Modulare le lunghezze d’onda dello
spettro solare per migliorare l’assorbimento dei fotoni da parte delle
varie tecnologie fotovoltaiche. È quanto riuscirà a fare EPHOCELL,
il dispositivo molecolare composto da materiali organici e metallici
grazie al quale sarà possibile migliorare la conversione fotovoltaica
sfruttando quei fotoni che normalmente la cella fotovoltaica non riesce
ad assorbire.
Si tratta di un progetto messo a punto
da un consorzio europeo di centri di ricerca e aziende del settore,
composto dal Max Planck Institute for Polymer Research (Germania), la
Sofia University (Bulgaria), l’Istituto di Chimica e Tecnologia dei
Polimeri del CNR (Italia), l’UPC (Spagna), il DIT (Irlanda), il Cidete
Ingenieros (Spagna), il Daren Labs (Israele) e MPBata (Spagna), grazie
al quale sarà possibile rendere “elettricamente visibili” i raggi Ultra
Violetti (UV) e quelli Infrarossi (IR) e arrivare a livelli di
efficienza superiori a quelli fino a oggi raggiunti da una cella
fotovoltaica. Come spiegato dai ricercatori, infatti, esiste un
importante disallineamento tra l’ampia gamma di lunghezze d’onda che
colpisce la superficie della Terra e le proprietà di assorbimento degli
attuali materiali fotovoltaici, che può essere ridotto grazie al
dispositivo che verrà messo a punto.
Attualmente gli sforzi si stanno
concentrando sulla sintesi di un sistema molecolare sintonizzabile che
migliori l’assorbimento dello spettro solare attraverso la conversione
dell’energia dei fotoni incidenti in due direzioni: scalando l’alta
energia degli UV (280 – 400 nm) e convertendo quella bassa degli
infrarossi (700-840 nm) a livello della luce visibile (400-700nm). Il
sistema, integrato in una matrice polimerica chimicamente stabile,
potrebbe essere applicato al celle già esistenti in silicio, GaInP o a
base di coloranti organici aumentando così la rispettiva efficienza di
conversione. Il progetto EPHOCELL, finanziato nell’ambito del VII
Programma Quadro dell’Unione Europea, è stato avviato nel 2009 e si
concluderà entro la fine del 2012.
Fonte (rinnovabili.it)