della bozza ne ha curato la stesura, ha visto bene di precisare la provvisorietà del testo che sta circolando, onde evitare, come spesso purtroppo accade, il proliferare sterile di polemiche tutt’altro che costruttive.
Fonte (rinnovabili.it)
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