mercoledì 1 agosto 2012

Fotovoltaico: agire sui fotoni per migliorarne l’efficienza

Grazie alla realizzazione di un dispositivo messo a punto da un team di centri di ricerca e aziende, sarà possibile ottimizzare l’assorbimento dei fotoni da parte della cella



Modulare le lunghezze d’onda dello spettro solare per migliorare l’assorbimento dei fotoni da parte delle varie tecnologie fotovoltaiche. È quanto riuscirà a fare EPHOCELL, il dispositivo molecolare composto da materiali organici e metallici grazie al quale sarà possibile migliorare la conversione fotovoltaica sfruttando quei fotoni che normalmente la cella fotovoltaica non riesce ad assorbire.
Si tratta di un progetto messo a punto da un consorzio europeo di centri di ricerca e aziende del settore, composto dal Max Planck Institute for Polymer Research (Germania), la Sofia University (Bulgaria), l’Istituto di Chimica e Tecnologia dei Polimeri del CNR (Italia), l’UPC (Spagna), il DIT (Irlanda), il Cidete Ingenieros (Spagna), il Daren Labs (Israele) e MPBata (Spagna), grazie al quale sarà possibile rendere “elettricamente visibili” i raggi Ultra Violetti (UV) e quelli Infrarossi (IR) e arrivare a livelli di efficienza superiori a quelli fino a oggi raggiunti da una cella fotovoltaica. Come spiegato dai ricercatori, infatti, esiste un importante disallineamento tra l’ampia gamma di lunghezze d’onda che colpisce la superficie della Terra e le proprietà di assorbimento degli attuali materiali fotovoltaici, che può essere ridotto grazie al dispositivo che verrà messo a punto.
Attualmente gli sforzi si stanno concentrando sulla sintesi di un sistema  molecolare sintonizzabile che migliori l’assorbimento dello spettro solare attraverso la conversione dell’energia dei fotoni incidenti in due direzioni: scalando l’alta energia degli UV (280 – 400 nm) e convertendo quella bassa degli infrarossi (700-840 nm) a livello della luce visibile (400-700nm). Il sistema, integrato in una matrice polimerica chimicamente stabile, potrebbe essere applicato al celle già esistenti in silicio, GaInP o a base di coloranti organici aumentando così la rispettiva efficienza di conversione. Il progetto EPHOCELL, finanziato nell’ambito del VII Programma Quadro dell’Unione Europea, è stato avviato nel 2009 e si concluderà entro la fine del 2012.
 Fonte (rinnovabili.it)

giovedì 26 luglio 2012

Alcatraz ha imprigionato il sole

L’ex prigione, oggi museo storico, si illuminerà grazie al nuovo impianto fotovoltaico da 307 kW istallato sul tetto della struttura



Fino ai primi anni sessanta dello scorso secolo è stato uno dei carceri di massima sicurezza più famosi al mondo. Oggi Alcatraz, svuotate definitivamente le sue celle nel 1963, si prepara a detenere un prigioniero speciale: il sole. L’ex-istituto penitenziario, attualmente incluso nella Golden Gate National Recreation Area, ha deciso di convertirsi al fotovoltaico, ospitando sul proprio tetto un impianto da 307 kW. Il progetto, sviluppato dal National Park Service (attuale gestore della struttura) e dal National Renewable Energy Laboratory del Doe statunitense, ha richiesto l’istallazione di ben 1.300 moduli ed un sistema di stoccaggio per l’energia generata, oltre ad un investimento di 3,6 milioni dollari, fondi in parte concessi dal programma di risanamento economico lanciato dall’amministrazione Obama.
Parte di un programma più ampio per la diffusione dell’energia pulita nei parchi nazionali americani e nei punti di riferimento storici, la solarizzazione del struttura carceraria servirà essenzialmente a fornire all’impianto d’illuminazione l’elettricità fino a ieri ottenuta dal carburante fossile. ”Il costo del trasporto del combustibile diesel sull’isola (costi di manutenzione e il prezzo del combustibile stesso) incrementa la spesa dell’energia elettrica a circa 76 centesimi di dollaro un kWh”. ha spiegato Andy Walker, ingegnere senior coinvolto nel progetto. Il progetto fotovoltaico porta quel costo a 71 centesimi e include i costi di capitale per l’acquisto dei moduli e per istallazione e erigendo loro sui tetti”.
Fonte (rinnovabili.it)


mercoledì 18 luglio 2012

Il Marocco punta a produrre il 40% dell’energia da FER

l governo marocchino ha proposto un piano energetico per 6 nuovi GW di energia da fonte rinnovabile e un progetto per l’esportazione dell’energia in eccesso 



I nuovi piani energetici del Marocco puntano molto in alto. Il governo ha fatto sapere che entro il 2020 il paese dovrà produrre il 40% della propria energia da fonti rinnovabili in modo da garantire la riduzione delle emissioni, la riduzione della dipendenza dal petrolio e la sicurezza energetica.
Per raggiungere tale obiettivo si sta procedendo all’assegnazione dei permessi per la realizzazione di un progetto da 160 MW, parte di un programma più ampio che mira all’istallazione di 500 MW di potenza solare nel sito Ouarzazate, iniziativa conosciuta con il nome Concentrating Solar Power Ouarzazate.
Ma il progetto totale al 2020 punta alla messa in funzione di 6 nuovi GW di potenza nel paese, capacità ottenuta sfruttando non solo il solare a concentrazione ma anche la fonte eolica, la biomassa e l’idroelettrico per ridurre le importazioni di energia, che ora sforano il 90% di quanto consumato in Marocco. “E’ il primo passo”, ha dichiarato Saïd Mouline, direttore dell’Agenzia del Marocco per lo sviluppo per le energie rinnovabili ed efficienza energetica (ADEREE). “Quando si conoscerà il vincitore ci sarà un accordo di acquisto di energia con la Masen (Agenzia marocchina per l’energia solare).” Oltre al solare, il paese dovrà anche installare 2 gigawatt eolici e costruire nuovi progetti idroelettrici per ridurre la dipendenza dall’Europa e dare al paese un maggior numero di posti di lavoro con la prospettiva di riuscire a produrre un tale quantitativo di energia da permettere di pensare a progetti di esportazione dell’elettricità prodotta in eccesso.
Fonte (rinnovabili.it)


martedì 17 luglio 2012

Perù: il fotovoltaico porta la luce a 3000 famiglie rurali

Grazie all’impegno del MEM e alla disponibilità di alcune società 300 famiglie rurali peruviane potranno presto sfruttare impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia elettrica



L’impegno del governo in favore dell’elettrificazione delle aree rurali del Perù sta continuando a dare i suoi frutti. L’iniziativa, portata avanti dal Ministero dell’Energia e delle Miniere (MEM), ha premiato tre progetti residenziali che puntano all’istallazione di sistemi fotovoltaici (Sistemas Fotovoltaicos Domiciliarios-SFVD) che riusciranno a portare energia a circa 3000 famiglie rurali che abitano in due dei distretti più remoti, Piura e Cusco.
I progetti verranno realizzati dal consorzio di imprese formate da Enerquímica e Q-Energy Perú, che monteranno moduli fotovoltaici della spagnola Zytech Solar. Come reso noto nel comunicato stampa diffuso dall’azienda spagnola “l’elettrificazione di ogni casa si otterrà mediante l’istallazione di un impianto costituito da un modulo fotovoltaico da 65 Wp, una batteria da 90 Ah, 3 punti di illuminazione e un punto di uscita”. Grazie ai tre progetti premiati, per un finanziamento totale di 2,2 milioni di euro, le famiglie che ad oggi non hanno accesso alla rete elettrica nazionale potranno disporre di energia autoprodotta che consentirà loro di illuminare le case, tenere accesa una piccola radio e conservare in frigorifero i cibi. “Essere in grado di svolgere un’attività così comune per noi come leggere, studiare, ascoltare la radio o guardare la TV è un cambiamento sostanziale nella vita di queste persone, finora senza accesso all’elettricità”, ha detto il presidente e fondatore di Zytech, Enrique Clog.


lunedì 16 luglio 2012

Quinto Conto Energia, in vigore dal 27 agosto

Il GSE ha comunicato all’Aeeg il raggiungimento della tanto temuta soglia del costo cumulato annuo per gli incentivi al fotovoltaico. Parte il conto alla rovescia per il passaggio al nuovo regime tariffario



La notizia la stava aspettando tutto il comparto del fotovoltaico, più volte messo in allerta dalle previsioni del Gestore dei Sevizi Elettrici. I 6 miliardi di euro, tetto massimo per il costo cumulato annuo degli incentivi al pv, è stato raggiunto ieri in linea con quanti avevano indicato luglio come il mese “della resa dei conti” . Il contatore fotovoltaico attivo sul sito del GSE ha registrato gli ultimi impianti e decretato così l’avvio del count down che porterà all’attivazione del Quinto Conto Energia.
Il Gestore ha già provveduto a comunicare all’Autorità per l’energia elettrica e il gas l’aggiornamento del costo, che corrisponde a ben 14.300 MW di potenza installata400mila impianti fotovoltaici in esercizio sul territorio italiano. L’Authority ha quindi emesso una delibera (la 292/2012/R/efr) in cui specifica che le nuove modalità di incentivazione, disciplinate dal decreto interministeriale 5 luglio 2012, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, del medesimo, si applicheranno a decorrere dal 27 agosto 2012, ovvero 45 giorni solari dalla data di pubblicazione della deliberazione dell’Autorità.
Lo stesso decreto interministeriale stabilisce poi che il ‘V Conto energia’ in ogni caso non trovi più applicazione decorsi 30 giorni solari dalla data di raggiungimento di un costo indicativo cumulato di 6,7 miliardi di euro l’anno e che la data di raggiungimento di tale valore sia comunicata dall’Autorità, sulla base degli elementi forniti dal GSE.



venerdì 13 luglio 2012

La magra soddisfazione di ANTER sul V Conto Energia

L’Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili mette sul piatto della bilancia i pro (pochi) e i contro (troppi) del V Conto Energia e del Decreto FER



Richieste ascoltate solo in parte e perplessità su alcune delle misure adottate. Anche l’Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili (ANTER) dice la sua sul testo ufficiale del V Conto Energia e sul Decreto FER e, se da una parte esprime soddisfazione per alcune misure prese, dall’altra non sembra essere pienamente soddisfatta di quanto stabilito dal Governo. Per l’Associazione, infatti, sarebbe stato ignorato il parere della Conferenza Stato-Regioni e quello delle associazioni del settore in merito ad alcune misure. Come ha dichiarato in una nota stampa il Presidente di ANTER, Antonio Rainone, ben venga il premio per gli impianti realizzati entro i confini dell’Unione Europea e per quelli che sono andati a sostituire le coperture in etrnit (richieste che erano state avanzate, tra gli altri, anche da ANTER), ma è stata poco lungimirante, invece, la definizione delle tariffe e i tempi di entrata in vigore del decreto. «Sul fronte delle tariffe si poteva fare di più – ha affermato Rainone – e uno slittamento più avanti dell’entrata in vigore del decreto avrebbe permesso una graduale riduzione degli incentivi al fotovoltaico e salvaguardato gli investimenti già avviati dell’intero comparto».
Incompleta anche la questione dell’accesso alle tariffe incentivanti per i piccoli impianti (fino a 12 kW di potenza e non obbligati a iscriversi al registro), che secondo il Presidente doveva includere anche gli impianti di medie dimensioni «fondamentali per rilanciare il tessuto produttivo italiano e per permettere ai cittadini italiani di modificare le abitudini di consumo ed acquisire uno stile di vita che premi il risparmio energetico». Soddisfazione, invece, per quanto stabilito in merito a geotermia, biomasse e solare a concentrazione, da sempre esclusi dai piani energetici del Governo, ai quali oggi vanno 5,8 miliardi di euro.

giovedì 12 luglio 2012

V Conto Energia: per GIFI-ANIE una “legge punitiva”

Per l’associazione di settore, dalle nuove disposizioni ministeriali si evince la volontà di non voler puntare sul fotovoltaico come motore di sviluppo per il Sistema Paese



«Che sia una legge punitiva lo si evince chiaramente sin dalle premesse e dalle considerazioni introduttive. Il riferimento all’occupazione del suolo e all’aumento del costo dell’energia sono stati utilizzati in maniera faziosa per giustificare una legge che di fatto contingenta il mercato fotovoltaico senza dare il giusto slancio per raggiungere la piena competitività del settore». Questo il commento a caldo del Presidente di GIFI-ANIE, Valerio Natalizia, sul V Conto Energia, un provvedimento ritenuto insensato e causa di un forzato e drastico ridimensionamento da parte delle aziende che hanno investito sul fotovoltaico, in termini di personale e investimenti.
Per Natalizia, ci sarebbe di una volontà che ha deciso di non puntare sul fotovoltaico come motore di sviluppo del Sistema Paese: «Niente di più paradossale – ha detto – se si pensa che questo Esecutivo ha la missione di rilanciare l’economia nazionale e migliorare il bilancio dello Stato». Sbagliate le misure prese (imposizione del registro, contingentamento delle risorse disponibili, non adeguata gestione dei tempi), pessime le prospettive (mercato “imbrigliato” ed “effetto boomerang” sui costi legati all’incentivazione), alto il rischio (la legge potrebbe entrare in vigore quando il limite dei 6 mld di euro sarà ampiamente superato”). La soluzione per GIFI-ANIE prevede il superamento delle limitazioni regolatorie e la liberalizzazione del mercato dell’energia per avere la possibilità di produrre e vendere energia attraverso contratti tra privati Per Natalizia, l’ultima spiaggia per salvare l’industria fotovoltaica italiana sarà la regolazione dei Servizi Efficienti di Utenza (SEU) e delle Reti Interne di Utenza. «Come GIFI-ANIE – ha concluso – daremo da subito il nostro contributo all’attuazione di meccanismi semplici ed efficaci che presenteremo alle Istituzioni nelle prossime settimane nell’ottica di continuare a supportare l’industria nazionale».
Fonte (rinnovabili.it)